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Amministrative 2024

Albino, Fabio Gualandris: “Siamo fuori dai partiti ma dentro la città”

Classe 1961, il grafico editoriale si presenta alle elezioni comunali come candidato sindaco della lista civica apartitica "Gente comune"

Albino. Ad Albino si infiamma la partita delle amministrative: insieme a Benigni (centrosinistra) ed Esposito (centrodestra), ad aspirare alla poltrona di sindaco è Fabio Gualandris, 62 anni, nato proprio nel centro focale della Media Val Seriana il 31 dicembre 1961.

Gualandris si presenta alle elezioni con il sostegno della lista civica apartitica “Gente comune”. Sposato con Francesca, hanno cinque figli. Di professione grafico editoriale e giornalista freelance è da sempre coinvolto a livello di volontariato in iniziative di attenzione al sociale e all’ambiente. Nel tempo libero coltiva la passione maturata in gioventù di organizzatore d’eventi (concerti, rassegne di cinema all’aperto; festival artisti di strada; raduni di madonnari, ma anche contest fotografici, teatrali, musicali e cinematografici, a livello locale e nazionale, nonché produzione di audiovisivi).

In quale momento e come è nata l’idea di candidarsi?

Ho accettato la proposta di candidarmi per dare continuità al progetto “Gente comune” di cui sono tra i fondatori. Una scelta di servizio a garanzia dei suoi principi fondanti. “Gente comune” nasce prima della pandemia ispirata dalla sensibilità di un piccolo gruppo di persone; nasce fuori dagli schieramenti politici di parte, come risposta alla rassegnazione di molti a che non possa cambiare nulla. C’è da ricreare fiducia a partire dal favorire partecipazione.

Nasce da un forte desiderio di cambiamento nato da lontano e che viene dall’amore per il nostro paese, per i nostri paesi: le terre di Albino, nove paesi, nove comunità, ognuna con la sua unicità, ognuna cresciuta attorno al suo campanile. “Gente comune” è un’avventura entusiasmante, forse una follia, certamente un impegnativo esercizio di partecipazione aperto a tutti.

Cosa ci ha mosso è la parvenza di stato immodificabile delle cose, di diritti acquisiti ad amministrare Albino da parte del Centro destra o del Centro sinistra, accentuati da tanti stucchevoli luoghi comuni: vorremmo intercettare i pensieri rassegnati, “Non voto neanche per il Comune, tanto non cambia nulla”; gli approcci poco gentili, “Il voto a voi è buttato, unitevi a noi”; le spartizioni anacronistiche, “Due assessori a Tizio, uno a Caio che ha già il sindaco e due a Sempronio”; i giudizi inappellabili, “Dove credete di andare, non avete esperienza”, ma come disse Adriano Olivetti “L’esperienza occorre pagarsela con il rischio, l’audacia, la fantasia”.

Siamo fuori dai partiti sì, ma dentro la città.

Con rispetto, ho sollevato più volte perplessità circa il nostro sistema locale. Dal 1995 Albino è governato dal centro destra, salvo un “incidente di percorso” alle amministrative del 2009. Un cambiamento fa bene a tutti ma deve essere limpido. Rispetto all’area di centro destra non mi capacito e non accetto che il candidato sindaco di Albino debba essere scelto a livello provinciale, regionale o addirittura nazionale, come avvenuto quest’anno. Quasi un paradosso visto che un noto slogan di quell’area politica recitava “Padroni a casa nostra”. Ad Albino è andata di lusso, visto che il candidato in pectore è stato avallato dall’alto, Seriate e Romano non possono dire altrettanto.

Anche le scelte del centro sinistra albinese le vedo poco trasparenti. Pur essendoci due partiti di quell’area con sede ad Albino, dal 2004 non si presentano alle elezioni con i loro simboli, eppure ci sono, celati ma ci sono. E poi ci sono gli accordi di coalizione per assegnare gli assessorati. Se fossi sindaco li darei per competenze, anche se di altri schieramenti politici, ma lo proporrei alle persone, non ai loro partiti.

Il bene, come il male, possono trovare casa ovunque e non vogliamo demonizzare i movimenti politici tradizionali che nella vita di tutti hanno compiti e responsabilità importanti. Ci piacerebbe riuscire a fare emergere il bene che abita ogni cuore e impegnarci nel trovare sintesi a esperienze e sensibilità diverse. In questo caso mettersi in gioco non vuol dire andare contro qualcun altro ma guardarsi dentro, confrontarsi, cogliere uno spunto, un’idea, una pensata geniale… da chiunque e senza pregiudizi.

Come sta procedendo la campagna elettorale?

C’è curiosità e partecipazione, i primi due confronti dei tre candidati hanno registrato più del “tutto esaurito”, un interesse nuovo per la casa di tutti che è il nostro territorio, che fa ben sperare. Gente comune è una grande scommessa che vogliamo fare tutti insieme. Una scommessa che non riguarda il successo elettorale dell’una o dell’altra parte, ma il futuro della nostra città e delle prossime generazioni.

Lanciamo la sfida per una città più a misura di persona, più educata, più viva, mettendo al centro quattro parole chiave come servizio, rispetto, cura, partecipazione. Rispetto per ogni persona e dell’ambiente in cui viviamo. Nei rapporti personali vorremmo cercare il dialogo e l’ascolto attivo di ognuno, ascoltare ed essere propositivi, mai contro a prescindere, portando positività ed empatia.

Con entusiasmo, mettiamo a disposizione delle nostre comunità, idee e competenze in spirito di servizio. Cura nelle relazioni e del territorio con attenzione all’ambiente. Sempre favorendo un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle scelte, avere una rappresentanza in Consiglio comunale sarà positivo, ma il successo più grande è l’essere già riusciti a coinvolgere un buon numero di persone che si stanno mettendo in gioco. Nonostante, in modo velato o diretto, abbiamo ricevuto richieste di collaborazione da altre liste, la risposta è stata no e sarà no a nessun accordo, anche in sede di eventuale ballottaggio. Deve essere chiaro a tutti, soprattutto agli elettori, che, qualsiasi sarà il “verdetto” delle urne, vorremmo dare continuità al percorso civico.

Per il futuro: quali sono le sue idee per rendere Albino migliore?

Ad esempio vogliamo essere per: favorire la manutenzione attenta dell’ordinario; la necessità di non occupare altro suolo; favorire il recupero del patrimonio immobiliare abbandonato; l’attenzione alla cura e al decoro degli spazi pubblici; un maggiore coinvolgimento delle realtà del territorio; l’attenzione ai più fragili; la valorizzazione dei beni culturali e ambientali; un maggiore coinvolgimento delle scuole in attività di formazione civica, nella teoria e in pratica…

Il nostro programma – consultabile integralmente sul sito – è frutto di quattro tavoli di lavoro dove si è discusso di territorio e di persone, di cosa funziona, di cosa è migliorabile e di cosa c’è bisogno.

Tra i candidati consiglieri, per i più si tratta di una prima volta a livello di partecipazione a una tornata elettorale, ma non alla vita pubblica: l’impegno nella società civile (professionale, lavorativo, a livello di volontariato individuale, associativo e nelle parrocchie) ha infatti sempre interessato e coinvolto molti di noi.

La squadra dei candidati consiglieri è formata da nove donne e sette uomini di ogni età, che rappresentano buona parte del territorio albinese. Ci sono competenze, idee ed entusiasmo. “C’è un imprevedibile davanti ad ogni inevitabile” è il motto che abbiamo adottato, “Vivere con semplicità ma pensare con grandezza” è progetto di vita coerente a questo nostro impegno. C’è bisogno di coraggio, noi ci siamo.

 

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