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L'inaugurazione

Astino dà il benvenuto alla rinnovata Cascina Convento, Gori: “Un luogo magico che ha trovato nuova vita” fotogallery

Si chiude una fase fondamentale dell'opera di recupero del Complesso monastico, avviato nel 2007 a seguito dell’acquisto delle quote da parte della Fondazione MIA. Tutti gli step dell’intervento di riqualificazione visibili nella mostra fotografica dedicata e allestita nella Cascina stessa, che sarà aperta al pubblico sabato 25 e domenica 26 maggio dalle 10 alle 12.30

Bergamo. Si aprono le porte della Cascina Convento, ad Astino, al termine dei lavori di ristrutturazione che portano, di fatto, a dare il benvenuto al prestigioso Copenaghen Institute of Interaction Design. Si chiude così una fase fondamentale della massiva opera di recupero del Complesso monastico di Astino, avviato nel 2007 a seguito dell’acquisto da parte della Fondazione MIA delle quote sociali della Società Valle d’Astino, come socio unico, con lo scopo di restituire il complesso monumentale alla collettività bergamasca e non solo.

L’inaugurazione avrà luogo nella corte interna dell’edificio, sotto la maestosa copertura vetrata che caratterizza l’ambiente. A seguire, un viaggio tra passato, presente e futuro, con la visita alla mostra fotografica allestita in occasione dell’evento e dedicata alle varie fasi dell’imponente lavoro di recupero della struttura. Un percorso per guidare gli ospiti tra le riqualificate mura dell’immobile.

Posta ad ovest del Complesso monastico di Astino, in angolo fra Via Astino e Via dell’Allegrezza, la Cascina Convento, come il Monastero, affonda le proprie radici nel XII secolo. Risultato di numerose trasformazioni che si protraggono fino alla fine del XIX secolo, quando il complesso viene definitivamente abbandonato a sé stesso, deperendosi velocemente e riducendosi allo stato di rudere privo di tetto e con gran parte dei solai lignei crollati, l’immobile è stato oggetto di numerosi e massicci interventi.
Anzitutto, una prima fase di consolidamento statico e parziale ricostruzione della copertura nel 2015, quando sono stati ricostruiti i solai e parzialmente la struttura del tetto.

Da qui, l’Accordo di Programma Astino 2017, che vede coinvolti Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Parco dei Colli di Bergamo, Fondazione MIA e Valle d’Astino Srl, finalizzato alla ridefinizione delle destinazioni urbanistiche, delle modalità d’uso e degli interventi sul compendio immobiliare sito in Valle d’Astino.

 

 

Nella fase antecedente ai lavori, l’edificio si trovava in precario stato di conservazione ed era in parte privo delle coperture. Il forte degrado, che ha comportato il crollo pressoché integrale degli intonaci, aveva fatto emergere degli elementi architettonici antichi e di grande interesse, ponendo in luce una complessa stratificazione edilizia, con elementi di pregio medioevali di particolare qualità.
Lo studio storico e l’analisi stratigrafica dello stabile hanno identificato ben otto fasi costruttive, che vanno dal XII secolo alla fine dell’Ottocento.

Tra i più curiosi rinvenimenti, spiccano i resti di un forno sul lato est del fabbricato, risalente al XV-XVI secolo e in buono stato di conservazione. A tale reperto sono affiancate due vasche, impiegate con tutta probabilità nel raffreddamento di materiali. È nel corso dell’ottava e ultima fase che la cascina assume la sua nota conformazione, con la chiusura dei portici che vengono adibiti ad abitazioni e stalle e la realizzazione del porticato a sud e della corte interna a nord.

Il progetto architettonico è stato elaborato, tenendo conto dell’intera stratificazione storica dell’area, dallo Studio Tomasi Associati – dall’architetto paesaggista Marco Tomasi, che ha dedicato la propria passione, fatta di visione artistica oltre che tecnica, alla riqualificazione di questo prestigioso edificio fino alla sua scomparsa, il 23 giugno 2023, quando il testimone è stato passato alla collega Monica Salsi.

