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Il resoconto

Mercato del lavoro, primo trimestre del 2024: nella Bergamasca assunzioni in calo del 4%

Il nuovo Rapporto sul lavoro dipendente redatto dall'Osservatorio provinciale

Bergamo. Nel primo trimestre del 2024 si può stimare, dal saldo tra assunzioni e cessazioni nel territorio della provincia di Bergamo, una crescita di quasi 5.000 posizioni di lavoro dipendente rispetto ai livelli di un anno fa.

È quanto emerge dal Rapporto sul lavoro dipendente redatto dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro e relativo al primo trimestre del 2024.

L’entità della variazione tendenziale si sta progressivamente riducendo rispetto non solo ai picchi raggiunti nel rimbalzo post-Covid, ma anche all’andamento degli ultimi trimestri. Le assunzioni (33.072) sono in calo (-4,1% su base annua) mentre le cessazioni (30.520) restano sugli stessi livelli del primo trimestre dell’anno scorso.

Si attenuano i ritmi di crescita dei rapporti a tempo indeterminato che erano stati particolarmente vivaci per tutto lo scorso anno: aumentano quindi le relative uscite a fronte di una lieve contrazione delle entrate e frenano le trasformazioni a tempo indeterminato.

Continuano a ridursi le missioni in somministrazione – segno di una flessione della domanda di lavoro dell’industria – mentre i nuovi ingressi nell’ apprendistato non bastano a compensarne le uscite per cessazione o passaggio al tempo indeterminato.

 

donna lavoro imprenditrice imprese femminili

 

Il ridimensionamento dei rapporti a tempo determinato, iniziato nella seconda metà del 2022, si interrompe nel primo trimestre del 2024 a causa delle minori stabilizzazioni e dei flussi consistenti, e meno condizionati dalla stagionalità rispetto a quanto accadeva in passato, di avviamenti temporanei nel commercio e nei servizi turistici.

Dal punto di vista settoriale, si notano segnali di rallentamento occupazionale in alcune attività dei servizi alle imprese – come il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti – e una nuova risalita delle posizioni dipendenti nell’edilizia.

Al calo delle assunzioni si associa una loro minore intensità oraria: crescono le assunzioni part time (+2%) mentre diminuiscono (-6,4%) quelle full time. Le divergenze settoriali (tra industria in flessione e servizi, con maggior presenza del tempo parziale, in crescita) e professionali (aumentano i profili medio-alti mentre si arresta la crescita delle figure operaie e non qualificate) si traducono in una contrazione degli ingressi maschili (-4,8 per cento) più accentuata rispetto a quelli femminili (-2,8 per cento). Nel saldo occupazionale in ripiegamento su base annua la quota maschile scende al di sotto di quella femminile.

Oltre che per genere, la dinamica delle assunzioni si differenzia per cittadinanza. Le entrate di lavoratori di nazionalità italiana diminuiscono mentre tra gli stranieri sono tendenzialmente invariate nel primo trimestre e raggiungono la quota record del 37,1% dando un contributo decisivo al saldo occupazionale.

L’area intorno al capoluogo mantiene una dinamica occupazionale migliore rispetto all’andamento medio provinciale; più marcata la decelerazione nella Bassa pianura (Treviglio e Romano di Lombardia) e nelle aree di Grumello del Monte e di Clusone.

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