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Verso il voto

Cecilia Strada: “La destra soffia sul vento della paura”, Gori: “Votiamo per un’Europa di pace, libertà e democrazia”

Un pomeriggio itinerante per la capolista alle Europee del Pd, l'ultimo prima del voto dell'8 e del 9 di giugno, cominciato a Ponte San Pietro e finito a Treviglio dove ha incontrato Giorgio Gori, il candidato bergamasco Dem

Bergamo. Domenica 2 giugno la capolista del Pd alle europee, Cecilia Strada, ha fatto nuovamente tappa in bergamasca per un tour che l’ha vista partire da Ponte San Pietro, passare per la Val Seriana, approdare a Bergamo, raggiungere Dalmine e chiudere nella Bassa, a Treviglio. Una giornata itinerante, nella quale ha incontrato oltre 1000 cittadini, accompagnata dal segretario provinciale Gabriele Giudici e dal vicesegretario lombardo Matteo Rossi. Ad attenderla, nei vari Comuni della bergamasca, i candidati alle amministrative della tornata elettorale dell’8 e del 9 di giugno, con i quali ha discusso dei grandi temi che fanno capo all’Europa. In città, al Polaresco, sul palco insieme a lei anche Sergio Gandi e Marzia Marchesi, i due capilista del Partito Democratico, mentre Giorgio Gori, per via di alcuni appuntamenti elettorali a Milano, ha raggiunto Strada a Treviglio.
La chiusura della campagna di Strada, in terra bergamasca, comincia alle 14.30 al centro La Proposta di Ponte San Pietro, con un incontro sui temi della pace, delle migrazioni e della transizione ecologica. Letture animate a interventi del Circolo Alex Langer, di Mirvjen Bedini dell’associazione Il Porto e di Marco Carissimi, segretario Pd di Ponte.
Alle 16 ad Albino, con una tappa dedicata alla partecipazione giovanile, presso l’auditorium Cuminetti con Arianna Bettin, candidata di Avs, insieme ai candidati al Consiglio Comunale e alle associazioni della Val Seriana. A Bergamo, alle 17.30, al Polaresco, con gli interventi di Roberto Cremaschi insieme ai capolista Marzia Marchesi e Sergio Gandi e le candidate e i candidati al Consiglio Comunale.
Poco dopo le 19 è la volta di Dalmine al parco Pertini, con gli interventi di Davide Mattiello, candidato alle elezioni europee e impegnato in Libera, Nicolò Carboni, del forum Europa del Pd nazionale e candidato al Consiglio Comunale di Dalmine, insieme a Renato Mora, candidato Sindaco di Dalmine e alle liste che lo sostengono. La chiusura a Treviglio, con Giorgio Gori, Patrizia Toia, Erik Molteni, coordinatore segreteria provinciale Pd, Alessandra Bertolotti, vice segreteria del Pd bergamasco, Samuele Marchetti in rappresentanza dei giovani.
“Il voto in Europa è ora più che mai determinante. Da una parte c’è qualcuno che costruisce un nemico al giorno e che, guarda il caso, è sempre il povero. La destra si muove solo in questa direzione e invita gli elettori a votarla perché prima li spaventa e poi racconta loro di essere in grado di difenderli. Salvini e Meloni questo fanno – così Strada -. C’è dunque chi sa solo soffiare sul vento della paura dall’altra chi, come noi, costruisce ponti. Noi che, al contrario, pensiamo che il nostro unico nemico sia la disuguaglianza. In quest’ultima settimana che ci separa dalle urne, il mio invito è quello di parlare con gli indecisi e con chi non vuole andare a votare. L’8 e il 9 giugno è importante scegliere da che parte stare perché questo ci dà la possibilità di decidere non solo per noi stessi, ma anche per le nostre famiglie. Contro di noi c’è chi vuole proteggere solo il suo diritto e il suo interesse, noi difendiamo la collettività, il bene di tutti. Dobbiamo crederci, insieme. Sorriso e speranza saranno gli strumenti che ci consentiranno di farcela e vivere il cambiamento”.
Così Giorgio Gori, candidato bergamasco Dem: “Credo che anche in questa occasione, pur non votando per il Governo, ci sia il tema del “possiamo o non possiamo farcela”. Corriamo perché l’equilibrio politico in Europa non cambi. E visto che il rischio c’è che le destre prendano il sopravvento, è molto importante che il Partito Democratico faccia la sua parte oltre che un risultato positivo. Sarà così anche per Bergamo. In città e in provincia abbiamo fatto un buon lavoro, rimanendo sempre con i piedi per terra ma anche con la testa nel mondo. Adesso è importante portare un po’ di Bergamo in Europa, insieme alla collaborazione tra le istituzioni, alla dimensione sociale, all’innovazione e al senso di giustizia. L’Europa ci ha regalato cose straordinarie, che non dobbiamo perdere. Pace, democrazia e libertà sono valori che ci appartengono e ci sono stati donati grazie anche ai tanti sacrifici fatti nel passato da chi è arrivato prima di noi. Gli altri sono costretti a difendere la loro libertà con le armi, noi ne abbiamo una che si chiama voto”.
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