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Tribunale

Il ‘killer dei gatti’ torna a processo: è accusato di truffe con auto, champagne e vini di lusso

Marco Facchinetti, 51enne di Trescore Balneario, era già stato condannato per avere seviziato e ucciso almeno 12 gattini: ora nuovi guai giudiziari

Bergamo. Torna a processo Marco Facchinetti, il 51enne di Trescore Balneario ribattezzato “killer dei gatti” per la macabra abitudine di rispondere agli annunci di chi regalava cucciolate, per poi portarsi a casa i mici, seviziarli e mandare le terribili foto alle gattare. Sono passati dieci anni da quando gli animalisti sfilarono sotto la sua abitazione tra cori, slogan e striscioni di protesta. E sono passati dieci anni da quando qualcuno, convinto che fosse anche un truffatore seriale, aprì una pagina Facebook dal titolo eloquente: “Fermate Marco Facchinetti”, con tanto di foto segnaletiche e indirizzo di casa.

Sono passati diversi anni, ma i suoi guai non sono finiti. Il nome di Facchinetti – al quale è stato diagnosticato un “disturbo antisociale di personalità”, attualmente in carcere dopo essere già stato condannato per stalking, maltrattamenti e uccisione di animali – giovedì 14 giugno è ricomparso nelle aule del tribunale di Bergamo dove è accusato di truffa, appunto. Insieme a lui, anche il presunto complice e coinquilino: M.F., 71enne di Seregno (Milano), intestatario della carta prepagata dove, secondo l’accusa, sarebbero finiti i soldi versati dalle vittime.

Quattro gli episodi contestati, compresi tra gennaio e agosto 2019. Il primo per avere indotto con “artifici e raggiri” un utente della piattaforma Subito.it a spedirgli a casa due bottiglie di champagne Crystal in vendita a 405 euro. L’uomo, un 27enne di Parma, avrebbe spedito la merce ricevendo in cambio un bonifico falso. Il secondo per avere intascato una caparra di 500 euro per un’Audi Q3 messa in vendita a 13.500 euro sul sito Autoscout24.it. Facchinetti e il complice avrebbero preso il denaro, senza mai consegnare l’auto all’acquirente, una 52enne di origine romena, rendendosi anche irreperibili al telefono.

Il terzo caso è anche il più ingegnoso: in pratica, dopo aver concordato con una macelleria di Arezzo l’acquisto di cibo e vino per 5.640 euro – sempre attraverso la piattaforma Subito.it – avrebbero convinto il figlio del titolare a pagare 5.540 euro per del vino pregiato. La merce e i soldi da Arezzo sarebbero arrivati al domicilio di Facchinetti, viceversa il 35enne commerciante toscano non avrebbe visto né il vino, né tantomeno un euro.

In aula si è presentato un testimone, vittima della presunta quarta truffa (di mezzo c’erano ancora dei vini, per un valore di 495 euro). L’uomo, 38 anni, è arrivato a Bergamo da Sassari e ha rimesso la querela dopo che il giudice ha rinviato l’udienza: l’avvocato d’ufficio che assiste M.F., nominato da poco, ha chiesto i termini a difesa per consultare con più calma gli atti. Se ne discuterà il prossimo 31 ottobre.

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