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Verso il voto

Michele Taddei insieme a Pezzotta: “Pronto a mettere in campo la mia esperienza per rendere Bergamo una città più sicura”

Il suo obiettivo è quello di restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni: più inclusione e sicurezza

Bergamo. Michele Taddei, imprenditore e carabiniere in congedo, ha deciso di utilizzare la sua energia per ridare qualcosa alla comunità. Per questo motivo si candida nella lista civica a sostegno di Pezzotta, che stima e reputa idoneo a rivestire la carica di sindaco della città di Bergamo. Dopo una vita dedicata al volontariato e in prima linea sul tema sicurezza, Taddei vuole diventare artefice dei cambiamenti positivi della provincia lombarda. Nasce in una famiglia di imprenditori, ha ricoperto diversi incarichi importanti e crede fortemente nel lavoro di squadra. Il candidato del centrodestra racconta la sua visione e le sue proposte.

Perché ha scelto di candidarsi e che significato politico ha la sua candidatura?

Ho scelto di candidarmi innanzitutto perché stimo Andrea Pezzotta, una persona competente, seria e idonea a rivestire la carica di primo cittadino di Bergamo. E ovviamente mi candido perché, dopo tanti anni di volontariato come carabiniere in congedo, ho deciso di portare il mio contributo nel gruppo Sicurezza della lista civica che sostiene Pezzotta. Non sono iscritto a nessun partito e la mia candidatura riflette a fondo il mio forte spirito civico al servizio della collettività.

Il tempo che abbiamo lo dedichiamo alla famiglia, allo studio, al lavoro e anche al divertimento, ma credo sia altrettanto importante poter restituire questo tempo alla comunità. Sono consapevole che occuparsi di res pubblica è diverso dal fare volontariato, ma sono pronto a mettere in campo tutta la mia esperienza e la mia competenza per il bene della città.

In questi anni ho visto troppe scelte sbagliate e scelte portate avanti in buona fede, ma che non hanno portato a risultati apprezzabili. E di questo dobbiamo tenerne conto. Ho quindi accettato la proposta di candidarmi nella lista civica Pezzotta perché credo che a Bergamo servano più competenza e impegno e, soprattutto, la volontà di amministrare in modo serio e onesto, restituendo ai cittadini la fiducia nelle istituzioni. La nostra è una formazione politica nuova, senza tessere di partito e animata da un forte spirito civico.

Che eredità lascia questa amministrazione e quali sono i primi tre interventi che farebbe qualora il centrodestra dovesse vincere?

A Bergamo, in centro e in particolare nell’area della stazione, la sicurezza percepita e soprattutto quella reale è ai minimi storici. Non sarà certo il Bronx, ma la gente ha paura a muoversi in certe aree della città. In queste settimane insieme al candidato sindaco Pezzotta ho visitato diversi quartieri, come Malpensata, Villaggio Sposi, zona piazzale Alpini, Via Quarenghi e Bonomelli, incontrando cittadini e associazioni: tutti lamentano una situazione di degrado ormai insostenibile. Anche i dati della Prefettura lo confermano: a Bergamo tra il 2021 e 2022 sono stati denunciati circa 18mila reati. Nel 2023 sono aumentate in particolare le rapine, ma, in fondo, basta fare due passi per la città per capire che la sicurezza non è mai stata la priorità dell’attuale Giunta. Ad aver paura sono soprattutto i più giovani, in particolare nelle zone più critiche della città come i Propilei, i dintorni della stazione e il sottopasso per via Gavazzeni. I primi interventi che proporremo riguarderanno quindi l’attivazione di pattuglie miste di volontari coordinate e organizzate dalle associazioni delle Forze di Polizia e dell’Arma in supporto alla Polizia Locale e l’attivazione di postazioni della Polizia Locale nelle zone più ‘calde’ della città (Propilei, via Quarenghi, Stazione), rendendole operative con personale dedicato al pattugliamento e non ad attività d’ufficio. Come terzo intervento, infine, l’obiettivo è quello di dotare i volontari di un piccolo parco moto per pattuglie motorizzate, al fine di sorvegliare i colli di Bergamo, zona scoperta e attenzionata dai ladri per furti in casa.

Bergamo e sicurezza: è stato fatto a sufficienza o si può fare ancora molto?

Certo che no: si può e si deve fare di più. Oggi Bergamo non è sicura e la gente, i cittadini, i quartieri ce lo hanno confermato. Il messaggio è chiaro: serve più sicurezza nei fatti, ma anche maggiore sicurezza percepita: non è accettabile, infatti, avere la sensazione che qualcosa di spiacevole possa capitare per le vie della nostra città. È necessario rinforzare la Polizia Locale con nuove assunzioni e dotare gli agenti di teser e altri strumenti di autodifesa come il distanziatore, che oggi sono fondamentali contro il dilagare di azioni criminali e aggressioni. Infine occorre rendere più efficiente il sistema di videosorveglianza che, per com’è ora, serve a ben poco: su questo punto l’obiettivo è implementare il servizio di Tvcc con nuove tecnologie dotate di software di ultima generazione in grado di allertare immediatamente la Polizia Locale.

Stazione e chiusura di Piazzale Alpini: una scelta a tutela delle iniziative di inclusione della città o una recinzione che non risolverà il problema della sicurezza in quel luogo critico?

Sicuramente non risolve il problema. La scelta di chiudere una piazza altro non è che la certificazione del fallimento di una certa politica. L’ha ribadito anche Pezzotta. Credo che delimitare un luogo pubblico non sia la soluzione al problema del degrado della zona. E poi bergamaschi meritano di vivere liberamente le loro piazze e gli spazi pubblici, senza per forza trovarsi dentro ‘recinti’.

Inclusione e sicurezza, quali sono le proposte del centrodestra e che cosa si sente di poter fare per la sua città?

Crediamo che debba essere applicata la filosofia della ‘tolleranza zero’ verso chi delinque e chi non rispetta le regole di civile convivenza. Detto ciò, dobbiamo essere pronti ad aiutare coloro che vivono in situazioni di grave marginalità, garantendo l’assistenza dignitosa di cui hanno bisogno. Lavoreremo con il Provveditorato agli Studi per sensibilizzare gli studenti al rispetto delle regole e del decoro cittadino: in questo senso, credo sia opportuno fare leva sull’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole coinvolgendo le associazioni di volontari delle forze dell’ordine in servizio (PS, CC, Gdf, Pol.Penitenziaria) con interventi su valori, senso dello Stato, rispetto della legge. Insomma l’inclusione deve cominciare tra i banchi di scuola per poter dare alle nuove generazioni il senso del rispetto verso le istituzioni e il vivere comune.

Dovremo lavorare anche per favorire l’inclusione di persone senza fissa dimora che, purtroppo, stazionano alle pensiline delle autolinee, in piazzale Alpini, San Bartolomeo e alle Grazie, ma anche al parco del Galgario e persino nell’aeroporto: persone in difficoltà che devono essere aiutate e convinte ad accettare l’aiuto degli enti e delle organizzazioni sociali cittadine.

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