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La cerimonia

Camera di Commercio, inaugurata la Sala Sestini: “Uomo dai grandi sogni e con la capacità di realizzarli” fotogallery video

Carlo Mazzoleni, attuale presidente dell'ente camerale, ricorda Roberto Sestini: “Un gigante, un leader carismatico, di un'intelligenza acuta pari alla sua grande umanità"

“Chi vuole fare grandi cose deve pensare profondamente ai dettagli” scriveva lo scrittore francese Paul Valéry.

Di dettagli sulla figura di Roberto Sestini, scomparso lo scorso 6 gennaio all’età di 88 anni, venerdì 12 aprile ne sono emersi moltissimi nel corso della cerimonia di intitolazione di una sala nel Palazzo dei contratti e delle manifestazioni. (Sala mosaico)

“Generoso, attento, carismatico, lungimirante, curioso, gentile, sobrio, di grande cultura, esteta, attento all’ascolto, pratico… e fumatore”.

Sono solamente alcuni dei tratti di Roberto Sestini, presidente della Camera di Commercio di Bergamo dal 1992 al 2010, di molte persone che lo hanno conosciuto da vicino e lo hanno voluto ricordare. In una cerimonia semplice ed elegantissima, come sarebbe piaciuta a Sestini, in cui chi voleva poteva dedicare un ricordo.

L’idea di questa cerimonia è di Carlo Mazzoleni, attuale presidente dell’ente camerale, che ricorda Roberto Sestini come un “gigante, un leader carismatico, di un’intelligenza acuta pari alla sua grande umanità. La sua guida ha fatto perno sulle spiccate doti di indirizzo, sul carisma personale e sulla volontà di agire da stimolo per l’economia del territorio. La sua lungimiranza, nonché l’autorevolezza e le straordinarie qualità umane e professionali hanno favorito l’adozione da parte della Camera di soluzioni concrete che hanno consentito alle imprese bergamasche di emanciparsi e di espandersi, dando vita così a una delle fasi di maggior sviluppo economico. Tratto saliente del suo mandato è stata la tendenza pionieristica all’innovazione e all’internazionalizzazione, anche rispetto a mercati esteri non scontati per l’epoca”.

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, ammette il rammarico di averlo conosciuto tardi “Credo sia stato una figura straordinariamente moderna. Era un uomo molto concreto, molto pragmatico. Quando eri davanti a lui ci si rendeva conto di essere davanti a quegli uomini che hanno grandi sogni e che allo stesso tempo hanno la capacità di concretizzarli con tante energie, con capacità di coinvolgimento, con generosità personale. Io credo che Sestini abbia contribuito molto a fare di Bergamo quello che è oggi, cioè una città moderna, aperta, che ha fiducia in se stessa e che capisce qual è il valore della formazione degli investimento sui giovani. La sua curiosità, il suo amore per la conoscenza sono stati contagiosi in tutti i campi da quello d’impresa a quella associativa, da quello istituzionale a quello formativo, fino alla cultura. Quando abbiamo lavorato insieme sulla mostra dedicata alla cultura d’impresa nel 2023 ho scoperto anche un Sestini cultore del bello, un vero esteta”.

Andrea Moltrasio, già presidente di Confindustria Bergamo, rammenta una serie di episodi dai quali emerge la visione e la generosità di Roberto Sestini, con riunioni che duravano fino a notte fonda immersi nel fumo delle inseparabili sigarette. In sala, amici ed autorità sorridono. Ma il fumo di quelle sigarette sono ora un dettaglio quasi poetico. Mario Mazzoleni confessa che avrebbe voluto salire sul palco accendendo una sigaretta per omaggiarlo con simpatia ed amicizia. Al microfono si susseguono tante personalità impegnate nell’economia, nella cultura, nel sociale. Da Daniela Guadalupi a Francesco Bettoni (che lanciò il progetto per la realizzazione della Bre.Be.Mi), da Gilberto Bonalumi a Valerio Bettoni, dal commosso ex rettore Stefano Paleari a Maria Amodeo, dirigente scolastica dell’Istituto “Giulio Natta”, e poi Matteo Zanetti, Simona Bonaldi e Giovanna Ricuperati, Presidente di Confindustria Bergamo che lancia una proposta.

“Sentendo queste valutazioni e dettagli su Sestini che hanno tratteggiato non solo l’uomo e il suo agire, ma anche un modo di essere imprenditore, cittadino impegnato a servizio della comunità con una responsabilità sociale che ha incarnato perfettamente – osserva la Presidente Ricuperati -. In un momento in cui i giovani e gli studenti che guardano al futuro di questa città, che necessitano ed hanno bisogno di eroi, di testimoni, di figure alle quali ispirarsi sarebbe bello raccogliere tutte le testimonianze sulle caratteristiche di Sestini, e farle diventare l’emblema di un modo di fare impresa e di essere operatori di un sistema, in senso più ampio, che possa diventare modello”.

“Mio padre era una figura piena di entusiasmo, sempre pronto ad accettare qualsiasi sfida – ricorda il figlio Bernardo -. E poi, soprattutto, era aperto ad ascoltare e a colloquiare con chiunque, di conseguenza è riuscito a raggiungere obiettivi molto importanti. Un esempio da imitare. E anche io cercherò di imitarlo”.

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