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Polo logistico di Isso: “Spostamento di un fosso del demanio statale? Fondazione Mia ci ripensi”

La nota: "Il comune non ha un cimitero: mentre i cittadini continueranno a far visita ai propri cari defunti fuori paese, in cambio si troveranno fuori casa nuovi capannoni e molti camion in continuo movimento sulle loro strade"

“Ho depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Ambiente per chiedere di interloquire con tutti i soggetti coinvolti nel progetto del nuovo polo di logistica di Isso, in primis con il Comune di Isso e la Fondazione Mia. Desta particolare stupore, infatti, che la Fondazione Mia abbia scelto di vendere un proprio terreno con lo scopo di realizzare capannoni e, quindi, consumo di suolo nella bassa bergamasca. L’ambiente e la salute dei cittadini, quindi, vengono messi all’ultimo posto e, certamente, dopo gli interessi di qualche privato”. Lo afferma Devis Dori, deputato Alleanza Verdi e Sinistra.

“Eppure nel comprensorio denominato ‘industria nel verde’ previsto dal PGT di Isso, nel quel rientrano anche i 75mila metri quadrati di proprietà della Mia, era prevista la realizzazione di un cimitero. Del resto, come si legge laconicamente sul sito del Comune di Isso, ‘Il Comune di Isso non è dotato di un cimitero comunale. Attraverso delle convenzioni, i cimiteri di riferimento sono: cimitero comunale di Barbata e cimitero comunale di Fara Olivana con Sola’. Mentre i cittadini di Isso, quindi, continueranno a far visita ai propri cari defunti fuori paese, in cambio si troveranno fuori casa nuovi capannoni e molti camion in continuo movimento sulle loro strade. Ho ritenuto doveroso investire della questione il Ministero dell’Ambiente anche perché, come si legge sul sito della Mia, il progetto coinvolgerebbe anche il fosso ‘Benzoni’, proprietà del Demanio Pubblico dello Stato. Addirittura si afferm che ‘Tale iter verrà concluso previa realizzazione delle opere di spostamento del tracciato del fosso, l’avvenuto collaudo idraulico del nuovo tracciato e la consequenziale dismissione del tratto di fosso demaniale'”, prosegue.

“Quindi si parla di sdemanializzazione del fosso e già questo in sé è motivo di preoccupazione, soprattutto perché non stiamo parlando di opere pubbliche di interesse collettivo, ma di interessi economici privatistici. In più, per il mero profitto, si sposterebbe il tracciato del fosso con la realizzazione di un nuovo tracciato. Davvero incredibile. Spero che la Fondazione Mia ci ripensi, sono ancora in tempo per evitare un errore”, afferma Dori.

“Il progetto del nuovo polo logistico, sebbene localizzato fuori dai confini di Romano di Lombardia, rischia di compromettere un’area estesa, paragonabile a otto campi da calcio, provocando un incremento del traffico su strada che inevitabilmente interesserebbe anche Romano di Lombardia. Il sito, infatti, si trova nelle vicinanze dell’uscita autostradale A35 Brebemi. Ciò aggraverebbe l’inquinamento atmosferico. A coloro che affermano che la logistica crea posti di lavoro, io chiedo: di quale lavoro stiamo parlando? Quello dei facchini che devono movimentare grandi quantità di colli in breve tempo a rischio della loro salute? È così che si pensa di sviluppare la bassa bergamasca? Ciò produce anche nuova richiesta abitativa su tutti i comuni della zona, Romano in primis, oltre a garantire tutti i servizi ai nuovi residenti”, aggiunge Luca Maria Valcarenghi, candidato sindaco a Romano di Lombadia per Avs.

“La chiamano ‘industria nel verde’, ma nei fatti il verde lascerebbe il posto a un’altra logistica, provocando l’ennesimo scempio ambientale. Come abbiamo più volte ribadito, anche partecipando il 20 aprile scorso come Europa Verde all’iniziativa #salviamoilsuolo a Caravaggio, sulla quale abbiamo presentato un’altra interrogazione parlamentare, non si può continuare ad eliminare suoli agricoli a favore della logistica. L’unica strada da percorrere è quella della rigenerazione delle numerose aree dismesse presenti sul territorio, raggiungendo contemporaneamente gli obiettivi ambientali, sociali ed urbanistici, fissati anche dalla Strategia Europea sul suolo. Auspichiamo che l’interlocuzione del Ministero produca i suoi effetti, anche col coinvolgimento della Provincia di Bergamo, che di fatto sul tema della logistica è immobile, nascondendosi dietro future possibili modifiche legislative a livello regionale. Noi invece abbiamo bisogno ora e subito di interrompere questo continuo consumo di suolo nella bassa bergamasca”, concludono Oriana Ruzzini e Giuseppe Canducci, Oriana Ruzzini e Giuseppe Canducci, coportavoce provinciali di Europa Verde Bergamo.

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