• Abbonati
La dimostrazione nella bassa

Consumo di suolo, Falbo (Legambiente): “Serve coordinamento sovracomunale, urge riforma legislativa” fotogallery

Circa 450 persone hanno partecipato sabato 20 aprile alla manifestazione organizzata al Santuario di Caravaggio per dire no alla realizzazione della zona industriale nel comune di Misano Gera d’Adda

Caravaggio. Sono state registrate più di 450 presenze ieri al Santuario Santa Maria del Fonte di Caravaggio, in occasione della manifestazione organizzata dal coordinamento “Salviamo il suolo” per dire no alla realizzazione di un polo logistico nel comune di Misano Gera d’Adda. Una manifestazione che ha abbracciato tre province (Bergamo, Brescia e Cremona) e si è articolata in due momenti distinti, il primo al mattino nella Bassa Bergamasca e il secondo nel primo pomeriggio al Parco delle Cave, nel Bresciano.

“Salviamo il suolo” è un’organizzazione composta da comitati, collettivi, associazione e cittadini comuni, un coordinamento alla quale hanno aderito Legambiente, la Consulta ambientale bresciana, le Acli4 diocesi lombarde (tra cui quella di Bergamo) e Sinistra Italiana. Ma ieri mattina a Caravaggio erano presenti, per far sentire la loro voce, anche alcuni politici del Pd.

“L’iniziativa di ieri nasconde un lavoro impegnativo di oltre tre mesi, con un coordinamento interprovinciale che ha coinvolto anche Cremona – racconta Paolo Falbo, presidente Circolo Legambiente Serio e Oglio e tra gli organizzatori della manifestazione -. L’elemento principale che ha portato alla mobilitazione è stato la raccolta firme del manifesto per la riforma della Legge regionale per la riduzione del consumo di suolo: a Caravaggio abbiamo ottenuto in totale 377 sottoscrizioni del documento”.

La mattinata sul palco della Bassa è proseguita senza intoppi con quattro interventi: il primo del rettore del Santuario, il monsignor Amedeo Ferrari; il secondo da parte di un rappresentante del gruppo Laudato Si’; nel terzo discorso ha preso la parola lo stesso Falbo, illustrando la proposta di rinnovamento della legge regionale contro il consumo di suolo (“La necessità della riforma è sotto gli occhi di tutti, la legge del 2014 non sta funzionando: la logistica fiocca come la neve e arriva a terra senza nessuno che la fermi”, commenta); infine, l’intervento di Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia.

Dopo le parole, un’azione concreta. Il momento più scenografico della giornata è stato infatti il flash mob: i partecipanti hanno gradualmente formato un cordone, una catena umana, che simbolicamente voleva proteggere il Santuario. Durante l’iniziativa sono state distribuite le lettere per formare tre frasi: “Salviamo il suolo”, “Salviamo il Santuario” e “Basta logistiche mangia suolo”.

 

“La motivazione principale alla base della manifestazione è il mal funzionamento della Legge regionale del 2014, che non ha fermato un solo insediamento logistico – prosegue Falbo -. Le proposte di insediamenti logistici in Lombardia sono state tutte accettate e trasformate in realtà: questo rappresenta un campanello di allarme, parliamo di numeri enormi”.

 

manifestazione santuario di caravaggio

 

La Lombardia vanta attualmente il record nazionale di consumo di suolo: Coldiretti stima che l’Italia in 8 anni ha perso definitivamente 3.700.000 quintali di produzione agricola. “Si tratta di una decisione irreversibile che la gente sembra non capire – ribadisce l’organizzatore -. Una fetta di suolo per recuperare la propria fertilità può impiegare anche sei o sette secoli”.

“Un altro problema che viene a galla sul tema dei poli logistici è legato alla sfera lavorativa – continua Falbo -. Le aree industriali portano un lavoro incerto, mal retribuito e che non garantisce contratti a tempo indeterminati: il 99,9 % della forza lavoro dei nostri territori cerca un’occupazione di altro genere”.

Questa tipologia di manodopera è ricercata principalmente nel fenomeno di immigrazione dai paesi emergenti, che prosegue in misura incontrollata rispetto ad una sproporzionata capacità di accoglienza (“Nell’area di Romano di Lombardia non si trovano appartamenti in affitto neanche a peso d’oro”, sottolinea).

“Gli insediamenti logistici vengono approvati senza alcun filtro, nonostante la logistica dovrebbe essere proporzionata ai bisogni: chiediamo uno stop immediato al consumo di suolo – riafferma il presidente -. Nella Bergamasca ci sono sette chilometri quadrati di aree non utilizzate: Regione possiede un registro delle aree dismesse che va aggiornato e messo a disposizione in modo da sfruttare questi terreni per i nuovi poli logistici”.

“Non possiamo più permettere che le costruzioni dei poli logistici vengano portate avanti da una singola amministrazione – dichiara Falbo -. Uno dei progetti attualmente in fase di discussione, non ancora approvato, riguarda l’interporto di Cortenuova. Secondo i dati disponibili l’interporto porterebbe lavoro per circa un migliaio di persone: supponendo che di questi 200 siano locali, gli 800 rimanenti arriverebbero dall’estero, portandosi dietro i loro famigliari. In totale arriverebbero dunque circa duemila persone che, come è normale che sia, chiederebbero, senza trovarli, servizi adeguati”.

“Basta decisioni singole per insediamenti di questa taglia, serve un coordinamento sovracomunale”, conclude deciso l’organizzatore di una manifestazione a cui forse si può assegnare il merito di aver aperto un nuovo spiraglio nella battaglia contro il consumo di suolo in Lombardia.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
casati caravaggio santuario
Sabato mattina
Caravaggio, anche il Pd al flash mob contro il polo logistico che oscura il Santuario
Santuario di Caravaggio
La mobilitazione
Caravaggio, anche i vescovi contro il polo logistico che oscura il santuario
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI