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Gasperini vede già la Supercoppa: “Un po’ pensavamo al Real Madrid: magari saltiamo le vacanze…”

Il tecnico dopo la sconfitta contro la Fiorentina: "Il modo migliore per chiudere una stagione straordinaria: ad Ancelotti sono molto legato". E sui tifosi viola: "Scene penose, non deve essere sempre cultura dell'insulto"

Bergamo. “Sarà talmente straordinario giocare questa partita che già oggi ci pensavamo”. Gian Piero Gasperini quando sente nominare il Real Madrid inevitabilmente sorride: sarà il primo avversario in gare ufficiali della Dea nell’anno nuovo e fa venire i brividi pensarci. “Questa stagione è stata straordinaria e questo pensiero è il modo giusto per chiudere la stagione. Sapere che ripartiremo con questa sfida non dico che ci faccia passare la voglia di far le vacanze, perché ce le siam conquistate, ma quando ripartiremo lo faremo con questa sfida straordinaria”, ammette in conferenza stampa al termine di Atalanta-Fiorentina 2-3.

Gasperini in conferenza stampa, le parole

Dalla sfida Acireale-Crotone del 14 agosto 2004 alla Supercoppa col Real Madrid nel 2024: “Beh son passati vent’anni… Il 2004 è stato il mio primo anno tra i professionisti a Crotone. Ma io scherzavo quando ho detto che volevo il Real! Come anche quando avevo dichiarato di volere il Liverpool. Ma va bene così, è la squadra più gloriosa del mondo. E l’altra volta è andata bene”.

La sfida con Ancelotti e il legame: “Nel 2000 io allenavo la Primavera della Juve, mentre Ancelotti la prima squadra, fu una stagione bellissima fino a un certo punto, perché poi perse lo scudetto all’ultima giornata. Ha fatto una carriera straordinaria, è l’allenatore penso più vincente del mondo e se lo merita tutto perché lo ha fatto con più squadre diverse in paesi diversi, ha vinto in Italia, vinto in Europa. Gli ho sempre invidiato questa freddezza che ha. Ci siamo visti l’ultima volta a Liverpool nel 2020, allenava l’Everton ed è venuto a trovarci quando giocavamo ad Anfield”.

La commozione per la festa in centro: “Mi sono commosso perché tutte le volte che ci sono questi avvenimenti e spesso si parla del Covid mi vengono in mente situazioni che mi hanno emozionato. Dal pullman guardavo sotto, guardavo in giro, sui balconi, c’era gente felicissima, solo una cosa così bella poteva regalargli tanta gioia. Vale ancora di più della coppa, in modo incredibile. Non so quante migliaia di persone c’erano, ma erano tutte felicissime, tantissimi giovani, famiglie coi bambini… Tantissimi ragazzi, significa che per l’Atalanta è un grande successo anche per il futuro: raccoglierà migliaia di tifosi in più. In altre città d’Italia siamo stati tifati come se fossimo la nazionale e questo è stato un altro aspetto straordinario, è stata una settimana fantastica che si è chiusa oggi. Un po’ di vacanze e poi saremo pronti”.

Gli insulti da parte dei tifosi della Fiorentina e l’Atalanta come è vista all’estero: “Quando vinci diventi anche un po’ più antipatico, soprattutto in Italia, però se vinci anche all’estero ti guardano con occhi diversi, è motivo di grandissimo orgoglio, lo abbiamo fatto cercando di migliorarci ogni anno, non è un caso che generalmente facciamo più punti nel girone di ritorno che in quello d’andata. Sappiamo che se arrivano quelle proposte indecenti. Se dobbiamo trasmettere qualcosa, dobbiamo trasmettere questo: che ognuno deve essere felice nella propria realtà a Bergamo, con le nostre forze, con i nostri pregi, difetti, noi all’estero ci è servito molto. A Liverpool abbiamo preso l’applauso di tutta la gente, in Italia questo non riusciamo a farlo. Oggi è stato penoso: squalifica tifoserie intere e questo dobbiamo perseguirlo, la battaglia sportiva è giusto che ci sia, ma non deve essere la cultura dell’insulto sempre, mi piacerebbe che riuscissimo a capire questo. A Dublino migliaia di tifosi bevevano una birra insieme. Se ci poniamo l’obiettivo che il calcio possa diventare così sarebbe una bella cosa”.

Come si colma il gap rispetto alle grandi squadre: “Si può colmare facendo un miliardo di debiti, oppure cercando di non vendere i pezzi migliori, poi però c’è anche un terza via che è guardare ciò che si è, con grande lucidità, altrimenti sono solo parole che riempiono la bocca”.

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