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La campagna

‘Non viaggiare scoperto!’, Rugby Bergamo in campo con Atb e Teb per contrastare l’evasione tariffaria

Presentata la campagna antievasione a fianco degli atleti della società sportiva bergamasca, partner dell’iniziativa di sensibilizzazione

Bergamo. Un messaggio chiaro, per contrastare l’ormai dilagante fenomeno dell’evasione su bus, tram e funicolari, quello lanciato da Atb e Teb nel giorno della presentazione della nuova campagna ‘Non viaggiare scoperto!’. In sostegno delle realtà del trasporto pubblico locale si sono schierati anche i giocatori del Rugby Bergamo, partner dell’iniziativa.

Il progetto, già disponibile su tutti i mezzi dalla giornata di martedì 18 giugno, mira inoltre a sensibilizzare tutti i passeggeri attraverso una condivisione di valori che incarnano anche lo spirito dello sport e in particolare del rugby: regole, collaborazione, rispetto, tempismo e senso di appartenenza.

“Abbiamo intrapreso questa strada perché abbiamo tanti valori in comune – sottolinea Liliana Donato, direttore generale di Atb Mobilità -. La nostra missione è quella di abrogare una campagna che colga le esigenze dei cittadini e allo stesso tempo imponga delle regole scritte e divulgate in modo chiaro. Il nostro è un servizio erogato mediante la squadra, che è composta anche dai cittadini. Pagare il titolo di viaggio è un dovere che tutti noi dobbiamo seguire per far funzionare al meglio il servizio. Stiamo portando avanti questa campagna che sarà a bordo dei mezzi e su tutti i social, perché sensibilizzare è importante”.

Ogni giorno il mancato pagamento del viaggio comporta per le società una perdita comparabile economicamente a circa 80 corse. La percentuale di evasione del 2023 è stata pari a 7,5% con un incremento dell’1,2% rispetto al 2022. Un dato purtroppo in aumento anche nei primi mesi del 2024, motivo per il quale, dalla scorsa primavera, Atb e Teb hanno intrapreso misure aggiuntive per garantire il rispetto delle regole e la sicurezza verso tutti i passeggeri. Ne è un esempio la partnership siglata con Holacheck, attraverso la presenza di personale ispettivo specializzato a supporto di quello interno ad Atb sugli autobus e sulla linea T1 di Teb. Basti pensare che nei primi mesi di attività, marzo, aprile e maggio, hanno elevato 2.100 sanzioni che vanno a sommarsi alle sanzioni del personale Atb, che nei primi mesi dell’anno ammontano a 4.800 circa.

“I valori che sono alla base del mondo rugbistico – sottolinea Gianni Scarfone, amministratore delegato di Teb – assomigliano a quello che noi abbiamo voluto mettere in atto nel rapporto con i cittadini. Chi evade il biglietto viene meno ad un rapporto di lealtà, sottraendo così risorse destinate a migliorare il servizio. Puntiamo tanto in questi prossimi mesi grazie alla campagna di sensibilizzazione e ad un maggior controllo diffuso, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno, il quale ha avuto una fase di incremento ultimamente”.

L’idea creativa, rimbalzata anche su tutti i social e i profili delle aziende di trasporto interessate, alla base della campagna antievasione di Atb, ideata da Pernice Comunicazione, utilizza un linguaggio ironico per trattare il tema dell’evasione tariffaria sul trasporto pubblico locale. Il claim ‘Non viaggiare scoperto!’ viene proposto in duplice modalità, a livello visual e testuale. Il messaggio rappresentato dall’immagine del passeggero in biancheria intima, a simboleggiare l’inadeguatezza rispetto agli passeggeri di chi viaggia senza pagare il biglietto. Il messaggio viene ripreso nel testo che esplicita le ricadute pratiche delle conseguenze negative sul servizio di trasporti. L’invito a munirsi di un titolo di viaggio valido viene enfatizzato dalla squadra di rugby che mostra il biglietto e rappresenta tutti i passeggeri paganti che incarnano i valori di correttezza e lealtà del vivere civile.

Così Giulio Donati, presidente di Asd Bergamo Rugby 1950: “Sentiamo la responsabilità di tutto ciò; la nostra presa di posizione è schierata e tuteliamo molto l’aspetto culturale, insegnando disciplina e rispetto. Nel nostro sport ci sono regole ben precise ed è necessario seguirle. Cerchiamo anche di riempire le carenze delle scuole e delle famiglie per istruire i ragazzi”.

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