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Le testimonianze

La video-denuncia: “Noi, turisti non vedenti, e la nostra odissea per un taxi a Bergamo. Siamo rimasti a piedi” video

Il racconto di un ragazzo polacco con disabilità visiva, in città con un'amica e la figlia piccola. Un giovane irlandese: "Un'ora e mezza di attesa, ho quasi perso l'aereo". L'assessore Zenoni: in arrivo 12 licenze Ncc

Bergamo. È un turista e arriva dalla Polonia. “Sono qui in città con un’amica e sua figlia, tutti e tre siamo non vedenti”, racconta in lingua inglese. Domenica sera (19 maggio) volevano andare a mangiare del cibo locale in un ristorante. “Abbiamo chiamato un taxi e atteso un’ora e mezza. All’inizio non abbiamo avuto risposte, poi ci hanno detto che non c’era nessuno che ci avrebbe portato a destinazione. Ho provato più volte, ma alla fine siamo dovuti andare da soli, anche se per noi – sottolinea – è stato molto difficile camminare per le strade della città”. Alla fine un tassista lo hanno trovato per spostarsi e mangiare un gelato, ma la sera dopo. “Ci auguriamo che in qualche modo questo problema venga risolto – auspica il visitatore polacco -. In una città con turisti, un buon servizio taxi è necessario”.

L’equazione – suggerisce la logica – dovrebbe essere più turisti uguale più taxi. Soprattutto in una città con un aeroporto da 16 milioni di passeggeri. Dovrebbe, ma non è scontato che sia così. L’insoddisfazione di un altro visitatore, un ragazzo irlandese, è riportata in un altro video, girato sempre domenica in città. “I want to complain”, dice. Tradotto dall’inglese, “voglio lamentarmi”, fare un reclamo. “Ho chiamato più volte il servizio taxi, mi hanno detto che ne avrebbero mandato uno, ma non è arrivato. Ho chiamato dieci volte, ma non hanno più risposto”. Quando un tassista gli si è parato davanti “ho chiesto delle spiegazioni. Mi ha detto che il problema non era lui, ma il sistema che non funziona (usa un termine più colorito, ndr). “Ho atteso un’ora e mezza in stazione, se aspettavo ancora un po’ perdevo l’aereo”.

Un tassista che incrociamo – e che preferisce restare anonimo – definisce “insufficiente” il numero dei taxi “rispetto alle reali esigenze della città”. E che ciò sarebbe testimoniato dall’aumento del servizio Uber e dal fenomeno dell’abusivismo, nonostante i controlli della polizia locale tra la città e l’aeroporto. “Del famoso bando taxi non mi risulta vi sia traccia – prosegue -. Mi aspettavo qualche novità in campagna elettorale, ma ormai siamo a un mese dalle elezioni…”. Insomma, sconforto totale.

 

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Sul tema, prova a fare un po’ di chiarezza l’assessore alla Viabilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni (interpellato prima che il video dei turisti non vedenti arrivasse a Bergamonews). “Anche noi – premette – pensiamo che le attuali licenze (41, ndr) siano insufficienti, tant’è che più di un anno fa avevamo chiesto alla Regione di raddoppiarle”.

Una risposta era arrivata dal Governo centrale, con il via libera all’aumento delle licenze dei taxi fino al 20% di quelle già rilasciate. Anche se la normativa, così com’era scritta, aveva creato più di un interrogativo. Riassumendo brevemente: secondo PalaFrizzoni, il decreto offriva questa possibilità a città metropolitane e capoluoghi di Regione, ma Bergamo non è né l’una né l’altra cosa. Una deroga poteva arrivare grazie alla presenza dell’aeroporto, ma anche sotto questo aspetto il testo governativo aveva fatto sorgere qualche dubbio interpretativo, visto che ci si riferiva a “città sede di aeroporto internazionale”. Tecnicamente, ‘Il Caravaggio’ si trova nel Comune di Orio al Serio.

“Il Ministero ha chiarito che Bergamo poteva rientrare nel discorso – prosegue l’assessore Zenoni -. Da allora abbiamo provato a istituire il bando che stabilisce che il Comune debba mettere a gara 8 licenze e le debba vendere a un costo proporzionato al valore del mercato privato delle licenze taxi”. I soldi incassati andrebbero a formare una sorta di ‘montepremi’ da ridistribuire ai tassisti già in servizio, come indennizzo per le licenze esistenti. “Questo perchè, secondo il Governo – sottolinea Zenoni – perderebbero una quota di mercato”.

 

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Taxi in stazione a Bergamo

 

Palafrizzoni ha eseguito una perizia sul valore effettivo delle licenze. “Circa 130 mila euro – specifica l’assessore -. Poi abbiamo costruito il testo del bando e lo abbiamo condiviso con Cotabe (Consorzio Tassisti Bergamo, ndr). Ora siamo in attesa dell’approvazione da parte dell’Art (Autorità di regolazione dei trasporti, ndr). Appena arriverà – assicura – il nostro ufficio pubblicherà il bando, anche se resto convinto che 8 licenze siano comunque insufficienti. Per completare la procedura con l’Art mancano ancora alcuni dati che speriamo Cotabe fornisca alla svelta”.

