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Bergamo

La 79^ assemblea di Confcommercio lancia la sfida del terziario, Zambonelli: “Amare il lavoro e coltivare talenti”

Nel 2023 hanno aperto 1.293 nuove realtà a fronte delle 1.019 che hanno chiuso, con un saldo positivo di 274 imprese. Il numero delle attività create è aumentato rispetto al 2022 (+ 93, + 7,4%)

Bergamo. In una società chiamata a grandi cambiamenti, soprattutto sul fronte del lavoro e della formazione, anche le imprese devono cambiare e adattarsi al contesto, orientando al meglio le loro scelte. È questo il messaggio lanciato oggi dal palco della 79esima assemblea Confcommercio Bergamo, rivolto agli imprenditori del commercio, turismo e servizi: “Da genitori, lavoratori e imprenditori dobbiamo tornare ad educare al valore del lavoro e alla necessità dei vincoli sociali che favoriscano il bene comune – dichiara Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo – . Abbiamo un compito: trasmettere l’amore per il nostro lavoro, come imprenditori che creano ricchezza da redistribuire e occupazione. Dobbiamo trasmettere l’amore e i valori per quello che stiamo facendo anche se non è quello che la società reclama. Siamo chiamati a testimoniare quanto sia bello fare impresa, essere imprenditore, con le fatiche e le soddisfazioni che ne conseguono. Il problema principale che affligge il contesto sociale risiede nella diversa matrice di valori delle giovani generazioni rispetto alle nostre. Da imprenditori dobbiamo far fronte al problema e trovare una soluzione”.

Al centro dell’assemblea annuale, il lavoro nel terziario e l’educazione dei futuri lavoratori. Un tema dalle forti implicazioni sociali, ma anche valoriali, che mette al centro la trasmissione di passione e competenze, a partire dai banchi di scuola per creare un ponte tra imprese e sistema scolastico e ridurre le distanze con le nuove generazioni. Ospiti dell’assemblea Stefano Tomelleri, professore dell’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia, che traccia il quadro con l’intervento dal titolo “Siamo figli della nostra società”, Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index, osservatorio dedicato al mondo del lavoro con focus specifico sul rapporto tra le aziende e le nuove generazioni, basato su dati certificati raccolti grazie alla partecipazione dirette delle imprese.

Tra le criticità messe in luce dall’intervento di Stefano Tomelleri, a partire da un quadro demografico profondamente mutato nella provincia, passato da 1.109.933 persone nel 2016 a 1.103.768 nel 2023, un cambio radicale di prospettive e inclinazioni. Si è passati dal posto fisso come traiettoria biografica alla massimizzazione delle opportunità offerte dal mercato su scala globale, unitamente a una maggiore propensione alla contrattazione delle condizioni di lavoro alla minore disponibilità al “sacrificio”. Ragionare al plurale, valorizzare il talento e coltivare relazioni mettendo in campo comprensione emotiva e la cosiddetta intelligenza sociale , sono alcune delle azioni che le imprese possono intraprendere. Paolo Ferrari ha messo in luce l’importanza per le imprese di essere attrattive in tutti gli ambiti, dalla comunicazione ai rapporti con il sistema formativi, dalle competenze al clima aziendale, fino alle politiche di welfare, mostrando i vantaggi di impiegare nuove leve, in particolare giovani. Non sono mancati gli interventi delle autorità: presenti il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, Claudia Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Regione Lombardia, Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo.

