Villa d’Adda. I nastri bianchi e rossi sistemati dai carabinieri di Zogno sull’ingresso del capannone della stazione di servizio 37 Car Fuel in viale delle Industrie a Villa d’Adda sono rimasti per poco più di 24 ore. Poi il pubblico ministero Letizia Aloisio ne ha disposto la rimozione e l’immobile è stato dissequestrato. La dinamica della tragedia che si è consumata nella mattinata di domenica 16 giugno appare chiara: Luca Carrara, 41 anni, amministratore unico della società che gestisce la pompa di benzina e l’officina, è morto per una drammatica fatalità.
Stava maneggiando un flessibile, con il quale stava tagliando una lastra di ferro. L’utensile dev’essergli sfuggito dalle mani finendogli sul collo e provocandogli così una ferita letale. Lo ha trovato il padre Giuseppe, in un lago di sangue. Dato che all’ora di pranzo Luca non era ancora rincasato, la famiglia lo aveva cercato sul telefonino senza ottenere risposta. Così il papà aveva preso l’auto per andare a controllare: aperta la porta del capannone, si è trovato davanti una scena sconcertante. Disperato, ha subito allertato i soccorsi, ma purtroppo non sono serviti perché per il 41enne non c’era più nulla da fare. Aveva perso troppo sangue.
Le indagini sono partite immediatamente perché, anche se i contorni della vicenda apparivano piuttosto nitidi, gli inquirenti volevano escludere il coinvolgimento di altre persone. A fugare ogni dubbio in tal senso le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza poste all’esterno del capannone: nessuno, a parte Luca, era entrato o uscito domenica mattina.
Sul corpo di Luca Carrara, padre di due figli di 6 e 10 anni, non è stata disposta l’autopsia e la salma è stata restituita alla famiglia nel pomeriggio di lunedì 17 giugno. Essendo la vittima stessa titolare della ditta, non si configura nemmeno l’infortunio sul lavoro.
La data dei funerali non è ancora stata fissata.
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