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Bergamo

Inaugurato il collegamento pedonale tra il baluardo di San Giovanni e via Tre Armi: l’apertura sabato, domenica e festivi fotogallery

In occasione dell’apertura del nuovo passaggio il Museo ha organizzato due visite guidate speciali: 7 luglio e il 1° settembre. La sindaca Carnevali: "La città può fregiarsi di avere grande cura del suo patrimonio"

Bergamo. E’ stato inaugurato questa mattina il collegamento pedonale tra il baluardo di San Giovanni e via Tre Armi, un’opera promossa e finanziata dal Parco dei Colli di Bergamo. Il percorso, largo 3 metri e mezzo e lungo 36, collega l’antica “sortita” ad arco presente al piede delle mura nel punto di raccordo tra la parete dove sono presenti e ben visibili le bocche di fuoco e l’orecchione del bastione. Il nuovo collegamento rappresenta il primo varco, la prima connessione, tra interno ed esterno della storica fortificazione attraverso il recupero e la valorizzazione della cannoniera sita nel baluardo di San Giovanni.

La nuova connessione rappresenta un nuovo importante punto di accesso pedonale a Città Alta trasformandosi peraltro in un percorso di conoscenza storica, culturale e paesaggistica, di scoperta di un tratto fino ad oggi intercluso all’uso pubblico e di ulteriore valorizzazione e fruibilità dell’interno della Cannoniera di San Giovanni, perfettamente conservata e parte delle Mura veneziane, patrimonio Unesco. La nuova connessione pedonale permetterà di raccordare in modo più diretto e di completare ulteriormente la rete dei percorsi pedonali delle storiche “scalette” molto amate e frequentate dai cittadini bergamaschi e dai sempre più numerosi turisti. L’intervento è stato possibile grazie all’acquisizione del Parco dei Colli di un’area di proprietà privata ai piedi del baluardo, superando una situazione che fino ad oggi ne aveva impedito la realizzabilità. Il tema era già stato affrontato più volte nel corso degli ultimi decenni, nel 1974 da Sandro Angelini in un allegato al Piano Particolareggiato, nel 1987 dall’arch.Labaa nel progetto di recupero della cannoniera di San Giovanni, oltre che in alcune tesi di laurea.

Spiega Renato Ferlinghetti, membro del Consiglio di gestione del Parco dei Colli di Bergamo: “La riapertura della sortita del Baluardo di San Giovanni permette di osservare la stratificazione interna delle Mura, superando il concetto che le Mura non sono un “muro”, ma una complessa struttura architettonica sviluppata su tre piani, per uno sviluppo lineare di oltre cinque chilometri. Questo intervento, promosso dal Parco dei Colli di Bergamo, in dialogo con l’ufficio Unesco del Comune di Bergamo, Regione Lombardia e Sovraintendenza, assume inoltre un importante significato: in un tempo di crisi, ambientale, economica e geopolitica, è interessante la trasformazione di una struttura militare, come la cannoniera di San Giovanni che si trova lungo via Tre Armi, in un paesaggio vivo di pace e di coesione sociale. Con questa opera il Parco dei Colli, ente sovracomunale, stimola la cura del territorio, verso un rapporto sempre più fecondo delle comunità con i luoghi. L’obiettivo è raggiungere una nuova abitabilità del pianeta, uno dei valori fondanti della Carta di Bergamo e Brescia delle aree protette periurbane, sottoscritta in Valmarina nel novembre 2023, uno degli esiti più significativi di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023”.

baluardo tre armi

OBIETTIVI

 Tutta la Città Alta di Bergamo è interna al perimetro del Parco dei Colli e s’intende valorizzare un percorso tra la città storica, interna alla Mura Veneziane, ed il territorio immediatamente esterno. Attraverso la sortita del baluardo di San Giovanni si va a connettere sia via Tre Armi che la scaletta di vicolo del Paradiso – vicolo di S. Grata come un unico percorso pedonale che, dalla rotonda di S. Lucia, conduce direttamente allo spalto di S. Giovanni. Questo intervento, pertanto, può costituire un elemento centrale rispetto all’obiettivo di ottenere un sistema integrato di percorsi pedonali interni ed esterni al circuito murario, che comprenda scalette, cannoniere, tratti di camminamento ai piedi delle Mura, il percorso anulare sopra le Mura, le vie interne alla Città Alta che conducono alle architetture di interesse storico.

