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A cura di

Gemels s.p.a

Il racconto

Regine della battaglia: le guerriere Amazzoni della nostra comunità

Gemels dedica il racconto di queste eroine all’associazione Cuore di donna, contro i tumori femminili, e a Silvia, scomparsa da poco dopo aver lottato contro un male

C’era una volta… la leggenda delle Amazzoni, un fiero esercito interamente al femminile della mitologia greca. Queste donne tatuate, note come le “guerriere rosa” vivevano ai confini più remoti del mondo allora conosciuto, in una città sulle coste del Mar Nero.

La regina delle amazzoni, il cui nome rimane sconosciuto, era una figura di straordinaria autorità, intelligenza e forza fisica, nonché con grande abilità in battaglia. Le sue seguaci si ispiravano a lei imparando l’arte della caccia e della guerra; la chiamavano “Figlia di Ares”, il dio della guerra.

Si raccontava che le Amazzoni fossero prive del seno destro, bruciato in giovane età per migliorare la loro abilità nell’uso dell’arco e delle frecce. Il nome “Amazzoni” derivava infatti dal termine a-mazòs, che significa “senza seno”.

Grazie alle più recenti scoperte, le Amazzoni non sono più considerate una mera leggenda. Infatti, documentazioni riguardanti diverse tombe di guerrieri, in passato ritenuti uomini, hanno confermato essere appartenute a donne. Così, le antiche leggende tramandate per 2500 anni si rivelano essere veritiere.

È curioso osservare che viviamo ancora in un contesto che piaccia o meno “Patriarcale” ossia l’esatto contrario esistito al tempo dei greci attorno al 450 a.C.: nella società delle Amazzoni, composta interamente da donne guerriere, i lavori domestici venivano assegnati agli uomini mentre le amazzoni erano impegnate in attività tradizionalmente considerate maschili.

Molte donne si trovano ad essere involontariamente la moderna incarnazione di queste valorose guerriere, combattendo con tenacia e coraggio la battaglia contro i tumori femminili.

Gemels dedica il racconto di queste eroine all’associazione Cuore di donna ed a Silvia, scomparsa da poco alla veneranda età di 87 anni dopo aver combattuto coraggiosamente per anni contro un male che pensava di trovare vita facile, ma contrariamente ha incontrato una forte guerriera che ha vinto sul male dandogli del gran filo da torcere.

La loro determinazione e il loro impegno sono un faro di speranza e di ispirazione per tutti coloro che lottano contro questa malattia, non è un caso se nella leggenda del vaso di Pandora si racconta che una volta aperto, uscirono tutti i mali del mondo, e l’ultima cosa che ne uscì fu la “speranza”.

Dedicato a Cuore di donna, associazione contro i tumori femminili e tutte le loro donne guerriere che combattono contro il male come se fossero le eredi delle leggendarie Amazzoni di un’epoca passata. Vuoi sapere di più sull’associazione? Clicca qui: CUORE DI DONNA – Più forti insieme!

Queste donne, esempio di forza e coraggio, non sono solo figure leggendarie del passato, ma continuano a esistere oggi nelle nostre comunità.

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