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Chi era

Silvia Brambilla, morta a 26 anni nell’incidente sull’Asse: “Intraprendente e motivata”, si era laureata a Bergamo fotogallery

La giovane, residente a Lecco, aveva studiato Comunicazione in città e aveva fondato un brand con il papà, alla guida dell'Audi Q3 sulla quale viaggiavano martedì mattina prima del tragico schianto. Sui social il ricordo commosso di chi la conosceva: "Porta un po' di stile, grinta e bellezza anche lassù"

Treviolo. “Una ragazza giovane e intraprendente, appassionata di tutto ciò che riguarda moda, design e architettura”. Silvia Brambilla, 26 anni, si descriveva così sul suo sito web. Ambiziosa e determinata, dopo aver vinto una borsa di studio con la Fondazione Fiera Milano Accademia si era laureata al corso magistrale in Informazione, Editoria e Giornalismo dell’Università degli Studi di Bergamo. Nel frattempo, curava la comunicazione del brand fondato con papà Massimo e mamma Laura, ‘Acqua di Puglia’: “Un progetto immobiliare familiare”, nato per “valorizzare il territorio pugliese attraverso la ristrutturazione di dimore storiche, ormai abbandonate, nei più caratteristici centri storici pugliesi o disperse sulle coste salentine”.

Silvia aveva già realizzato tanti dei suoi sogni, ma tanti altri doveva averne nel cassetto, vista la sua propensione ad accettare sempre nuove sfide. Purtroppo, la sua giovane vita si è spezzata martedì mattina (28 maggio) sull’Asse interurbano di Bergamo, nello scontro con un mezzo pesante fermo in panne. Attorno alle 5, all’altezza di Treviolo, nei pressi dello svincolo per Dalmine, l’Audi Q3 sulla quale viaggiavano lei e il padre 57enne si è scontrata con il cassone di un camion fermo nella corsia più a destra a causa di un guasto meccanico: l’autista aveva posizionato il triangolo rosso qualche metro più indietro, per segnalare la sua presenza potenzialmente pericolosa per gli altri utenti, ma per cause ancora in fase di accertamento non è bastato per evitare l’incidente. Dopo l’impatto, l’auto ha finito la propria corsa contro il guard rail in cemento che separa le due carreggiate. Sul posto il 118, la polizia stradale di Bergamo e i vigili del fuoco del distaccamento di Dalmine e della Centrale di Bergamo e gli agenti di Sorveglianza italiana.

Alla guida dell’auto c’era appunto il padre della giovane, architetto piuttosto conosciuto nel settore. Anche lui ha riportato ferite che ne hanno richiesto l’immediato trasporto in ospedale al Papa Giovanni di Bergamo, dove è arrivato in codice giallo. A quanto pare, i due erano partiti dal quartiere Bonacina di Lecco per raggiungere l’aeroporto di Orio al Serio, dove Silvia sarebbe dovuta partire per un viaggio. Sull’auto c’era il suo passaporto. La salma della 26enne è stata temporaneamente composta al cimitero di Treviolo, dove martedì mattina sono arrivati i parenti per il riconoscimento. Sui social, tantissimi messaggi di cordoglio: “Ciao Silvia. Porta un po’ di stile, grinta e bellezza anche lassù. Ti vogliamo bene”. Lascia nel dolore i genitori e due sorelle.

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