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La svolta

Ucciso dal pioppo caduto in strada, 2 indagati: il nodo dei mancati fondi per l’abbattimento fotogallery

Si tratta di due referenti del Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali (Crea) nella cui proprietà rientrava l’albero. Per entrambi l'accusa è di omicidio colposo

Bergamo. Sono due le persone indagate per la morte di Ferruccio Paolo Carminati, il 53enne motociclista di Osio Sotto ucciso dal pioppo caduto in strada mercoledì scorso (17 aprile) in via Stezzano a Bergamo. Si tratta di N.P., direttore del Centro Cerealicoltura e Colture Industriali (Crea) e di S.M.L., ricercatrice e responsabile della sede orobica.

L’albero che ha colpito in testa Carminati sorgeva sul terreno di proprietà del centro di ricerca, al quale pochi mesi fa era stata recapitata una relazione che suggeriva l’abbattimento urgente delle piante lungo il viale. Lo studio redatto a ottobre 2023 dallo Studio Gpt ne aveva indicate 7 come a rischio e una da abbattere il prima possibile (tra queste, ci sarebbe anche quella costata la vita a Carminati). Il documento è finito nel fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo aperto dal pubblico ministero Paolo Mandurino, che mira a ricostruire l’esatta dinamica degli eventi ed accertare eventuali responsabilità.

N.P. è difeso dall’avvocato Stefania Poggi di Loano (Savona). “È sconvolto e dispiaciuto per quanto successo – si limita a commentare il legale -, ma sereno in relazione alle indagini”. S.M.L., invece, è assistita dagli avvocati Andrea Pezzotta e Nicola Stocco di Bergamo. Secondo la difesa, la donna avrebbe segnalato il precario stato delle piante circa un anno fa; stato poi certificato dalla perizia dello Studio Gpt.

Quel che è successo dopo, è centrale in questa vicenda. Da quanto si apprende, il Crea aveva presentato a fine gennaio la richiesta al Comune per l’abbattimento di alcuni alberi, mentre a febbraio era arrivato il via libera di Palazzo Frizzoni. Poi? Perché l’intervento non è stato portato a termine? Forse per mancanza di fondi. Forse per i compassati tempi della burocrazia necessari a stanziare questi fondi. Starà alla magistratura chiarirlo.

La pianta sarebbe crollata finendo sul cofano della Toyota su cui viaggiavano due ragazzi, rimasti illesi anche se sotto shock. Alle loro spalle arrivava Carminati, che per evitare la vettura avrebbe sterzato di colpo a sinistra con la sua Yamaha, venendo però colpito da un grosso ramo (lungo una decina di metri) proprio sulla testa: un impatto violentissimo, che gli ha deformato il casco e lo ha fatto finire fuori strada. Sul posto, oltre al personale medico, invano, per i rilievi di legge è intervenuta la polizia locale che nelle scorse ore ha lanciato un appello per cercare di rintracciare testimoni dell’incidente, come gli automobilisti transitati dopo il crollo: chiunque sapesse qualcosa, è invitato a chiamare l’Ufficio incidenti al numero 035 399 470, oppure la Sala operativa allo 035 399 900.

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