Gli interventi

Così il sindaco Giorgio Gori: “Lo scenario presenta luci ed ombre e al tempo stesso ci invita ad un importante richiamo ai valori mai come oggi fondamentali. Il tema della demografia resta cruciale e lo dimostra la difficoltà delle nostre imprese nel trovare personale. In questi dieci anni abbiamo lavorato molto, ne è nata una collaborazione costante con le tante associazioni del territorio, anche in virtù di una fiducia reciproca e del valore dei corpi intermedi. Il nostro è il capoluogo di tutta la regione con il più basso numero negozi sfitti, solo il 16%. Le politiche del turismo raccontano di un dato incoraggiante: si registra, solo nel primo trimestre 2024, il +4% a livello provinciale e il +20% in città. Il tema della coesione e della comunità è e resta un tema centrale. Nella relazione del presidente il passaggio trova nelle elezioni europee politiche necessarie a turismo e commercio, ad esempio la valorizzazione dello small business act e la conseguente valorizzazione del tessuto produttivo delle realtà più contenute: non è pensabile, infatti, che siano richiesti ai piccoli stessi adempimenti delle grandi. Il mio impegno, in questo senso, sarà quello, se possibile, di portare in Europa questi temi”.
Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia: “La percentuale dei neet nella nostra provincia, quello cioè dei giovani che non lavorano e non studiano, è in netto calo grazie a specifici progetti di formazione scolastica. Formazione fondamentale su tutti i livelli. E i progetti di inserimento restano fondamentali”.
Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture di Regione Lombardia: “Due temi attuali quelli di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e il ricambio generazionale. È una crisi che persiste. Regione Lombardia si è impegnata con politiche attive per strutturare le imprese e affiancarle per garantirne il massimo della competitività. Tanti sono i bandi aperti come i voucher per la formazione, “Confidiamo” dedicato al credito, e tante le linee di finanziamento per imprese all’estero. Il dato dei neet è il più basso della media nazionale, anche se resta un valore troppo alto e preoccupante”.
Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo: “Il tema dell’occupazione resta fondamentale anche se la nostra è un’isola relativamente felice. La Camera di Commercio favorisce l’ imprenditorialità ma anche l’imprenditività. La cultura del lavoro, il salto culturale e il cambio di mentalità restano i fondamenti del futuro. La Camera di Commercio ha sfiorato i 13 milioni di impegno finanziario, sono stati 1,5 i milioni in più di gettito solo negli ultimi tre anni, insieme ai fondi inerenti le ore di formazione per occupati, le start up, quelli per le imprese femminili e l’orientamento. Senza dimenticare il grande successo riscosso quest’anno dalla fiera per l’orientamento grande successo. La Cciaa ha operato al meglio in questo campo, tanto che, al netto degli investimenti fatti, ha chiuso un Bilancio positivo con oltre 2,7 milioni di euro”.

Alla parte pubblica è seguita quella privata, con l’esame e l’approvazione del rendiconto 2023 e del Conto Preventivo 2024.

2023, un anno ancora difficile per il terziario

Quanto al Bilancio del terziario per l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, l’emorragia nel commercio, turismo e servizi registrata nel 2022 si è fermata, ma la situazione resta difficile. È quanto emerge dal saldo tra aperture e chiusure elaborato da Confcommercio Bergamo. Le cessazioni nel terziario orobiche sono scese e di molto rispetto a quello dell’anno precedente, il saldo con le aperture è tornato positivo ma i negozi continuano a chiudere. Il quadro resta complesso. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%) e spesso, con ancora un dato ancora così alto di chiusure, segnala un turnover più che una reale crescita del terziario. Nel 2023 hanno aperto 1.293 nuove imprese del terziario bergamasco a fronte delle 1.019 che hanno chiuso con un saldo positivo di 274 imprese. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%). Il dato è leggermente inferiore a quello del 2021.

Le chiusure sono state nettamente più contenute rispetto allo scorso anno (– 631 -38,2%), anno terribile per il settore e inferiori anche al 2021. Il dato più positivo lo mette a segno il settore dei servizi con + 124 imprese. Seguono il commercio elettronico (+ 83) e la ricettività (+41). Quadro positivo anche per le imprese di somministrazione ( +32), commercio non alimentare all’ingrosso (+26), commercio non alimentare al dettaglio (+ 24) e commercio alimentare all’ingrosso (+ 12). Il saldo è invece negativo per il commercio alimentare al dettaglio (- 36) e per gli ambulanti (-32).

A livello territoriale, nella suddivisione per aree crescono per numero di imprese la città e l’hinterland (rispettivamente + 119 e + 66). In crescita anche la pianura dell’area di Treviglio (+ 66), la Valle Cavallina (+ 22), l’Isola bergamasca (+ 21), la pianura centrale con Osio Sotto (+ 20). Stabili la pianura orientale con Romano di Lombardia (+ 7) e la Val Calepio (+ 3), mentre in difficoltà sono la Valle Seriana (- 17) e la Valle Brembana (- 3). Occorre però sottolineare che 246 su 367 delle nuove imprese dei servizi e ausiliari del commercio, pari al 67%, sono Agenti di commercio, Procacciatori d’affari e Produttori assicurativi.

Cresce la somministrazione trascinata dai ristoranti, mentre il saldo dei bar continua ad essere negativo. Nella ricettività il saldo positivo ma è imputabile soprattutto all’extralberghiero. Nel commercio alimentare il saldo è negativo per i negozi con 30 esercizi in meno, tra cui un calo vistoso delle rivendite di pane ( – 13), alimentari (- 9) fruttivendoli (-4) e macellai (-4).

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