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Bergamo

“Con un drone tentano di far entrare droga e cellulari in carcere”: tre in manette

Gli arrestati sono stati sorpresi dalla squadra Volanti della questura all'1 di notte, in un parcheggio di via Pizzo Scais, in prossimità della casa circondariale

Bergamo. Con un drone al quale avevano legato una pochette di pelo lilla, tentavano di far entrare nel carcere di via Gleno droga e telefoni cellulari. O almeno, questa è l’ipotesi degli agenti della squadra Volanti della questura, che martedì 17 aprile, intorno all’1 di notte, hanno sorpreso tre persone armeggiare vicino ad una Passat ferma nel parcheggio adiacente al campo dell’oratorio di via pizzo Scais, quartiere Celadina.

Gli agenti erano impegnati in un servizio di attività preventiva quando si sono imbattuti in tre uomini vestiti di scuro, con il cappuccio della felpa sollevato sulla testa, intenti a far decollare il drone. Li hanno bloccati ed hanno aperto la pochette: all’interno c’erano 76 grammi di hashish, 18 grammi di cocaina e un telefono cellulare con all’interno una sim, il tutto avvolto nella pellicola trasparente.

All’interno della Passat, intestata alla suocera di uno dei tre, c’era un’altra bustina di stoffa e altri 4 telefoni cellulari con tanto di sim e accessori, anche questi avvolti nella pellicola. I.V., 42 anni, nato in provincia di Siracusa ma residente a Dalmine, ha consegnato inoltre 5 grammi di hashish e 1 grammi di cocaina che teneva nascosti in una scarpa.

Oltre a I.V., in manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti sono finiti anche gli altri due, E.M., 35 anni, residente a Lentini, in provincia di Siracusa e il suo compaesano A.L., 29 anni. Entrambi erano atterrati a Orio dalla Sicilia martedì sera e sarebbero dovuti ripartire mercoledì 17 aprile, invece sono stati accompagnati in tribunale. Davanti al giudice si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere.

Il pubblico ministero ha chiesto la convalida degli arresti e la misura cautelare dei domiciliari.

Il giudice ha convalidato ed ha disposto i domiciliari per I.V., mentre per gli altri due il divieto di dimora in Bergamo e provincia e l’obbligo di firma 3 volte la settimana, considerando che i tre si trovavano di notte in prossimità della casa circondariale e verosimilmente hanno contatti con spacciatori e detenuti.

Su richiesta di termine a difesa dell’avvocato Stefania Russo, che assiste tutti e tre, il processo con rito direttissimo è stato rinviato al prossimo 22 maggio.

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