L’area oggetto di intervento riguarda una porzione di fascia verde di circa 170 mq di superficie contigua alle Mura venete, ai piedi del Baluardo di San Giovanni che da via delle Tre Armi raggiunge la sortita del Baluardo, in adiacenza alla cortina muraria. I vincoli specifici del sito di intervento con i quali il progetto si è dovuto confrontare hanno riguardato innanzitutto il consistente dislivello fra il piano strada di via delle Tre Armi e il piano di arrivo della sortita del Baluardo di San Giovanni. Il dislivello è di circa 4,80 m e la lunghezza totale del percorso è di circa 36 m. E’ inoltre presente un salto di quota di circa 50 cm fra il piano strada di via delle Tre Armi e il lotto di intervento determinato dalla presenza di un muretto in pietra delimitante la porzione di terreno in oggetto.

Il progetto è costituito da tre semplici elementi di dettaglio rappresentati da: realizzazione del percorso pedonale di collegamento tra via Tre Armi e la porta della sortita, realizzazione di un elemento di delimitazione tra il percorso di accessibilità pubblica e l’adiacente proprietà privata, pavimentazione del percorso pedonale.

Il collegamento pedonale è costituito da un percorso inclinato e pavimentato che permette di raggiungere la sortita della cannoniera del Baluardo di San Giovanni da via delle Tre Armi e viceversa. Il percorso è separato dal lotto adiacente con un elemento di divisione con altezza di circa 180 cm in corrispondenza di via Tre Armi incassandosi parzialmente nel terreno in corrispondenza della sortita dove è già presente una ripida scarpata naturale di circa 130 cm che raccorda la quota della sortita a quella dell’area verde soprastante. La recinzione è costituita da profili in ferro naturale disposti affiancati ad un interasse costante di 160 mm tra loro inframezzati da una maglia metallica che ha la funzione di contenere il terreno e di far crescere micro-vegetazione tra un elemento e l’altro. La pavimentazione è anch’essa costituita da elementi in ferro, alternati con elementi in pietra posata a secco. Tutti questi elementi sono caratterizzati da un inerbimento interstiziale, la larghezza del camminamento è variabile, ad assecondare la geometria sinuosa del piede delle Mura.

APERTURE ED EVENTI SPECIALI

L’apertura e la chiusura della Cannoniera di San Giovanni è possibile grazie al progetto “PanoramaMura” realizzato da Museo delle storie di Bergamo, d’intesa con il Comune di Bergamo e il suo Segretariato UNESCO. Da sabato 22 giugno, oltre all’accesso superiore alla Cannoniera, sarà possibile entrare anche dall’antica sortita di via Tre Armi.

In occasione dell’apertura del nuovo passaggio il Museo ha organizzato due visite guidate speciali: da Porta San Giacomo alla Cannoniera di San Giovanni due passeggiate lungo Via Tre Armi per ammirare da una prospettiva diversa l’imponente bellezza della Fortezza di Bergamo. Appuntamenti il 7 luglio e il 1° settembre (prenotazioni su www.ticketlandia.com). L’accesso alla Cannoniera è regolamentato secondo i seguenti orari: sabato, domenica e festivi dalle ore 11 alle ore 17. L’accesso sarà possibile a 15 persone alla volta ogni 10 minuti.

Gli interventi

“L’idea nasce e viene realizzata al Parco dei Colli, sotto una qualità di analisi storica, paesaggistica e culturale che l’architetto ha eseguito, insieme ai suoi collaboratori – così la sindaca Elena Carnevali -. Questo è il primo collegamento tra la città attraverso le mura, avendo così la possibilità di sviluppare un sistema integrato insieme alle scalette. Il pregio di quest’opera sta nella volontà di averla realizzata, recuperando anche le numerose idee del passato, unendo i fili che connettono la storia della nostra città. Bergamo può davvero fregiarsi di essere una città con una grande cura del suo patrimonio”.
Il professor Renato Ferlinghetti, docente di Geografia nel Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo: “Viviamo ancora in un momento difficile a causa di una forte deterritorializzazione, una vera e propria mancanza di memoria dei luoghi. Questo passaggio è fondamentale per rompere uno stereotipo che recita come le mura siano solo una semplice barriera, dando la possibilità di vedere l’anatomia di esse. Stimo trasformando nel tempo una struttura militare in un paesaggio di coesione sociale e ambientale. Le mura sono, inoltre, il più grande ecosistema cittadino, in grado di unire diverse tipologie di piante che si sono insediate perfettamente nel manufatto”.
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