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La querelle

Via il nome di Salvini dalla locandina di una festa della Lega in Val Seriana, Sala: “Non era una scelta elettorale”

Monta il caso sulla decisione della sezione di Albino di togliere la scritta "Salvini Premier" a favore di "Berghém", il segretario provinciale: "Una polemica inutile"

Bergamo. Via il simbolo Salvini Premier e monta la polemica. Non è passata inosservata la locandina di un evento con presente il Ministro Calderoli, ospite in Valle Seriana, la scritta “Bérghem” in bella vista, ma coperto il nome del segretario nazionale del partito Matteo Salvini.

A scaldare gli animi è un articolo del giornalista bergamasco Paolo Berizzi, firma di “Repubblica”. Nel pezzo riportato si racconta infatti della scelta fatta, all’atto di stampare e diffondere, a mezzo web, i flyer di un evento organizzato in occasione del 40 anniversario di fondazione del partito dove anziché riportare il simbolo della Lega, i militanti avrebbero preferito inserite “Bérghem”.

No al nome del leder, dunque, ma sì ad un più identitario riferimento, in dialetto: una decisione, come scrive Berizzi, che sarebbe stata “decisa dopo una riflessione condivisa” e che non ha mancato di sollevare la polemica in un momento storico in cui, peraltro, la Lega è lontana anni luce dal trend del 34% delle ultime Europee. Militanti scontenti, molti gli abbandoni e i cambi di casacca, senza dimenticare che la provincia bergamasca si è fatta portavoce del malcontento di una parte dei militanti con tanto di lettera scritta, inviata a mezzo mail al loro leader. Tra i firmatari, Invernizzi e Belotti. Una missiva bella pepata, recapitata al mittente a fine marzo, in cui venivano messe nero su bianco rimostranze, disappunti e malumori, e non solo per la mancanza di una data per il prossimo congresso. Anche scelte sbagliate in Europa e disinnamoramento verso il partito.

Generico aprile 2024

Voglia di cambiamento al punto tale da rimuovere il nome del segretario nazionale dalla locandina di un evento in valle? Per alcuni sì, ma non per Fabrizio Sala, segretario provinciale della Lega: “Nulla c’entra quanto scritto oggi da Repubblica da un certo Berizzi, probabile candidato alle europee per il Pd, in merito alla modifica del simbolo della lega Salvini Premier. Si precisa che non è un simbolo elettorale ma è un simbolo di una serata rievocativa di 40 anni di Lega a Bergamo. Cosa non si fa per avere un po’ di notorietà”. 

E per il leader della Lega, Matteo Salvini, non sembra esserci pace. A tuonare è anche il fondatore del Carroccio Umberto Bossi. Il capostipite, proprio in occasione del 40esimo compleanno della Lega, non le manda a dire al Vice Premier: “Serve un nuovo leader” – ha raccontato “il senatur” al quotidiano La Repubblica, “che vada nella direzione dell’autonomia e che rimetta al centro la questione settentrionale”. “La Lega di 40 anni fa era un movimento più vicino al popolo, noi abbiamo cominciato dal Comune di Varese: io domani a Varese ai festeggiamenti con Salvini non andrò”. Salvini incassa ed evita la polemica: “Alle critiche di Umberto Bossi sono abituato da trent’anni – spiega sempre a Repubblica -, ne parlo anche nel mio libro che uscirà a fine aprile. Le ascolto con attenzione e gratitudine, rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa”.
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