Bergamo. Nel 2021 Antonino Lollo è diventato campione italiano di maratona. La corsa era entrata nella sua vita soltanto sei anni prima, almeno a livello professionistico: prima la sua vita era in sella a una bicicletta. Poi, all’improvviso, uno switch. Non una scelta pianificata, quasi una vocazione se tale si può definire.
Oggi Antonino, messinese d’origine ma ormai bergamasco d’adozione, che vive in Valle Seriana, è uno dei principali runner della scena italiana. “Vengo da un paesino sui monti Nebrodi, dove ho vissuto fino ai 18 anni”. A 12 ha deciso di salire in sella a una bicicletta, è arrivato ad essere un élite, un professionista senza contratto. Seguendo l’esempio del suo grande idolo: Vincenzo Nibali, “un uomo che ha portato lo sport nella mia terra d’origine: prima mancava, ora qualcosa sta cambiando”. Il suo obiettivo è “fare qualcosa che manca”.
“Ai ragazzi di oggi bisogna dare un eroe, un modello da seguire”. E cita Simone Moro come “una persona da ascoltare”, perché “supera i suoi limiti, cosa che i giovani non sempre provano a fare”.
L’ingresso nell’Esercito a 25 anni – come lavoratore – ha cambiato la sua prospettiva di vita: “Avevo meno tempo e mi sono dato alla corsa”, racconta. Mai scelta fu più indovinata, si potrebbe dire. “Non sapevo inizialmente se fossi adatto in realtà”. L’ha presto capito, quando a Pisa nel 2017 ha vinto la sua prima maratona, nell’esordio assoluto nella specialità. “Senza infortuni forse sarei arrivato anche prima”, spiega evidenziando i limiti di età che gli hanno impedito di entrare in un gruppo sportivo.
Alla maratona ci è arrivato grazie al suo retaggio sui pedali. In quattro anni ho abbassato il mio tempo dove minuti abbassati”. Arrivando fino al campionato italiano a Reggio Emilia: 2 ore e 16 minuti. Con la prospettiva, chissà, di abbassarlo ulteriormente: “Chi è ben allenato va avanti anche fino a quarant’anni”.
Corre tra i 120 e i 150 chilometri a settimana quando deve preparare una maratona. Un lavoro minuzioso in ogni dettaglio, perché altrimenti si rischia di “saltare” nel momento finale. I dettagli fanno la differenza. Arrivare in fondo per Antonino era particolarmente importante nel 2023, al campionato italiano: doveva fare la proposta di nozze alla sua futura moglie, che lo aspettava al traguardo.
Campione dal cuore d’oro, perché il primo pensiero va sempre agli altri. Lo dimostra l’amicizia che ha con Federica, una bambina, anzi, una giovane atleta che ha superato la leucemia e che oggi ha ripreso a correre: “Nel suo viso vedevo tanta dolcezza: in macchina avevo la maglia tricolore del campionato del 2021, gliel’ho regalata dicendo ‘da qui riparti adesso’. Mi ha trasmesso tanto”.
Questo, e molto altro, nella nuova puntata di “Un drink con…”, realizzata come sempre all’Hortus, in edizione estiva, disponibile sui nostri canali YouTube e in podcast su Speaker e Spotify.
E, come sempre, salute.
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