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Disruption, un dipendente su 4 abbandonerà il posto di lavoro entro il 2027: il welfare fermerà l’esodo

Se gli anni immediatamente successivi alla pandemia di Covid si sono caratterizzati per una trasformazione senza precedenti del mondo del lavoro, in cui il welfare ha giocato un ruolo centrale, da quest’anno i cambiamenti diventeranno ancora più rapidi e definitivi. La tecnologia si sta muovendo molto più velocemente di quanto stiano facendo le aziende sulla formazione. Il risultato è una disruption che include sia i lavori in declino sia quelli emergenti. Marco Bertoli, CEO di BG&Co. Agenzia Generali di Bergamo, ha spiegato: “Il welfare aziendale e il mondo della previdenza possono fare molto per migliorare la vita delle persone”. Ecco i 5 trend che caratterizzeranno tutto il 2024.

Se il mondo del lavoro è cambiato drasticamente dopo la pandemia del 2020, l’accelerazione di questi fenomeni è notizia di questi ultimi mesi. Il 2024 è stato dichiarato come “anno di grandi trasformazioni” e se ne è discusso nell’incontro annuale del World Economic Forum a Davos. Il futuro del lavoro, dei dipendenti e dell’ambiente di lavoro è stato uno dei temi centrali.

Secondo i dati emersi, entro il 2027 le aziende prevedono che quasi la metà (44%) delle competenze chiave dei lavoratori verrà interrotta principalmente a causa dell’introduzione dell’AI. Ma non si tratterebbe dell’unico fattore in grado di portare alle dimissioni di quasi un quarto dei lavoratori. La transizione green e le condizioni geoeconomiche mondiali stanno accompagnando il mondo del lavoro verso ciò che oggi viene definito disruption, ovvero un cambiamento rapido o improvviso che porta a pensare e fare qualcosa di assolutamente differente rispetto al passato. Ed è ancora parte di questa nuova filosofia l’attenzione sempre maggiore delle aziende verso il welfare aziendale. Uno dei messaggi centrali del World Economic Forum, infatti, è stato far comprendere che gli investimenti aziendali relativi alle nuove tecnologie non possono avere successo e integrarsi se non si investe fortemente anche sulle persone coinvolte. Di assoluta importanza risultano essere tutte le mosse compiute nell’ambito della formazione, sia all’interno sia all’esterno delle aziende per coprire questo gap ed evitare che ampi segmenti della popolazione globale restino esclusi dalle opportunità economiche.

Mai come in questi anni, il welfare ha svolto un ruolo centrale nel mondo del lavoro, per far sì che le aziende potessero trattenere i talenti. Il welfare tocca ambiti legati alla stabilità sociale, circostanza che diventa sempre più complessa da garantire, soprattutto nei momenti di crisi, come sono stati questi anni. Porre la persona al centro delle politiche che guidano le aziende è diventata l’unica modalità per far sì che i dipendenti non lascino il posto di lavoro. La disaffezione dipende principalmente dalle esigenze di benessere e dalla ricerca di una sempre maggiore qualità della vita. Le aziende, quindi, si stanno muovendo per offrire retribuzioni congrue, carriere allettanti, flessibilità e smart working. Il lavoro, dalla pandemia in poi, non è più il centro della vita delle persone e delle aspirazioni, ma semplicemente una delle attività quotidiane da svolgere. Le aziende, quindi, sono state costrette a creare luoghi di lavoro stimolanti e attrattivi.

Ne ha parlato Marco Bertoli, CEO di BG&Co. Agenzia General di Bergamo, che ha dichiarato: “Oggi, il welfare aziendale è diventato uno strumento prezioso nelle mani delle aziende per attrarre, prima, e trattenere, poi, i lavoratori. Abbiamo visto che la flessibilità, la riduzione degli orari e lo smart working sono diventate priorità, tenendo conto che anche la presenza femminile nelle aziende è sempre più alta. Poter offrire la possibilità di conciliare lavoro e vita privata è ciò che i dipendenti cercano maggiormente”. Anche il mondo della previdenza gioca un ruolo centrale nella vita delle persone. Il Dr Bertoli ha spiegato: “I programmi di prevenzione possono declinarsi in mille differenti ambiti, come l’educazione alla prima infanzia, la formazione, la consulenza alla salute mentale e l’assistenza sanitaria. L’attuazione efficace dei programmi preventivi può essere facilmente accompagnata a programmi di sostegno al reddito. Tutto questo può migliorare significativamente la qualità di vita, regalando serenità per il presente e per il futuro”.

Le condizioni del lavoro non torneranno mai più come negli anni precedenti alla pandemia di Covid. È quindi necessario prendere atto di ciò che sta accadendo e di come questi cambiamenti influenzeranno il nostro futuro. Per il 2024, saranno 5 i trend che caratterizzeranno il mondo del lavoro:

– l’AI generativa aumenterà la produttività e l’innovazione, ma è necessaria la giusta formazione delle persone;

– i lavori digitali continueranno a crescere in modo esponenziale e a livello globale aumenteranno di circa 92 milioni;

– l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha affermato che le proiezioni per il 2024 indicano un tasso di disoccupazione in crescita dal 5,1% al 5,2% con grandi disuguaglianze tra paesi a basso e ad alto reddito;

– interesse sempre alto nei confronti dello smart working, ma alternato al lavoro in presenza, soprattutto per la GenZ;

– nel mondo del lavoro entrano più donne. L’inclusione porta benefici all’economia e la presenza femminile è in ascesa.

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