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Il caso

Vandali a Redona in Leone XIII, Carnevali: “Inaccettabile: la piazza è un bene di tutti e per tutti”

La candidata: "Un atto che non deve passare sotto silenzio, e deve essere condannato con fermezza: danneggia la collettività"

Bergamo. “Le deliranti scritte tracciate con vernice questa notte sui muri di Redona sono un atto di vandalismo inaccettabile, che non deve passare sotto silenzio, e deve essere condannato con fermezza”. Così Elena Carnevali, candidata sindaco del centrosinistra a Bergamo, commenta gli atti vandalici commessi sui muri del quartiere di Redona, in particolare sulla via Leone XIII.

“L’autore, o gli autori di quelle scritte certamente non sono immuni da una buona dose di stupidità, ma il fatto grave è che abbiano arrecato un danno alla collettività, utilizzando un metodo di comunicazione politica intollerante che si è tradotto in un comportamento incivile. Comportamento che, oltre a diventare causa di degrado urbano, evita le forme del confronto democratico e si rifugia in un desolante anonimato”.

“Non crediamo, naturalmente, sia un caso che le scritte contro la realizzazione della piazza di Redona e contro l’attività del Pd nel quartiere compaiano pochi giorni prima delle elezioni amministrative, così come è significativo che i leoni delle bombolette spray siano entrati in azione in concomitanza con l’incontro con i candidati sindaco organizzato al Teatro Qoelet dal Comitato per Redona”, aggiunge: nella serata di giovedì 30 maggio è infatti previsto un confronto tra Carnevali, Pezzotta e Apicella.

“La domanda sorge spontanea: perché gli anonimi vandali non hanno scelto di criticare le limitazioni di traffico introdotte in via Leone XIII partecipando al civile confronto di idee organizzato in quella sede? Evidentemente sono poco avvezzi alle regole della democrazia e non hanno il coraggio di “metterci la faccia”, anche perché in quel caso i residenti di Redona avrebbero avuto più elementi per scegliere chi votare l’8 e il 9 giugno. Entrando poi nel merito delle scritte che hanno imbrattato i muri delle suore Sacramentine, del Polo civico e dell’Oratorio, ribadiamo con forza la validità e i meriti del progetto che ha portato alla realizzazione nel centro del quartiere di una piazza, creando così uno spazio pubblico che prima non esisteva, fruibile dai cittadini di ogni età, uno spazio a misura di persona, bello, curato e dove poter stare in sicurezza”.

“Uno spazio che si attaglia perfettamente al concetto di comunità viva e tollerante diffuso da don Sergio Colombo, indimenticato parroco e prezioso riferimento per tutta la comunità: non a caso la piazza è dedicata proprio a lui, che non si stancava di invitare le persone a ‘promuovere e condividere il gusto per la vita e per la costruzione della città di tutti'”, conclude.

 

vandali redona via leone xiii

 

Stefano Togni, capogruppo di Lista Gori, definisce il gesto “un fatto vergognoso, oltre che un danno economico, che impone a tutti noi la massima attenzione. Quanto accaduto nel quartiere di Redona è un gesto da condannare senza se e senza ma”.

“Che esistano voci contrarie è legittimo, ma troviamo oltraggioso che vengano manifestati attraverso danni vandalici a danno della collettività: un modo inaccettabile di esprimere dissenso. Questi sono atti che distolgono l’attenzione dai problemi reali e creano ulteriori divisioni. Indipendentemente dalle proprie opinioni, crediamo sia sempre fondamentale mantenere cautela nei toni e nei modi, evitando di esasperare le situazioni. Solo attraverso il dialogo costruttivo e rispettoso, si possono trovare soluzioni condivise che migliorino la qualità della vita della nostra città”.

