• Abbonati
La sorpresa

Davide Cantù, chi è il giovane che ha battuto la Lega a Pontida: “Dopo 20 anni c’era voglia di cambiare”

Ventisette anni, laureato in storia, ha totalizzato il 52,71% dei voti a capo di una civica. Battuto sia il leghista Guido Vanalli (32,30%) sia Francesca Losi, candidata con la lista dell'ex ministro del Carroccio Roberto Castelli (15%)

Pontida. Nel maremagnum dei nuovi sindaci eletti, un verdetto è destinato a fare più rumore di altri: il civico Davide Cantù si è preso Pontida con il 52,71% dei voti. Battuto sia il leghista Guido Vanalli (32,30%) sia Francesca Losi, candidata con la lista dell’ex ministro del Carroccio Roberto Castelli (il Partito Popolare del Nord-Grande Nord, fermo al 15%).

Dopo 20 anni, il Carroccio dice quindi addio al suo feudo per antonomasia. “Siamo molto contenti di questo risultato – commenta a caldo Cantù -.  Evidentemente, dopo tanto tempo, c’era voglia di cambiare”.

Laureato in Scienze Storiche all’Università di Milano con una tesi sulle carceri in età napoleonica, il 27enne Cantù passa da addetto alla biblioteca del Comune a sindaco. Nel mezzo, tante esperienze diverse in ambiti diversi: dal breve stage in municipio con l’ufficio tecnico al lavoro da cronista per il Giornale di Merate, fino ai banchi di scuola che lo hanno visto professore a contratto prima a Sorisole e poi a Cisano Bergamasco, dove ha insegnato italiano, storia e geografia. Ora come ora sarà “sindaco a tempo pieno”, dice Cantù, a capo di una squadra che mischia giovani (un terzo dei membri è under 30) ed esperti (con quattro dei consigliere di minoranza uscenti). Una lista, la sua (‘Viviamo insieme Pontida’) spesso definita di centrosinistra, anche se Cantù restituisce ogni etichetta al mittente. “Siamo solo tredici cittadini di Pontida che si sono messi in gioco e che la gente ha voluto premiare”.

La grande sconfitta è senza dubbio la Lega, alla quale una fetta importante di voti è stata sottratta dalla candidata Francesca Losi. La sua lista ha deciso di sfidare il partito di Salvini, più volte rimproverato per avere accantonato le questioni settentrionali proprio sul sacro suolo di Pontida (“per noi non era accettabile che in questa tornata amministrativa la parola Nord non fosse presente nella scheda elettorale”, aveva tuonato l’ex ministro Castelli). “Sommando i nostri e i loro voti, non avremmo comunque vinto – riconosce Vanalli -. Sono stato sindaco per tanti anni, si vince e si perde ed è giusto che sia così. Negli ultimi cinque anni, per ragioni che ho più volte spiegato in campagna elettorale, non siamo riusciti a fare tutto ciò che avevamo promesso. Sono felice se ci riusciranno Davide e la sua squadra”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI