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La mobilitazione

Caravaggio, anche i vescovi contro il polo logistico che oscura il santuario

Presenti anche loro sabato mattina al flash mob organizzato da “Salviamo il suolo” per dire no alla realizzazione di un’ampia zona industriale nel vicino comune di Misano Gera d’Adda

Caravaggio. Ha espresso forte preoccupazione anche la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda per la possibilità di un insediamento logistico nei pressi del santuario di Caravaggio, e sabato (20 aprile) è prenderà parte al flash mob organizzato da “Salviamo il suolo”.

Nei giorni scorsi l’organo ecclesiastico ha diramato una lunga nota in cui spiega quali sono le sue osservazioni: “Il patrimonio ambientale della zona in cui si trova il Santuario Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, è sempre stato tutelato e rispettato, tanto che nel corso degli anni il territorio circostante è stato considerato «area agricola di salvaguardia». In alcune parti del territorio sono stati infatti posti vincoli urbanistici e paesaggistici che hanno consentito di preservare le aree agricole che per 600 anni hanno circondato il Santuario, diventando tutt’uno con esso. Anche il reticolo dei canali, alimentati dai fontanili, tipici della zona, ha caratterizzato l’area: il nome di Santa Maria del Fonte evidenzia che l’apparizione della Madonna è avvenuta presso una sorgente che dava acqua alla terra e alle persone che vi lavoravano. Tuttavia, da alcuni anni tale patrimonio è minacciato da iniziative e decisioni che sembrano non tener conto della rinnovata consapevolezza, fatta propria dal legislatore e dagli stessi cittadini, sui temi della tutela ambientale e paesaggistica, non considerando l’origine secolare di questo monumento e del territorio circostante” si legge nella nota.

E ancora: “Il riferimento, in particolare, è al progetto di realizzazione di un’ampia zona industriale nel comune di Misano Gera d’Adda, nella quale potrebbe essere costruito un imponente polo logistico a soli 500 metri circa di distanza dal Santuario. Progetto che preoccupa vari soggetti, come dimostra il fatto che sabato 20 aprile, proprio a Caravaggio, farà tappa una manifestazione del Coordinamento «Salviamo il suolo», che rappresenta un gruppo di associazioni, circoli, comitati e cittadini. Il progetto di trasformazione di porzioni importanti del territorio in aree industriali o commerciali, sottraendole all’uso agricolo, riguarda in verità varie zone del territorio della Bassa Bergamasca e aree limitrofe. Processo che negli ultimi anni ha portato il fenomeno del consumo di suolo a valori assai elevati, rispetto al quale assume un’importanza centrale il tema di un’efficace pianificazione, regolazione e controllo da parte delle Istituzioni competenti, in modo da armonizzare le diverse esigenze (produttive, abitative, ambientali e paesaggistiche) nella costante ricerca del bene comune. Nel caso del Santuario di Caravaggio i nuovi insediamenti produttivi andrebbero a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento che, rassicurante e maestoso, rappresenta un elemento costitutivo e caratterizzante dell’intera area. È opportuno tra l’altro ricordare che, in occasione dell’anniversario dell’apparizione della Vergine a Caravaggio, il 26 maggio dello scorso anno l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, a nome della Conferenza Episcopale Lombarda, ha annunciato il riconoscimento del Santuario Santa Maria del Fonte quale Santuario regionale”.

Sabato intanto l’appuntamento con la mobilitazione organizzata da “Salviamo il suolo”, che rappresenta un gruppo di associazioni, circoli, comitati e gruppi di cittadini uniti per la salvaguardia dell’ambiente. L’obiettivo è quello di porre attenzione sulla necessità di tutala della zona e di proporre un documento che illustri i criteri guida per una riforma della legge sul consumo di suolo e la logistica.

“In Italia si consumano al secondo 2,4 mq di suolo – spiegano gli organizzatori, che sottolineano anche come – l’ecosistema suolo risulta indispensabile strumento per la mitigazione climatica, richiesta dall’innalzamento delle temperature globali. Nella maggior parte dei casi anziché sfruttare le molte aree cementificate dismesse, si sacrificano terreni agricoli all’impermeabilizzazione”.

L’appuntamento a Caravaggio è per le 10 all’ingresso del Santuario (viale Giovanni XXIII). Alle 10.30, negli spazi esterni del santuario, si terrà un flash mob. Durante la mobilitazione saranno fornite informazioni in merito alla questione delle logistiche e del consumo di suolo e sarà organizzata una raccolta firme per accompagnare il documento che illustra i criteri per la riforma alla legge regionale.

L’evento vedrà la partecipazione anche degli Uffici di pastorale sociale delle diocesi di Bergamo, Brescia, Crema, Cremona e Milano e dei circoli Acli provinciali.

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