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Il commento

Piano Casa, Vanessa Pesenti (Ance): “Bene l’attenzione sul tema, ma deve essere solo l’inizio”

Il provvedimento, approvato dal consiglio dei ministri, è finalizzato a semplificare le procedure per le lievi difformità edilizie

Bergamo. È stato approvato dal consiglio dei ministri il decreto Salva-Casa, fortemente voluto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’obiettivo è “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi.

Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile; sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. “doppia conformità”.

Il decreto inoltre semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera.

La norma mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche. Il provvedimento prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana.

Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo, sul Piano Casa commenta: “Come anticipato al momento dell’annuncio, confermiamo che il provvedimento ci sembra una soluzione interessante e di buon senso: impatta su piccole difformità, consentendo alcune regolarizzazioni all’interno della propria abitazione. Questi aspetti sono sicuramente a vantaggio delle famiglie e non si tratta certo di un condono”.

 

Piano Casa

 

“Il decreto – prosegue Pesenti – rafforza una serie di piccoli strumenti per facilitare i cittadini e le pubbliche amministrazioni, permettendo loro di concentrarsi su problemi più complessi. Ance considera questo provvedimento come l’inizio di una nuova attenzione al tema della casa e alla complessità delle norme edilizie ed urbanistiche. Il giudizio è quindi positivo, ma non rappresenta la soluzione al problema. Adesso servono delle vere riforme, una modernizzazione del quadro regolatorio edilizio e urbanistico. È necessario rivedere la legge urbanistica del 1942 e il testo unico dell’edilizia, individuando strumenti nuovi, anche di natura fiscale, che ci permettano di affrontare le esigenze di contenimento del consumo del suolo e di rispettare le indicazioni della Direttiva Case Green”.

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