• Abbonati
I numeri

Elezioni Europee 2024, Gori: “Ha funzionato portare Bergamo in Europa, il Pd ne esce rafforzato”

Eletto il sindaco di Bergamo: va a Strasburgo anche Lara Magoni. Seggi chiusi e scrutini completati. Affluenza nazionale sotto al 50%, Fratelli d'Italia primo partito nazionale

Scrutini per le Europee conclusi: Fratelli d’Italia conferma il trend di crescita e si pone come primo partito in Italia con il 28,83%, ben oltre l’asticella posta da Giorgia Meloni a quota 26.

Buon risultato anche per il Pd targato Elly Schlein che segna il 24,04% in forte crescita rispetto alle politiche del 2022 in cui, tra l’altro, correva assieme a Renzi e Calenda – con entrambi i partiti sotto la soglia di sbarramento rispettivamente con il 3,73% (Stati Uniti d’Europa) e il 3,31% (Azione).

Crollano – al 9,92% – i 5 Stelle di Giuseppe Conte mentre a sorpresa è azzurro il derby di maggioranza tra Antonio Tajani e Matteo Salvini con il leader di Fi al 9,72% – poco sotto l’obiettivo dichiarato del 10% – e il leghista che non monetizza l’effetto Vannacci fermandosi al 9,14%.

L’affluenza per le Europee “non è particolarmente alta, attestata poco sotto il 50%, rispetto al 56,09% del 2019”, così ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, aggiungendo che “la percentuale è più alta per le amministrative, intorno al 62,7% rispetto al 67,98% nel 2019”.

I candidati bergamaschi

Il Partito Democratico vola a Bergamo. Pd al 36,8%, FdI al 25,8%. Tonfo Lega all’8%, Alleanza Verdi Sinistra al 7,67% si avvicina anche Forza Italia, al 7,68%. In provincia invece, secondo i primi dati, il primo partito è FdI al 35,25%, Pd al 22,55%, Lega al 16,19%, Forza Italia all’8,19%, Alleanza Verdi Sinistra al 5,44%.

E volano i consensi per Giorgio Gori, sindaco uscente di Bergamo, che è secondo in ordini di preferenze, dietro solo a Cecilia Strada, capolista Dem. Anche Lara Magoni, Fratelli d’Italia, andrà in Europa, mentre è più staccato Giovanni Malanchini, Lega.

Eletto nel collegio Nord Ovest con quasi 200mila voti, Gori è quindi un nuovo membro del prossimo Parlamento Europeo: risultato che lo colloca alle spalle della sola capolista Cecilia Strada. Un grande risultato, che era collocato solo sesto nella lista del Partito Democratico: con oltre 11.610 preferenze nella sola città di Bergamo – nella quale ha trainato il PD, primo partito con oltre il 36,78% dei voti, con un affluenza superiore al 60%, molto sopra la media nazionale -, più di 51mila preferenze nella sola provincia di Bergamo, 30mila preferenze in provincia di Brescia (quasi 10mila nella città capoluogo), oltre 21,5mila nella città di Milano, Gori si conferma uno dei nomi forti del PD lombardo.

Cecilia Strada, capolista eletta, ha così commentato la propria elezione: “Il risultato raggiunto apparentemente va oltre ogni aspettativa. Girando tutto il Collegio ho avuto modo di cogliere ogni giorno di più la passione che cresceva all’interno della comunità del PD e non solo: un’onda di straordinaria varietà che ha abbracciato i tanti mondi del volontariato, dell’associazionismo, delle comunità locali, e che è andata molto oltre i tradizionali elettori di questo partito. Tante e tanti, al termine degli incontri, raccontavano che era da tempo che non votavano PD o che proprio si astenevano del tutto. E’ stata una campagna elettorale basata sulla passione e sugli incontri. Una campagna elettorale realmente low cost “casa per casa, strada per strada”. Una campagna elettorale basata sulla determinazione e la passione di quanti ci hanno creduto, una campagna elettorale di ascolto delle priorità che mi sono state poste: lavoro, salute, casa, pace. Uno degli insegnamenti di questa campagna é la necessità sempre più forte di parlare il linguaggio della concretezza e non quello degli astratti concetti politici. Quando ci facciamo comprendere la gente ci segue. Oggi è l’anniversario del rapimento di Giacomo Matteotti. Il suo amore per la verità contro il fascismo e la libertà sono un autentico esempio per chi come me si avvia adesso a compiere il proprio dovere di eurodeputato. Oltre a Matteotti il mio pensiero va a a David Sassoli, l’uomo che ha dato corpo alla nuova Europa veramente solidale”.

Nelle liste di Fratelli d’Italia, l’ex assessore regionale e sciatrice Lara Magoni si è piazzata quinta con quasi 20.000 preferenze, ma in prima posizione c’è Giorgia Meloni, che poi non andrà a Strasburgo, quindi l’ex campionessa è quarta ed eletta.

