Racconta che già ragazzina, figlia dell’allora sindaco di Villa d’Almè, si era appassionata di Europa leggendo un opuscolo distribuito nella piazza del paese. Nello sguardo di Pia Locatelli c’è tutta la passione e l’amore per l’Europa che per lei ha un solo significato: futuro.
È l’unica donna bergamasca che è stata eletta al Parlamento Europeo e ricorda: “Per me è stata la migliore esperienza politica, perché mi è piaciuta molto, mia ha appassionato e mi ha fatto studiare e lavorare tanto”. Sorride ammettendo che il primo anno a Bruxelles “Studiavo i documenti anche di notte perché mi sembrava di essere inadeguata per questa istituzione alla quale io ho aspirato tanto da quando avevo 15 anni”.
Locatelli spiega che ha avuto soddisfazione anche del lavoro svolto al Parlamento Europeo. “È un lavoro sistematico che ha un modo di precedere ordinato, ciò che fai ha sempre un obiettivo e non perdi mai tempo” confida. Ama spiegare che è l’unico Parlamento multinazionale al mondo eletto democraticamente da milioni di cittadini di 27 Paesi. “Questa decima tornata elettorale è davvero importante perché definirà il Parlamento Europeo che deciderà del nostro futuro, determinerà che Europa vogliamo in tema di politica estera e di sicurezza”.
Condivide le posizioni presentate nei giorni scorsi da Mario Draghi, rimarca che servono nuove regole per governare l’Europa e che dobbiamo unire le forze tra i diversi stati e non farci concorrenza.
Applaude all’esperienza del programma Erasmus. “Gli studenti che hanno studiato all’estero sono europeisti convinti, perché hanno conosciuto altre realtà, magari anche molto diverse, ma hanno compreso l’importanza e la forza di un’Europa unita”.
Nell’incontro Pia Locatelli non manca di evidenziare come l’80% delle decisioni prese al Parlamento Europeo ricadano sulla nostra realtà. Tutte le Leggi italiane seguono per l’80% le indicazioni europee. “Per questo è necessario votare e mandare persone competenti e preparate al Parlamento Europeo”.
C’è tempo anche di guardare a Bergamo, al nostro territorio. E Pia Locatelli rimarca come l’Università di Bergamo e il suo aeroporto sia due asset importanti per mantenere saldo il rapporto con l’Europa. “Ognuno con la propria funzione, ma sono necessari per rafforzare il nostro sentirci sempre più europei”.
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