Medolago. Un tuffo per avere un po’ di sollievo dal caldo della giornata di domenica, una nuotata non troppo lunga per attraversare l’Adda dalla “spiaggia” di Medolago fino alla sponda opposta che appartiene al territorio di Porto d’Adda, con l’idea di fare il percorso inverso poco più tardi.
Invece per Bruno Pontara, 16enne di origine mantovana ma residente a Cernusco sul Naviglio, quel viaggio di ritorno è stato fatale: sorpreso dalla forza della corrente, è stato trascinato via e portato sott’acqua, non riuscendo più a riemergere.
Attimi di disperazione per la famiglia, che ha assistito impotente a tutta la scena: il giovane si era tuffato in acqua poco dopo mezzogiorno, ha compiuto la prima traversata e dopo una breve pausa si è rimesso in acqua per fare ritorno alla cosiddetta “Medolago Beach”.
Qualche testimone, compresa la gravità della situazione, non ha esitato e si è buttato subito in acqua per tentare un disperato salvataggio: il corpo del giovane, però, era già finito in un punto dove l’acqua è profonda e con visibilità scarsa, costringendo gli altri bagnanti a desistere, per non rischiare a loro volta di finire in grosso pericolo.
I soccorsi sono arrivati sul posto in pochi minuti: i vigili del fuoco da Dalmine, Madone, Monza e Milano, i reparti fluviali, i sommozzatori e il Reparto volo Lombardia, con un elicottero che sorvolando l’Adda è riuscito attorno alle 13 a individuare il corpo del 16enne. Si trovava a una profondità di tre metri, ad appena quattro dalla riva: riportato a riva, è stato sottoposto a lungo a massaggio cardiaco ma per lui non c’è stato nulla da fare.
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