“Quello di questa notte è un risultato storico, non solo per l’Europa e l’Italia, ma anche per la nostra provincia. Le mie più grandi congratulazioni vanno infatti a Lara Magoni, che con un risultato davvero travolgente diventerà la prima parlamentare europea eletta da Fratelli d’Italia Bergamo” commenta Andrea Tremaglia, presidente provinciale di Fratelli d’Italia Bergamo. “Il ringraziamento va a tutti i nostri rappresentanti nelle istituzioni, ai nostri amministratori, ai nostri dirigenti e militanti che con il loro impegno hanno reso possibile un traguardo storico. Il partito si conferma il primo della provincia e aumenta ulteriormente il proprio gradimento, raggiungendo il risultato record del 35,25, contro il 28,36 delle regionali. Un lavoro davvero encomiabile da parte di una comunità coesa, se si considera che alle elezioni europee del 2019 avevamo raccolto in provincia il 5,63. Con questo risultato, infine, aumenta ulteriormente la nostra rappresentanza nelle istituzioni con il subentro nel consiglio regionale di Alberto Mazzoleni, al quale facciamo un grosso in bocca al lupo”.

Ottavo nelle graduatorie delle Lega con poco più di 9mila preferenze il candidato leghista Giovanni Malanchini, più lontano. “É stato un lungo viaggio, molto impegnativo. Purtroppo il lavoro fatto non mi é bastato per essere eletto ma sono comunque soddisfatto. Ci tengo comunque a ringraziarvi per il grande sostegno” ha commentato.

Le parole di Giorgio Gori

“Non posso negare la soddisfazione di un risultato positivo, al di là delle aspettative, che ha la forza di determinare anche quello del partito in città, non scontato. Spero si possa riversare sul voto amministrativo. L’Exit poll della Rai dà un’indicazione che difficilmente potrà essere sovvertito. Grato ai cittadini che mi hanno restituito fiducia in ragione del lavoro fatto in città. Già in campagna avevo avuto il sentore che aveva avuto un eco. Riconosciuto come sindaco di Bergamo anche a centinaia di chilometri. Ha funzionato la sfida di portare Bergamo in Europa, sono tante 51mila preferenze in provincia e 11mila in città. Questa è la voglia del territorio di essere rappresentato. Cosa che non succede dai tempi di Pia Locatelli, spero possa portare beneficio per enti locali e imprese in Europa. Grazie a chi ha lavorato con me. Buona campagna elettorale, fatta con la squadra anche con il partito che si è speso sul territorio. Risultato complessivamente buono del PD che non era previsto alla vigilia. Più ottimisti davano noi al 24, Collegio al 22. È un forte segno di vitalità delle forze riformiste. Difficile non vedere il dato deludente per Azione e Stati Uniti d’Europa, la dimostrazione che l’espressione più adeguata rimane il PD. Lì dentro ha senso fare la partita. Dato così positivo che lo colloca primo gruppo dei socialisti democratici in Europa, decisivo per l’avanzare delle forze sovraniste in Europa, in Francia, Germania e Austria. I timori della vigilia sono stati superati anche se in alcuni Paesi la destra avanza.

Ha giocato la semina non particolarmente gratificante del 2018. Si sedimenta una riconoscibilità e si costruisce una fiducia. Giocato a mio favore che il Piemonte non avesse un candidato eleggibile, quindi ho raccolto anche lì. Due i registri: uno locale, Bergamo in Europa, e l’altro ‘un sindaco per l’Europa’. Quest’ultimo ha avuto la sua efficacia. Percepito come figura più vicina, rete efficace con amministratori locali. Fino a che non era ufficiale non ho fatto manifestazioni pubbliche ma li ho incontrati. Il contachilometri  ha toccato quota 40mila: buona parte fatto in superficie, non ho rinunciato a costruire. Mi sono reso disponibile anche per loro e in loro ho trovato collaborazione, un reciproco aiuto. Ha funzionato sia a Bergamo, ma abbiamo anche superato le divisioni: Brescia mi ha adottato, con 30mila preferenze, una familiarità costruita sul territorio.

Azione e Stati Uniti d’Europa cubano il 7%, è evidente l’ottimo risultato che Schlein ha ottenuto come segretaria: ha avuto la capacità di fare liste articolate, centrando i temi, più italiani che europei. Nessuno più può dire che il PD dimentica i diritti sociali. Lo dimostra anche il risultato di Decaro al Sud, i sindaci possono portare un contributo significativo: mi fa molto piacere condividere questo percorso con lui, Nardella, Ricci e Bonaccini.

L’esito deludente del fu Terzo Polo dice che il Pd è più efficace come spazio politico, più che le piccole formazioni a forte connotazione personale. Ho risposto col sorriso agli inviti ad uscire dal Pd per andare in Azione o con Renzi. Ho fatto il tifo perché ce la facessero ma sono convinto che sarebbe stato un peccato lasciare la casa che avevo. Sul tema della guerra Tarquinio ha collocato la sua posizione in alcuni momenti non rispettosi di chi lo stava ospitando: sciogliere la Nato credo fosse una provocazione. Cecilia Strada non la pensa diversamente, ma si è spesa in modo diverso per il partito.

In città? L’unica cosa che abbiamo è un dato interessante sul Pd alle Europee. Poi abbiamo visto 5 anni fa quanto possono essere diverse. La forza della destra è rilevante anche in città, aspetto numeri veri prima di commentarli.

Avevo 2 obiettivi, e il secondo non è ancora stato raggiunto. Ma mi sta tanto a cuore quanto il primo. Ora il primo appuntamento è il 16 luglio, con l’allocazione degli euro parlamentari, una principale e due supplenti”

Gori eletto Europarlamento
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI