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Consiglio comunale

Pgt, Valesini: “Le proposte sulle altezze una “supercazzola”? Sono uguali a quelle di Pezzotta nel 2010″

Serata dedicata alla discussione e alla replica dell'assessore alla Riqualificazione: "Dalla minoranza una mancanza totale di idee e osservazioni di vera pochezza. Un metodo e una modalità di intervento confuso e contraddittorio che denota una grande difficoltà nell'affrontare la materia"

Bergamo. Continua la discussione sul Pgt, e il Consiglio Comunale apre agli interventi dei consiglieri di maggioranza e di minoranza, prima di lasciare spazio all’unica replica decisa dalla Giunta, quella dell’assessore alla Riqualificazione Francesco Valesini. Un affondo politico, il suo, che entra nel merito e si fa rispondente di tutte le critiche mosse dalla minoranza durante la serata di martedì 9 aprile. E tra una disquisizione tecnica nel merito della materia e il racconto di una visione di città, della Bergamo del futuro, c’è spazio anche per rispondere per le rime ad una provocazione della consigliera Ida Tentorio che, nell’intervento della serata di martedì 9 aprile, aveva definito il criterio di definizione delle altezze degli edifici come una “supercazzola”.

Valesini ripesca una vecchia dichiarazione fatta da Andrea Pezzotta, oggi candidato sindaco per la coalizione di centrodestra, risalente al 2010. Quella in cui l’allora assessore all’Urbanistica dell’amministrazione Tentorio raccontò, nel merito di una seduta consiliare dedicata al Pgt, di una proposta praticamente fac simile rispetto a quella contenuta nel nuovo piano proposto dall’attuale Giunta. Valesini legge la dichiarazione fatta allora, definendola la stessa “Supercazzola” e rispedisce al mittente l’appellativo. 

Ma prima della replica che di fatto chiude i lavori, c’è ancora tempo per la discussione e, a prendere la parola è Danilo Minuti, Bergamo Ideale: “Il Pgt rappresenta l’atto ammnistrativo più importante del governo del territorio perché decide il futuro urbanistico della città. Siamo consapevoli di quanto incide sul territorio. Le pesanti scelte che sono state fatte genereranno un effetto domino, creando solo molti altri problemi”.

“Di questo Pgt apprezzo due fattori: il concetto di indifferenza funzionale e la volontà di riportare i piani attuativi da 4000 metri quadri a 3000, rivalutando gli standard generali – così Gianfranco Ceci Forza Italia –. La valutazione complessiva è però negativa, anche se apprezzo la vivacità dell’atto. Ma la fretta di mettere insieme regole che valgano per tutti gli ambiti creerà problemi a chi governerà la città nei prossimi cinque anni. Approccio e gestioni bocciati, sì a qualche fattore di novità”.

Per la maggioranza, parola a Denise Nespoli, Lista Gori: “In questo Pgt c’è il cittadino al centro della città. Siamo favorevoli a questo documento perché ridisegna Bergamo secondo le esigenze delle persone, ciascuna con le sue esigenze”.

La replica dell’assessore Valesini

L’ultima parola a Valesini: “Sul capitolo della rigenerazione e della riqualificazione urbana ponendo una scelta chiara e netta quale quella di cancellare l’edificabilità per oltre un milione di metri cubi sugli Ambiti di trasformazione in area libera concentrando di conseguenza tutti gli sforzi sul riuso del patrimonio edilizio esistente, l’esatto contrario quindi di quanto ho sentito in quest’aula ieri da parte delle minoranze, ad esempio dalla consigliera Coter, che è arrivata a parlare di commercializzazione o peggio di un approccio “affaristico”, sui temi urbanistici. Mai fino ad ora era stata presa al contrario una scelta cosi coraggiosa e dirimente e credo che anche i ricorsi che sono stati citati confermino il peso specifico di queste scelte che non possono essere semplicemente sventolate ai fini elettorali, come sento fare da molti consiglieri di opposizione, senza poi caricarsi sulle spalle l’onere delle loro conseguenze.

Penso altresì al modo con cui il Piano ha saputo recepire i cambiamenti già in corso sul capitolo infrastrutture e su un preciso modello di mobilità sostenibile che ha portato in questi ultimi mesi ad avviare molti cantieri che riguardano il trasporto pubblico su ferro, fino a qualche anni fa considerati dei lontani e quasi irraggiungibili traguardi. Il Piano costruisce su di essi una chiara strategia legando in modo ancor più indissolubile l’urbanistica ai cambiamenti del sistema di mobilità cittadina e non solo, con l’introduzione della così detta “Dorsale del riuso” in cui promuovere ed incentivare le trasformazione in funzione della loro maggior o minor accessibilità.

Anche sul versante dei Servizi si sono apportati cambiamenti importanti per rafforzare ed incrementare le dotazioni della città pubblica incardinando la nuova strategia di Piano soprattutto su due capitoli: la casa e la scuola. Quest’ultima con un’evidente dimensione sperimentale rispetto ad un documento amministrativo come un piano urbanistico generale, ma che rappresenta proprio per questa sua natura, a nostro avviso, un’ulteriore punto a favore del piano stesso”.

Valesini punta l’attenzione, poi, sul tema ambientale e, in particolare, sulla valorizzazione e sull’ampliamento del Parco dei Colli: “Infine il grande tema ambientale con una novità senza precedenti, e ha fatto bene la consigliera Riccardi a sottolinearlo, qual è quella dell’allargamento per 3, 3 milioni di mq del Parco dei Colli rafforzando ulteriormente quindi le forme di tutela e salvaguardia rispetto all’esistente. Su questo ho sentito ieri sera dalla consigliera Tentorio una ricostruzione un po’ caricaturale della funzione del Parco e sicuramente molto al di sotto della reale importanza, ricordando come a suo dire gestisce le aree di sua pertinenza, all’incapacità a far mantenere pulita la boscaglia e via dicendo. Può essere che ci siano su questo fronte margini di miglioramento da mettere in atto e sono certo che il Parco stesso saprà valutarli e dargli nei prossimi anni risposta. Quello che non dobbiamo però mai dimenticarci, quando parliamo soprattutto di Urbanistica, sono le conseguenze straordinarie e del tutto positive che ha portato all’istituzione di questo ente e quanto dobbiamo essere grati a color che 50 anni fa l’hanno pensato e reso possibile, non confondendo quindi il livello di importanza delle questioni in gioco. Senza il Parco dei Colli oggi tutti noi non potremmo godere così come faccio di un bene inestimabile quali sono le aree che gli sono state conferite che ci restituiscono un valore aggiunto ed una qualità ambientale tale da renderci unici rispetto anche a tante altre città”.

E in risposta ai contenuti, Valesini non le manda a dire: “Pensavo sinceramente che il confronto in aula con l’opposizione sull’approvazione del PGT avvenisse su questi importanti temi che ho sinteticamente ricordato.  Ho ascoltato invece interventi, e lo dico anche con un pizzico di dispiacere, che non hanno saputo costruire una visione della città complementare e alternativa a quella raccontata dal Piano, anche critica perché no. Una visione ancor più importante visto che siamo in campagna elettorale e visto le sfide che si porranno nei prossimi anni a chi governerà la città e ad una classe politica locale che, indipendentemente dal suo colore, si dovrà dimostrare all’altezza della scala degli interventi che sono per molti versi già iniziati. Non c’è stato invece nulla di tutto ciò negli interventi che ho sentito, ma al contrario ci si è persi in mille rivoli, andando in ordine sparso, buttandola sugli aspetti del tutto di contorno, come in un caso quelli giuridici amministrativi con la pregiudiziale, dall’altro sul metodo o sul fatto di non aver consegnato in tempo o meno i documenti, per nascondere l’incapacità di affrontare gli aspetti più rilevanti che il Piano pone.

Anche quando nel dibattito si poste alcune  questioni di ordine superiore, lo abbiamo visto fare a nostro avvio in modo confuso e soprattutto contradditorio. Pensiamo al tema delle altezze. Si è preferito attaccare a testa bassa, criticando duramente questa misura come fatto dalla consigliera Tentorio, addirittura di tirando in ballo la commedia all’italiana con il Marchese del Grillo o Tognazzi, arrivando a definire una “supercazzola” il richiamo ad una lettura di contesto più generale da farsi in sede attuativa. Ora nel replicare a questa forbita considerazione io vorrei a questo punto avvalermi di una citazione o meglio di una dichiarazione che vi leggo testualmente:

Generico aprile 2024

Chiudo quindi ribadendo nuovamente l’importanza e la positività del lavoro svolto e soprattutto, ne sono certo, per quanto risulterà utile anche per chi seguirà nel gestire questi temi, evitandogli le difficoltà che abbiamo dovuto vivere noi nel gestire un Piano urbanistico ormai superato, che ci ha portato a continue e complesse interlocuzioni come è stato per Parco Ovest 2 giusto per fare un esempio e consegnandoli finalmente uno strumento in grado di interpretare  le condizioni contemporanee della città e soprattutto le sue aspettative più aggiornate e attuali”.

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