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Serie c

Il Calcio Lecco parla bergamasco: Aniello Aliberti è il nuovo proprietario della società

Ha rilevato la società, appena retrocessa dalla Serie B alla C. Il figlio Francesco vicepresidente. "Priorità alla nomina del direttore sportivo: puntiamo in alto, ma senza fare follie"

Il Calcio Lecco 1912 da mercoledì (12 giugno) parla ufficialmente bergamasco. Il vecchio (e discusso) patron Paolo Di Nunno ha definito la cessione della società ad Aniello Aliberti, imprenditore di origine campana ma che da quasi 40 anni vive e lavora nella nostra provincia.

Residente a Bergamo dal 1985, dal 2022 è presidente della I.M.D. International Medical Devices, holding che controlla le società Technix S.p.A., Intermedical S.r.l. e IMD Generators S.r.l. e che la scorsa estate ha fatto il suo debutto su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. Tra i tanti incarichi ricoperti, nel 2017 è stato eletto presidente PMI di Confindustria Bergamo e Vicepresidente territoriale con deleghe alla “Finanza, Fisco e Internazionalizzazione”, nonché componente del Comitato Centrale PMI di Confindustria Roma. Da gennaio 2020 è presidente nazionale dell’associazione “Elettromedicali & Servizi integrati” di Confindustria Dispositivi Medici, la federazione di Confindustria che unisce, rappresenta e valorizza le imprese che operano in Italia nel settore dei dispositivi medici, di cui è vicepresidente con delega allo “Sviluppo industriale”.

La società blu-celeste quest’anno ha disputato il campionato di Serie B, retrocedendo come ultima classificata con diverse giornate d’anticipo al termine di una stagione con un susseguirsi di vicissitudini legate al stadio (tanto che la licenza è stata lasciata in dubbio quasi fino a fine estate) e allo staff tecnico che non hanno contribuito a costruire una rosa adeguata alla categoria e a dare continuità.

L’anno prossimo il club lariano disputerà quindi nuovamente quel campionato di Serie C che aveva “abbandonato” lo scorso anno per fare il salto di categoria, grazie ad una sorprendente promozione ottenuta ribaltando i pronostici iniziali. La ripartenza però sarà totale, visto che il cambio sarà anche nella proprietà.

Alla finestra si erano affacciati una holding (Brera) già nel mondo del calcio e in passato accostata al Brescia, un fondo rappresentato da Jamie Welch (di Kinetik) composto da ex banchieri americani, già proprietari dell’Yverdon in Svizzera e intenzionati a creare una multiproprietà alla ricerca di un club nel calcio italiano (si sarebbero defilati nel giro di poco tempo), la Skyland di Alex Lin e, per l’appunto, Aliberti — che nel frattempo aveva detto ‘no’ ad altre proposte arrivate per acquisitre altre società calcistiche.

La trattativa è stata definita all’inizio del mese e mercoledì in una conferenza stampa online sono stati dati gli annunci di rito: il Lecco ora è al 100% di Aliberti – che ha detto di aspettarsi che “altri investitori arrivino, altrimenti vado avanti da solo” – sarà intestato alla società di famiglia Alefra srl e il figlio Francesco potrebbe avere la carica di vicepresidente. Anche il fratello Michele dovrebbe far parte della società. Le cifre non sono state svelate.

“Siamo in ritardo, dobbiamo correre, ma l’organizzazione non sarà quella di una squadra da bassa classifica: non andremo al risparmio. Abbiamo già opzionato un paio di figure per il direttore sportivo e l’allenatore, anche se comunque abbiamo due mister sotto contratto”.

La priorità alla nomina della direzione sportiva, e poi la decisione sul mister, anche se l’ipotesi della conferma di Andrea Malgrati non è da escludere a priori. “Faremo una squadra che punti alla Serie B, ma senza fare follie. Stadio? Prepareremo un progetto per realizzarne uno più bello”.

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