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Automobile Club Bergamo

Sicurezza stradale

Nuova disciplina per gli autovelox tra 2 settimane (ma occorre anche un cambiamento di approccio)

ACI di Bergamo sottolinea che sulle strade italiane corre troppa velocità e c’è una diffusa indisciplina nel 'bruciare' semafori e stop

Passo dopo passo ci avviciniamo all’ultimo km, quando si giungerà al traguardo del nuovo Codice della Strada: dopo il via libera della Camera, è ora sui banchi del Senato. Intanto dal 28 maggio, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è legge il nuovo decreto Autovelox. L’entrata in vigore delle nuove misure è annunciata per questa settimana, forse addirittura il 12 giugno. Rilevanti i cambiamenti annunciati.

Primi punti cruciali erano i nodi dell’omologazione dei dispositivi di rilevamento e della loro collocazione: questa non verrà più decisa con criteri localistici dai singoli Comuni (con il sospetto-accusa di fare facile cassa), ma concordata preventivamente con le altre amministrazioni locali e le Prefetture. Finiscono anche i controlli sotto i 50 km/h in città, e dove ci fossero le zone 30, i controlli dovranno essere svolti dagli agenti sul posto. Non solo: la gestione operativa degli autovelox – da sottoporre periodicamente a controlli obbligatori per il funzionamento – sarà interamente a carico delle forze di polizia, senza possibilità di delega a terzi. Altre novità riguardano la distanza tra i segnali dei limiti e i dispositivi di rilevamento, l’eliminazione della doppia sanzione sullo stesso tratto di strada (se rilevata entro un’ora dalla precedente), distinzione tra strade urbane ed extra, ecc. Comuni e province avranno 12 mesi di tempo per disinstallare gli autovelox non conformi.

Avremo modo, all’approvazione finale del nuovo Codice della strada, di considerare le diverse novità introdotte: uso di telefonini mentre si guida, abuso di alcol e droghe, sospensione breve della patente, limiti di potenza per auto guidate da neo-patentati… Ciò che è certo e che noi dell’ACI di Bergamo non ci stanchiamo di sottolineare è che sulle strade e autostrade italiane corre troppa velocità, causa prima di incidenti con feriti e morti, e c’è una diffusa indisciplina nel ‘bruciare’ semafori, stop e simili. Molti invocano una nuova cultura da parte di tutti gli utenti – e questo è senz’altro auspicabile come approccio di fondo –, ma il primo cambiamento non sta nell’aggrapparsi a cavilli quanto piuttosto nel rispetto degli altri, nella certezza di controlli regolari e costanti e della punibilità per chi trasgredisce.

 

*Presidente ACI, Bergamo

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