Obiettivi mirati: il riuso dello stabile attraverso il risanamento e consolidamento delle murature; la ricostruzione delle coperture; l’inserimento di nuovi servizi e impianti mantenendo la distribuzione interna; l’integrazione dei collegamenti con la ricostruzione dei ballatoi interni, di una nuova scala interna, di un ascensore, locali tecnici e spazi distributivi; il restauro delle facciate conservando le aperture esistenti. Dopo il via libera dal collegio di vigilanza dell’Accordo di Programma su Astino in data 30 novembre 2023, dal prossimo mese di settembre la struttura ospiterà professionisti e studenti da tutto il mondo uniti per costruire i prodotti digitali del futuro, sulla guida del Copenaghen Institute of Interaction Design (CIID). Innovazione tecnologica, etica e impatto sociale immersi nella biodiversità di Astino, per invitare le nuove generazioni a vivere il territorio attraverso opere virtuose.

Gli interventi

“Con l’inaugurazione della Cascina Convento – così Fabio Bombardieri, presidente di Mia – si chiude un’altra fase fondamentale dell’importante intervento di recupero del Complesso monastico di Astino e si aprono le porte al suo futuro nell’ambito della formazione, della ricerca e dello sviluppo di progetti innovativi volti a creare soluzioni con un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Anche questo intervento fonda le sue radici nella secolare attenzione prestata dalla Misericordia Maggiore nella tutela, conservazione e gestione del patrimonio artistico, religioso e culturale. I lavori eseguiti hanno portato ad un eccellente risultato che valorizza ulteriormente il complesso di Astino e che riteniamo importante far conoscere alla città”.

Giuseppe Epinati, direttore di Fondazione Mia: “Un lavoro difficile, diviso in tre lotti: il primo, un po’ delicato, ha previsto l’abbassamento della porta, intervento è terminato a luglio 2021. Abbiamo risanato tutte le vecchie murature con una serie di iniezioni. Il 4 agosto 2023 abbiamo adattato il progetto esecutivo alle necessità di questa scuola, così da poterla accoglierla. Il lavoro di squadra incessante e collaborativo ha permesso di consegnarla rispettando i costi previsti, senza sforare, e nei tempi giusti. Se non avessimo agito per tempo e in tempo non avremmo rispettato il nostro essere bergamaschi”.

Simona Maschi, CEO e cofondatrice Copenaghen Institute of Interaction Design: “Conoscevamo Bergamo e volevamo un posto in cui creare una sinergia col territorio, ma anche magico, in cui creatività, innovazione e sostenibilità potessero essere facilitate dal contesto. Grazie ad un incontro con il sindaco Gori ho scoperto Astino, ancora prima di conoscere Bergamo. Cercavamo un’area aperta alla città, punto di incontro di generazioni diverse, per spazi di laboratori e aule. Il dialogo con la Fondazione Mia, basato su cooperazione e fiducia, ha fatto emergere un allineamento di valori e una chimica importante”.

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: “Abbiamo accompagnato un processo i cui meriti vanno riconosciuti alla Fondazione Mia. Questo monastero e questa cascina hanno avuto tante vite: far tornare a vivere un rudere abbandonato da anni era un’idea che mi piaceva molto. Oggi è forse il posto di Bergamo che mi sta più a cuore. I bergamaschi hanno iniziato a frequentare il monastero come luogo di convivialità e diventerà ulteriormente prezioso. Rimaneva da sistemare la cascina: abbiamo ragionato su numerosi temi, cercando anche l’ispirazione grazie a molti viaggi viaggi. All’inizio c’era l’idea di una scuola di cucina, ma quel tempo era passato. L’incontro con Simona Maschi è stato tanto casuale quanto fortunato: ci ha parlato del suo istituto e io non ho fatto altro che portarla a Bergamo. E la Mia ha fatto tutto il resto”.

Claudia Terzi, assessore alle infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile della Regione Lombardia: “Ricordo esattamente la mia prima visita ad Astino, fatta ancora prima degli interventi realizzati, e la sensazione che questo posto ti sapeva regalare. Se torno indietro con la mente e ripenso a come erano le sale, mi sembra passato un secolo. Invece sono passati solo pochi anni. Solo l’interazione tra tanti i enti coinvolti può portare e garantire risultati come questi. Noi come Regione Lombardia abbiamo accompagnato e sostenuto questo percorso, con la volontà di far rivivere un posto magico come Astino. E l’insediamento di questo prestigioso istituto renderà Bergamo una città ancora più europea”.

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