Bergamo. Il Ministro e vice Premier Matteo Salvini sceglie Bergamo per chiudere la campagna elettorale delle amministrative e delle Europee. Accolto nel capoluogo, al Balzer Globe, il leader del Carroccio risponde alla richiesta di dimissioni avanzate dal centrosinistra dopo le sue dichiarazioni contro Macron, parla di pace e di un voto che deve scongiurare la guerra. E lancia Pezzotta, candidato del centrodestra nella corsa per Palazzo Frizzoni.
“Sono le ultime ore, quelle più importanti: respiro una buona aria in queste strada, abbiamo seminato bene, la Lega è il partito più cresciuto – esordisce Salvini -. Sabato e domenica il cambiamento è possibile ma dipende da voi, per una città diversa: più pulita, più sicura. La sicurezza non è un capriccio della Lega: puoi organizzare l’anno della Cultura ma se i tuoi figli non sono sicuri ad uscire alla sera non serve. La Lega tornerà il primo partito in provincia di Bergamo”.
“La città ha l’occasione di riprendersi: dipende tutto dai bergamaschi – ribadisce -. Abbiamo scelto un candidato competente, valido. Possiamo fare doppietta: Atalanta campione d’Europa e Pezzotta sindaco di Bergamo. Votare per il Comune è decisivo tanto quanto votare per l’Europa”.
“La sinistra ha chiesto le mie dimissioni per commenti su Macron: in democrazia è il voto che ferma i bombaroli – prosegue -. Noi non dobbiamo bombardare la russa, abbiamo difeso l’Ucraina fin dal primo istante. Un conto è offrire aiuto, un altro è uccidere. L’Unione europea è nata dopo le guerre mondiali, per difendere la pace, il benessere e il lavoro. Quando il presidente della Francia e il premier tedesco parlano di guerra non finisce mai bene”.
“Chi non vota domani o domenica a Bergamo o in Italia si prende un’enorme responsabilità – conclude -. Macron se ha voglia di fare la guerra non rompa le palle e vada a farla da sola: Papa Francesco ha detto che ci vuole più coraggio per fare la pace più che la guerra, bisogna sedersi al tavolo per mettersi d’accordo”.
“Il Comune di Bergamo è come Dante che si trova in una selva oscura – esordisce il candidato del centrodestra Andrea Pezzotta -. Se ci fossero altri cinque anni di centrosinistra sarebbe una selva oscura, anche e soprattutto dal punto di vista della sicurezza, che equivale a libertà. È inaccettabile che i giovani abbiano paura di essere rapinati nel tragitto da casa a scuola. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare questa situazione, anteporre lo studio alla fase di azione repressiva quando i fenomeni si manifestano”.
“Prima cosa fa fare è fermare questi fenomeni – prosegue -. Affinché i bergamaschi non si trovino in questa selva oscura l’unica possibilità è cambiare strada. Mi auguro di andare a Palazzo Frizzoni accompagnato da tanti di loro”.
“Bergamo ritorna al centrodestra, non faccio propaganda – dichiara Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie -. Andare a cercare i voti sotto l’ombrellone è difficile. Mi aspetto un gesto orgoglio dei bergamaschi, che non cadano nel trabocchetto del centrosinistra. La Lega deve recuperare consensi dopo il Governo Draghi, Vannacci porta un valore aggiunto. I militanti storici votano il candidato. A Seriate e Albino sono sicuro faremo strike: dove il centrodestra si presenta unito vince”.
“Con Pezzotta siamo stati compagni al Tasso, alla medie: era uno dei più bravi – prosegue -. La collaborazione tra Comune, Regione e Stato può portare a risultati che nessuno altro è in grado portare a casa. Problema insormontabile che è stato risolto in pochi giorni, nessuno aveva mai messo in contatto le istituzioni su livelli diversi: il problema va affrontato indipendentemente da chi governa la città. La comunicazione è necessaria”.
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