“L’attuale assetto viabilistico, che ha reso Via Leone XIII una vera e propria piazza, è una decisione che abbiamo fortemente voluto dopo aver avviato un percorso promosso e partecipato con i cittadini e con le realtà e le associazioni del quartiere. La chiusura parziale della via, come ha evidenziato anche il Comitato per Redona attraverso un appello dell’ottobre scorso, ha reso più vivibili, fruibili e sicuro il quartiere ed ha creato un nuovo centro per Redona in continuità spaziale con il Parco e gli altri luoghi pubblici presenti. Rivendichiamo con fermezza l’intenzione di perseguire nel lavoro avviato in questi 10 anni di amministrazione Gori per rendere le strade dei quartieri ancor più sicure e vivibili. Come indicato anche nel programma della nostra Candidata Elena Carnevali, vogliamo garantire la protezione delle bambine e dei bambini nell’accesso agli istituti scolastici, realizzando ZTL temporanee e zone pedonali nelle situazioni più critiche”.

 

vandali redona via leone xiii

 

Silvia Gadda, candidata al Consiglio Comunale di Bergamo per il Partito Democratico, come esponente del Circolo 5 (Redona e Borgo Santa Caterina) e del quartiere, definisce le scritte comparse “di sapore fascista e vigliacco di chi agisce di nascosto piuttosto che intavolare un confronto democratico e costruttivo”.
“Un gesto incivile che offende alcuni dei valori a noi più cari come la partecipazione democratica e la presa di parola da parte di cittadini e cittadine che, come noi, si vogliono impegnare per il nostro quartiere e per tutta la città: parole che contestano la presenza di iniziative elettorali in via Leone XIII e in Piazza Don Sergio Colombo, alle quali rispondiamo con fermezza ribadendo che il nostro prendersi cura del quartiere passa anche attraverso i gazebo, le presentazioni dei candidati e tutto quanto abbiamo organizzato in questi mesi per ascoltare il territorio. La linfa vitale del dibattito pubblico passa secondo me attraverso il contatto diretto con centinaia e centinaia di residenti, ai quali abbiamo illustrato le nostre idee, con i quali ci siamo confrontati anche partendo da posizioni molto diverse, ma che costruiscono il senso della partecipazione democratica alla vita pubblica e del confronto franco e aperto fra cittadini”.
“Questo atto vandalico contesta inoltre una scelta proveniente dai cittadini e dalle cittadine di Redona, ovvero la creazione di una zona pedonale su via Leone XIII e la creazione di una grande agorà dedicata a una delle figure che ha dato tantissimo al nostro quartiere: abbiamo ascoltato e lavorato con le associazioni di quartiere, i comitati scolastici, il Polo Civico, la parrocchia e l’oratorio, per arrivare a rendere la via un posto attraversabile e vissuto per i nostri figli e i nostri anziani, un pezzo di quartiere sicuro, fruibile, partecipato.
È stato un processo collettivo nato dall’ascolto dei bisogni e dei desideri dei residenti che come Partito Democratico abbiamo preso in carico e supportato, perché il nostro modello di città passa anche per queste decisioni e la chiusura di via Leone XIII è supportata dalla stragrande maggioranza degli abitanti, nonostante il maldestro tentativo di una petizione del comitato (appoggiato da parte del centrodestra cittadino) che negli anni scorsi si è opposto alla pedonalizzazione della via, che ha raccolto ben poche firme (126 dichiarate) contro le 1200 poi raccolte in tre settimane dal Comitato per Redona per il mantenimento della ZTL”.
“Da abitante del quartiere, mamma e redonese candidata del Partito Democratico per il consiglio comunale rivendico con orgoglio la scelta della Giunta Gori e del PD, cioè rendere via Leone XIII uno spazio sicuro e vivo per la nostra comunità. Su questo breve tratto gravitano infatti la scuola primaria, due importanti accessi al Parco Turani, la chiesa, l’oratorio, il Polo civico, la sede decentrata degli uffici comunali e le sedi di associazioni importanti tra cui Le Piane di Redona. La chiusura di via Leone XIII è una scelta fatta alla luce del sole, basata sul rispetto, l’ascolto e la partecipazione democratica al bene comune, a differenza delle scritte meschine comparse questa notte: i coraggiosi autori di queste scritte hanno scelto di imbrattare i muri di spazi privati e di una scuola materna piuttosto che confrontarsi, venire a discutere con noi ai banchetti, portare le proprie idee, forse invidiosi dell’energia, della voglia di politica e dell’amore che portiamo ogni giorno a Redona.”
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