Bergamo. Eletto in Europa con oltre 210mila voti, un sindaco che ha portato Bergamo a Bruxelles. “Ha funzionato portare Bergamo in Europa, il Pd ne esce rafforzato”, così Giorgio Gori, sindaco della città per dieci anni. Ora vola a Bruxelles da membro del Parlamento dopo essere stato eletto nel collegio Nord Ovest con quasi 211mila voti: un grande risultato che lo colloca alle spalle della sola capolista Cecilia Strada.
L’intervista realizzata dallo Studio BNC, nel contesto del settimanale appuntamento, “I venerdì dello Studio BNC” è stata l’occasione per raccontare l’impegno dei due mandati da sindaco, la volontà di correre per un posto in Europa, l’obiettivo raggiunto e lo stato dell’arte dell’oggi. Ma anche per spiegare gli equilibri politici interni, la geografia dei gruppi che ne fanno parte e la posizione dell’Italia, oggi polarizzata dal voto a destra e a sinistra. E anticipare quali saranno le Commissioni, tra le 21 possibili, sulle quali Gori lavorerà nei prossimi anni, in rappresentanza del gruppo del gruppo dei Socialisti Democratici.
Non si sbilancia troppo, ma racconta della volontà di mixare la dimensione legislativa più concreta a quella più politica, “per consentirmi di non fare un salto troppo grande rispetto alla mia nuova carica e al passato a Palazzo Frizzoni e scegliere un campo d’indagine più legato alla concretezza del fare. Dall’altro lato anche la possibilità di impegnarmi in una dimensione più politica e di essere parte di una Delegazione, una delle oltre 40 presenti, che mi consenta di occuparmi di politica estera, tenendo rapporti anche con altre parti del mondo”.
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