Dalla prima mattinata di mercoledì (19 maggio) gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato stanno eseguendo, su disposizione della Procura Reggio Emilia, un decreto di perquisizione e due decreti di sequestro preventivo relativi ai proventi illeciti di una presunta frode fiscale milionaria, emessi dal Gip del Tribunale emiliano. Lo riporta l’Ansa.
L’attività d’indagine – ribattezzata ‘Titano’ ha permesso di individuare una serie di società cartiere costituite al fine di emettere fatture per operazioni inesistenti nei confronti di terze società al fine di consentire a queste l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva, a beneficio della cosiddetta consorteria criminale.
Al termine delle attività d’indagine, è emerso come 44 società avrebbero utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’Iva e delle Imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalle società cartiere per circa 62 milioni di euro in un arco temporale che va dal 2018 al 2022.
Le società cartiere sarebbero riconducibili, principalmente, ad un soggetto residente in provincia di Reggio Emilia già coinvolto nell’operazione ‘Billions’ insieme a altre persone coinvolte nella stessa inchiesta e colpite, all’epoca, da misure cautelari Alla luce delle risultanze investigative è stato emesso un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di 8 società presenti sul territorio nazionale e di 9 dei rappresentanti legali o amministratori delle stesse società che avrebbero conseguito un profitto illecito di 6 milioni di euro.
Le province coinvolte sarebbero quella di Bergamo (nello specifico un’impresa edile di Cenate Sotto), Brescia, Milano, Mantova, , Torino, Verona, Modena, Parma, Reggio Emilia, Napoli e Roma.
Oltre all’esecuzione del decreto di sequestro, sono state effettuate 80 perquisizioni – anche con i ‘Cash Dog della Guardia di Finanza – e sono state notificate le Informazione di garanzia a 50 persone fisiche denunciate a piede libero per reati fiscali.
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