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Media day

De Roon verso il forfait a Dublino, Gasperini: “Difficile pensare di riaverlo in finale”

Il tecnico il giorno dopo la finale persa in Coppa Italia e a due giorni dal Lecce: "Dovrò fare necessariamente cambi. Marten dovrebbe recuperare per gli Europei"

Roma. Il giorno dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia per l’Atalanta è già tempo di pensare agli altri obiettivi stagionali. Al centro dell’Acqua Cetosa di Roma si è svolto il Media Day in vista della finale di Europa League e Gian Piero Gasperini è tornato sulla partita: “La notte non so se c’è stata… Ma non mi ha fatto cambiare idea: non siamo stati meno dei nostri avversari”.

“Ho potuto constatare che effettivamente era la terza partita molto impegnativa in 7 giorni” le due partite con Marsiglia e Roma sono state molto dure, la partita è stata tiratissima. Abbiamo avuto poco tempo, per la prima volta ho visto non tanto una brutta condizione, perché siamo stati presenti, ma ci è mancata quella rapidità per trovare una soluzione nel superare il muro della Juventus”.

Verso la finale di Europa League: parla Gasperini

Gli insegnamenti dalla sconfitta in finale: “Diciamo sempre che o si vince o si impara: la partita di ieri ci ha lasciato dispiacere, quando si arriva dalla finale si è sempre ad un passo dalla vittoria. Possiamo trarre un insegnamento, ma potevamo fare molto poco di diverso. È mesi che stiamo giocando partite veramente decisive”.

La gestione delle energie sabato a Lecce: “Dovrò necessariamente fare cambi per preparare bene la finale di Dublino, dove dovremo arrivare con una condizione fisica e mentale al meglio. In campionato non abbiamo chiuso il discorso, dobbiamo prendere quei tre punti per la matematica, vorremmo chiudere il prima possibile, ma il pensiero di tutti è rivolto a Dublino. Sto pensando sicuramente ad un turnover molto ampio, ma non dobbiamo risparmiarci, ma la gestione si può fare anche sfruttando i cinque cambi”.

La condizione di favoriti e sfavoriti nelle finali: “Non ci tocca, non è quello il punto, in una finale non è mai così, a meno che i valori siano nettamente diversi. La squadra ha dato davvero tutto e non è una scusa, non ce ne siamo mai attaccati. In sette giorni però cambia rispetto a otto, nove o dieci”.

La situazione di De Roon: “La vera sconfitta di ieri è aver perso Marten: è tornato a Bergamo per gli accertamenti, vedo grandissima difficoltà per Dublino, per gli Europei sarei più fiducioso, però aspettiamo il responso dei medici”.

Il peso di Scamacca nelle finali: “Scamacca in un tipo di partita così bloccata e chiusa la sua presenza sarebbe stato un riferimento più visibile e più forte anche per i compagni, avrebbe permesso di sviluppare meglio, per mercoledì sarà un’altra finale contro una squadra molto forte, di un altro livello”.

La condizione di Toloi: “Dal punto di vista fisico è recuperato, a livello di condizione non può essere il migliore, ma ha un attaccamento tale e un’adattabilità al ruolo che farà di tutto per essere protagonista”.

Il momento di De Ketelaere e la scelta di impiegarlo in finale: “Non è che se ieri sera non è stato convincente ho cambiato opinione su di lui, rimangono tutti gli apprezzamenti. Da qui a mercoledì prossimo vedremo. Davanti abbiamo alternative, vedremo in questi giorni, per fortuna ne abbiamo per scegliere. Dopo la Roma è stato osannato in tutti i modi, ieri sera non è andata bene, ma non posso certo basarmi su queste situazioni, il giudizio è più esteso. Resterà? Ha già parlato la dirigenza, sarà un tema di fine campionato”.

La forza del Bayer Leverkusen: “I numeri sono molto chiari, sappiamo benissimo che ad oggi affrontiamo una squadra che non perde da 50 partite, ha dominato la Bundesliga, in Europa ha fatto un percorso fino alla finale. La partita contro la Roma ci ha dato una buona fiducia, ma affrontiamo un top club in questo momento, ha i risultati migliori in Europa. Ma è una finale e non credo ci sia un peso storico. Pesa semplicemente la forza”.

Il possibile contraccolpo psicologico: “Penso che ne saremo immuni, abbiamo perso di misura dalla Juventus, ci sarà una grande reazione da parte di tutti”.

Gli infortuni frequenti: “Chi gioca ha solo tempo per recuperare e fare lavoro defaticante, praticamente si allena solo chi non gioca. Stiamo vivendo qualcosa di molto impegnativo, siamo dei precursori probabilmente. Succede anche in altri sport che c’è una maratona. Le energie nervose sono le più difficili da ricaricare. E vale in tutti gli sport. La maggior parte degli infortuni avviene a chi gioca poco, non a chi gioca con frequenza. Poi ci sono anche altri componenti sicuramente, ma è un tema diffuso, senza nessuna scienza”.

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