• Abbonati
Caravaggio

Fatou, l’ultimo saluto fuori da scuola. “Don Andrea non fa altro che pensare a lei”

L'idea dei familiari e del Comune per omaggiare l'undicenne: "In Italia da febbraio, voleva diventare carabiniera". Il legale del prete indagato dopo la tragedia in piscina: "È affranto, ma confida nella giustizia. Le sue preghiere sono tutte per la bimba e i suoi cari"

Caravaggio. I familiari della piccola Fatou Sarr se la immaginano così: una cerimonia aperta a tutti, con tanti palloncini o lanterne volanti liberate in cielo per salutare la bimba di 11 anni morta giovedì all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dov’era arrivata in condizioni disperate dall’Aquaneva di Inzago (Milano). Alcuni testimoni dicono che stava giocando con le amichette a chi resisteva più a lungo sott’acqua. Qualcosa, però, è andato storto e Fatou è stata recuperata dal fondo della piscina troppo tardi.

L’ultimo saluto fuori da scuola

Il sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini, venerdì pomeriggio ha fatto visita ai familiari: alla mamma, in attesa di un fratellino, e al papà Bouba Sarr, carpentiere per la ditta Aurora Srl. “L’idea – spiega il primo cittadino – è di organizzare una cerimonia laica in una delle nostre piazze”. Le ipotesi sono tre: “Quella del municipio, della chiesa o, più probabilmente, della scuola elementare Michelangelo Merisi, che Fatou frequentava. Un luogo simbolico, sia per lei che per i suoi compagni”. Anche loro inevitabilmente scossi dalla vicenda. La data non è ancora stata fissata, ma la cerimonia dovrebbe proprio tenersi in piazza Castello, davanti al plesso scolastico.

La solidarietà

Bolandrini ha ribadito alla famiglia tutta la vicinanza possibile, anche per quanto riguarda l’espletamento delle pratiche burocratiche, necessarie per andare e tornare dal Senegal, dove vorrebbero portare la salma di Fatou non appena arriverà il via libera dell’autorità giudiziaria. “I genitori stravedevano per quella bimba – commenta -. Hanno affrontato il sacrificio e le incertezze dell’essere migranti per darle un futuro migliore, e ora si ritrovano a doverla riportare nel paese d’origine dal quale era arrivata pochi mesi fa”. A febbraio. Insieme alla mamma per raggiungere il papà, in Italia da dieci anni.

La raccolta fondi avviata per riportare la salma della piccola in Senegal si è conclusa con oltre 11 mila euro raccolti in ventiquattro ore, soldi che serviranno anche per sostenere le spese legali. “Ci avete aiutato a realizzare il suo sogno e la nostra gratitudine sarà sempre infinita”, ha scritto il padre sulla piattaforma GoFundMe. “Sì, a Fatou sarebbe piaciuto tornare in Senegal ma era innamorata dell’Italia e gli piaceva tanto anche Caravaggio – confida la zia Ilaria -. Era una bimba bellissima e intelligentissima, basti pensare che quando è arrivata sapeva già parlare bene la lingua. Sognava di laurearsi e diventare carabiniere, era la sua aspirazione. Sia chiaro: la famiglia non ce l’ha con nessuno, ma vogliamo che sia fatta piena chiarezza sull’accaduto. Certe tragedie non devono ripetersi”.

Le indagini

Lunedì Fatou era partita da Caravaggio insieme a una comitiva di 200 persone, tra bambini delle elementari, ragazzini delle medie e gli animatori dell’oratorio che rendono possibile il Cre, tutti minorenni tra i 15 e i 17 anni. Con loro, in veste di responsabile, c’era don Andrea Piana. La comitiva era arrivata all’Aquaneva intorno alle 10. Pochi minuti e Fatou – forse impaziente di tuffarsi per la prima volta in una piscina – era già in acqua, nonostante non sapesse nuotare bene.

Su ciò che è successo dopo, indaga la Polizia Locale di Inzago. La piccola sarebbe stata notata da un’altra bambina sul punto di massima profondità della piscina centrale della struttura, dove l’acqua supera di poco il metro e mezzo d’altezza. Spaventata, ha chiamato il fratello più grande che fa l’animatore e che si è buttato in acqua con un amico. Insieme hanno ripescato l’undicenne, già in arresto cardiocircolatorio.

Gli agenti hanno ascoltato tanti dei minori presenti, non potendo fare affidamento sulle telecamere posizionate nei pressi della piscina, in quanto spente o non funzionanti. L’ipotesi prevalente è quella di un gioco finito male per vedere chi stava più a lungo in apnea, ma le indagini mirano a chiarire anche altro: la gestione dell’aquapark, del Cre e dei soccorsi.

Il legale del sacerdote

Per il momento, la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati il bagnino addetto alla piscina centrale e don Piana, 35 anni, difeso dall’avvocato Rocco Lombardo: “Non potete immaginare quanto sia affranto – commenta il legale del sacerdote -. Ciò che lo sta un po’ aiutando sono le testimonianze d’affetto, amicizia e solidarietà arrivate dalla popolazione di Caravaggio, dalla Curia, ma anche dalla stessa comunità musulmana”. L’accusa, pesante, è di omicidio colposo. “Confida nella giustizia e nelle preghiere, le sue sono tutte per la piccola Fatou e per i suoi familiari – conclude il legale -. Anche i suoi pensieri sono tutti rivolti a lei”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
raccolta fondi Fatou isola Bettanty
Caravaggio
Per riportare Fatou in Senegal già raccolti più di 10.000 euro
candela lutto mort
Dolore a caravaggio
È morta Fatou, la bimba di 11 anni annegata in piscina
ospedale papa giovanni
La tragedia
Bimba morta in piscina, il dolore dei genitori: “Aiutateci a riportarla in Senegal come sognava”
Palloncini bianchi contro il cancro infantile
Caravaggio
Fatou: l’ultimo saluto a scuola lunedì, con palloncini e bambini del Cre
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI