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La replica

Inchiesta Covid, i familiari delle vittime: “La partita giudiziaria è ancora aperta”

I parenti che appartengono all'associazione #sereniesempreuniti aspettano di ricevere la notifica della richiesta di archiviazione per valutare se presentare opposizione

Bergamo. Appresa la notizia sulla richiesta di archiviazione per l’inchiesta Covid, per competenza territoriale della Procura di Bergamo, sul caso dell’ospedale di Alzano Lombardo, i familiari delle vittime del Covid19 dell’associazione #Sereniesempreuniti tornano a far sentire la propria voce, come non hanno mai smesso da oltre 4 anni a questa parte.

Dal direttivo commentano: “Il capitolo sull’ospedale di Alzano Lombardo è stato la matrice della maxi inchiesta Covid che ha poi portato ad individuare responsabilità apicali nella gestione della pandemia che hanno riguardato Ministeri, la presidenza del Consiglio e altissimi funzionari. Tutti archiviati dal Tribunale dei Ministri di Brescia, contro cui non si può fare opposizione. Perciò crediamo che la richiesta di archiviazione in merito ai reati di epidemia colposa e omicidio colposo nei confronti di Francesco Locati, allora direttore generale dell’Asst Bergamo Est, del direttore sanitario Roberto Cosentina e di Giuseppe Marzulli, ex direttore medico, sia abbastanza logica. Restano però in piedi altri filoni della maxi indagine sulla gestione del Covid di cui continuiamo a fare memoria perché per noi ha ancora senso crederci. Anzi, insieme ai nostri legali, non abbiamo mai smesso di crederci”.

“Attendiamo la notifica della richiesta di archiviazione a quelli tra i familiari che sono stati individuati come persone offese, cioè che avevano presentato l’esposto nel 2020 – commenta Consuelo Locati, del team dei legali -. Costoro hanno chiesto di essere notiziati di un’eventuale richiesta di archiviazione. Si tratta comunque di un filone residuale marginale rispetto a quello più importante e fondamentale riguardante il piano pandemico e il falso che ancora non è stato archiviato e per il quale è stata fissata l’udienza di discussione a Roma il 20 giugno. Pertanto è chiaro che non possa essere paragonata, ad esempio, la posizione del dottor Marzulli con quella di chi ricopriva incarichi o funzioni ministeriali o equiparate”.

Il 20 giugno prossimo, dunque, al Tribunale Penale di Roma si discuterà l’opposizione all’archiviazione promossa dal team dei legali che segue i familiari, in merito ai reati i falso nelle autodichiarazioni e in merito al mancato adeguamento del piano pandemico nazionale. Ciò grazie agli atti depositati dal team dei legali che sono stati accolti dal Gip.

Indagati per il mancato adeguamento del piano pandemico: Giuseppe Ruocco, Raniero Guerra, Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino. Per il falso nelle autovalatuzioni inviate all’OMS e alla Commissione Europea Raniero Guerra, Claudio D’Amario, Francesco Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio.

Inoltre parrebbe ancora pendente il procedimento inviato a Milano dal Tribunale dei Ministri per la mancata attuazione e mandato adeguamento del piano pandemico regionale.

La partita giudiziaria, dunque, è ancora aperta. Sia quella penale ma anche quella civile: la prossima udienza, al Tribunale Civile di Roma, è fissata il 5 giugno.

 

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