“Lo stiamo facendo – risponde il presidente del Consorzio, Massimo Cocchiara -. Otto licenze non sono abbastanza, ma sono comunque tante”. Secondo lui, il punto vero è un altro. E il rischio, è quello di guardare il proverbiale dito al posto della luna. “Per fortuna che Ryanair c’è, ma con un aeroporto da milioni di passeggeri come quello di Orio la città non ha più una dimensione ‘provinciale’. Va rafforzata l’intera offerta del trasporto pubblico locale, non solo quella dei taxi. Bisogna mettersi al tavolo e studiare soluzioni”.

L’assessori Zenoni chiude annunciando l’imminente arrivo di 12 nuovi licenze Ncc (il servizio di noleggio con conducente, ndr). “Le abbiamo chieste quattro anni fa. Fino a poche settimane fa erano ancora bloccate, ma adesso è arrivato il via libera da Roma. Mi risulta che le lettere per ritirarle stiano partendo in queste ore”. Una piccola boccata d’ossigeno. Forse.

Piccola nota a margine: martedì 21 maggio c’è sciopero. Sarà un’impresa trovare un taxi dalle 8 alle 22 in tutta Italia, non solo a Bergamo.

Riceviamo dall’avvocato Marco Cominetti, intervenuto per conto del Consorzio CO.TA.BE., la richiesta di pubblicazione della seguente rettifica: 

Spettabile Redazione,
ho ricevuto incarico dal Consorzio CO.T.A.BE., in persona del Presidente sig. Massimo Cocchiara, di rappresentare e segnalare quanto segue. Componenti del Consorzio mio assistito hanno potuto recentemente visionare il video – articolo pubblicato sulla Vostra pagina internet (https://www.bergamonews.it/2024/05/21/la-video-denuncia-noi-turisti-non-vedenti-e-la-nostra-odissea-per-un-taxi-a-bergamo/700608/), nonché ripubblicato sul Vostro canale YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=x8hn5dEp9Uw), intitolato “La video- denuncia: “Noi, turisti non vedenti, e la nostra odissea per un taxi a Bergamo. Siamo rimasti a piedi”.

In merito, il Consorzio esprime in primo luogo sincero rammarico per la vicenda occorsa, ma ritiene altresì di dover precisare alcune considerazioni che, nonostante nell’articolo menzionato sia data voce – tra gli altri – al Presidente Cocchiara, non sono state adeguatamente esposte. In particolare, si ritiene che la pubblicazione del video in oggetto sia avvenuta in modo assolutamente apodittico, senza alcuna (né preventiva né successiva) verifica e/o conferma della veridicità di quanto dichiarato dai soggetti ivi rappresentati. In buona sostanza, si espongono come accertate e incontrovertibili circostanze che tali non sono. In particolare, non è stato verificato che l’autovettura oggetto di segnalazione fosse proprio un taxi, né tantomeno licenziatario del Comune di Bergamo (o Provincia), né è dato conoscere orari di chiamata e luoghi di partenza e di destinazione.

Tale lacuna assume ancor più rilievo avuto riguardo alla presenza ormai costante e nota di autisti abusivi, che offrono prestazioni di palese concorrenza sleale attribuendosi illegittimamente la qualifica di taxi, specialmente per via telefonica (mezzo che, avuto riguardo alla condizione di non vedenti, i soggetti denuncianti hanno certamente utilizzato). In definitiva, si ritiene che le modalità di esposizione della notizia non siano indice di garanzia per il lettore/ascoltatore di veridicità della stessa, finendo di fatto per sostanziarsi in una mera accusa, finanche di carattere diffamatorio, nei confronti dell’intera categoria di tassisti bergamaschi. Quest’ultima, in particolare, ha da sempre manifestato la più ampia disponibilità a rendersi Servizio Pubblico a tutti gli effetti, partecipando e offrendo le proprie prestazioni, anche a prezzi calmierati e/o convenzionati nei confronti delle persone con maggiore fragilità (si pensi, ad esempio, ai servizi resi durante l’emergenza pandemica); non v’è alcuna ragione per la quale dei fruitori non vedenti avrebbero dovuto quindi essere trattati con tale increscioso riguardo; anzi, il servizio di chiamata Radio Taxi, anch’esso gestito dall’Ente mio assistito, prende sempre nota e garantisce assoluta priorità proprio alle categorie di utenti maggiormente bisognosi. Tanto premesso, si chiede di provvedere ad una rettifica dell’articolo in oggetto, precisando che non vi sono sufficienti margini di certezza per ricondurre la denuncia a carico di un effettivo tassista, tantomeno bergamasco”.

 

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