Urgnano. Una chiesa, quella di Urgnano, gremita di parenti, amici e conoscenti ha dato, nel primo pomeriggio di mercoledì 22 maggio, l’ultimo saluto a Kevin Drago, il 31enne che ha perso la vita lo scorso 8 maggio, dopo un incidente a Miami, negli Stati Uniti.
Insieme a lui il paese piange anche il suo fedele amico Giuseppe Ghidotti, morto sul colpo il giorno di Pasquetta, dopo lo scontro tra la moto dei due ragazzi e una Jeep. Kevin ha lottato con tutte le sue forze, sottoponendosi a ben otto interventi chirurgici, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
La salma del giovane è arrivata in Italia domenica 19 maggio ed è stata consegnata alla mamma Maristella, al papà Giancarlo e alla sorella Syria.
“Tutte le capacità che abbiamo e gli entusiasmi della giovane età che ci vengono offerti – spiega don Stefano Bonazzi, parroco di Urgnano -, spesso poi ci chiedono il conto. Le esperienze che portiamo dentro non devono rallentare i nostri percorsi di vita; tuttavia, queste cose vanno inquadrate in una condizione umana, dalla quale è impossibile sfuggire. Noi nasciamo e moriamo, ma è la coscienza di come vivere che fa la differenza, il senso di avere delle avventure, delle esperienze e affetti in grado di rendere la vita un dono sempre più grande. Quando la morte arriva tragicamente, come per Giuseppe e Kevin, ha anch’essa un valore, perché il bene diffuso non sparisce. Il bene che omettiamo è un peccato: non aspettiamo, riconosciamo ciò che diamo e che riceviamo. La fede non è una magia, essa è vivere il dono di un’amicizia libera”.
Un ragazzo come Kevin, intraprendente, sempre in viaggio e in costante ricerca di nuove avventure, difficilmente verrà dimenticato da coloro che gli hanno voluto bene in questa breve vita: “Carissimo Kevin – hanno ricordato i suoi cari -, nella tua continua ricerca hai seguito con tenacia la tua aspirazione, mentre lasciavi tracce generose nel mondo. Per noi è difficile stare fermi e persino piangere, perché non abbiamo più lacrime da versare. Eri sempre pronto a ripartire, vivendo a pieno ogni istante. Oggi il cuore nostro è fermo, ma la certezza che abbiamo è che sei nell’abbraccio di Dio”.
La salma, tramite corteo, è stata poi accompagnata al cimitero di Urgnano.
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