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L’housing sociale come strumento di sostegno alla comunità: l’esempio della Fondazione Mia

93 gli alloggi messi a disposizione della Fondazione. Ma anche due grandi immobili, a Fara Olivana con Sola e a Torre Boldone, che ospitano una comunità di recupero per tossicodipendenti e una struttura di accoglienza per minori con fragilità

Bergamo. Più di 90 alloggi sociali, dati gratuitamente a scopi benefici o a canoni calmierati, di proprietà della Fondazione Mia in provincia di Bergamo. Un patrimonio immobiliare donato dalla Fondazione ai più fragili e gestito in collaborazione con amministrazioni, enti e cooperative.

La Mia, come noto, è una fondazione senza fine di lucro che opera in ambito assistenziale e sociale: in totale sono 93 le unità abitative di sua proprietà (distribuite nei territori comunali di Bergamo, Albano Sant’Alessandro, Comun Nuovo, Verdellino, Ponte San Pietro e Fara Olivana con Sola) dedicate all’housing sociale, affidate ad anziani con disabilità, ad associazioni (come Casa Autismo o le Suore Poverelle) o cooperative. Donazioni non necessariamente di recente datazione ma che negli scorsi anni in alcuni casi sono passate sotto traccia, seppur riportate nei dettagli sul sito della fondazione.

Ma non solo. La Cascina Fara Nuova – proprietà di 3.500 metri quadrati a Fara – è stata offerta alla Cooperativa di Bessimo Onlus che nell’immobile gestisce una comunità di recupero di tossicodipendenti, mentre a Torre Boldone un palazzo di circa 4.000 metri quadrati è stato dato in gestione alla cooperativa Stella, nelle cui stanze accoglie minori con fragilità.

“Si tratta di alloggi sociali in parte dati ad associazioni e cooperative e in parte in convenzione con i Comuni – racconta Giuseppe Epinati, direttore della Fondazione Mia -. Sono edifici che necessitano anche di una manutenzione, ordinaria e non, che portiamo a termine in collaborazione con i vari enti. In alcuni casi si tratta di immobili piuttosto datati in cui la Fondazione interviene con importanti operazioni di riqualificazione”.

In città la rete degli alloggi sociali di proprietà della fondazione è ampia e conta 55 alloggi: dalla Casa di Bergamo a Longuelo (che conta 24 unità con assegnatari preferibilmente persone anziane, giovani coppie e nuclei minimali con un componente portatore di handicaps fisico-motori) ai 18 appartamenti a Grumello del Piano, in concessione ad uso gratuito del Comune di Bergamo per trent’anni con assegnazione e gestione degli alloggi a cura della Fondazione Casa Amica. Senza dimenticare gli appartamenti, tra cui quelli in via Angelo Maj, destinati ad essere ambienti di soggiorno temporaneo per persone o nuclei familiari che hanno subito violenze o con problematiche di altro genere.

“Lo sforzo della Mia è evidente e costante – prosegue Epinati -. La Fondazione rifiuta maggiori introiti dal mercato immobiliare per andare incontro alle esigenze sociali del territorio con prezzi di favore offerti a persone con fragilità. Sotto il nostro controllo ci sono 240 unità abitative, 93 di queste sono dedicate a questi scopi. Senza dimenticare i due grandi edifici a Fara e a Torre Boldone”.

In provincia si passa dalla Residenza Donizetti a Verdellino (12 alloggi con vincolo perpetuo di destinazione residenziale per finalità abitative a scopo assistenziale) gestita insieme all’amministrazione comunale, alla Casa della Mia di Comun Nuovo, che offre 17 alloggi protetti per anziani e persone con disabilità. Senza dimenticare le 5 unità presenti ad Albano Sant’Alessandro – offerte all’associazione Onlus Agata – e i due appartamenti a Ponte San Pietro gestiti dalla cooperativa Ruah e destinati all’accoglienza di profughi.

 

fondazione mia housing sociale (sito ufficiale)
La Casa della Mia a Comun Nuovo

 

Parliamo di strutture non solo, come detto, messe a disposizione gratuitamente o a canoni calmierati (con spese annuali molto basse e, in generale, determinate in base al reddito del singolo inquilino), ma in cui agli ospiti viene anche fornito un continuo servizio di assistenza medica (ove necessario), aiuti nella gestione della casa, attività sociali e contributi a persone sole e in difficoltà. L’essenza stessa dell’housing sociale.

Gli unici requisiti spaziano dalla residenza nel Comune di riferimento, all’età non inferiore ai 65 anni per le persone anziane e non superiore ai 35 per le giovani coppie, e a condizioni di difficoltà economica, sociale o di disabilità fisiche.

Un impegno sociale di rilievo, quello della Fondazione Mia (guidata dal presidente Fabio Bombardieri), da anni inserita nei circuiti solidali attivi nel settore abitativo, in un’estesa rete di cooperazione tra enti pubblici e associazioni che offre una risposta concreta a decine di cittadini che vivono situazioni di difficoltà.

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