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Originaria di bergamo

Morte di Giovanna Pedretti, la Procura di Lodi chiede l’archiviazione

La donna venne trovata senza vita lo scorso 14 gennaio. Le indagini hanno ora confermato come nessuno aiutò la 59enne nel suicidio

Lodi. La Procura della Repubblica di Lodi ha avanzato la richiesta di archiviazione dell’indagine per istigazione o aiuto al suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice originaria di Bergamo trovata morta lo scorso 14 gennaio nelle acque del Lambro dopo le polemiche per la risposta a una recensione online di un cliente contro gay e disabili considerata falsa.

Come riporta SkyTg24, le indagini hanno accertato come nessuno abbia aiutato Pedretti nel suicidio e come  la recensione del presunto cliente non fosse genuina. Ora, il fascicolo passa al vaglio del giudice delle indagini preliminari per eventuali opposizioni o per l’archiviazione definitiva.

 

Giovanna Pedretti

 

La donna era uscita di casa in auto all’alba, diretta in riva al fiume Lambro, dove si sarebbe tagliata le vene dei polsi per poi gettarsi in acqua. Diverse tracce di sangue erano state trovate all’interno e all’esterno della vettura, una Fiat Panda.

I magistrati lodigiani indagavano per istigazione al suicidio, con un fascicolo aperto inizialmente senza indagati e mirato agli accertamenti da svolgere.

Dopo la richiesta di archiviazione, il fascicolo di Giovanna Pedretti passa al vaglio del giudice delle indagini preliminari per eventuali opposizioni o per l’archiviazione definitiva. La famiglia Pedretti continua a chiedere massima privacy a chiunque, nel rispetto del proprio dolore.

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