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La testimonianza

“Io nella trappola dei falsi bitcoin. Ho iniziato con 250 euro, poi ne ho persi 160 mila”

A.M., ex funzionaria statale: "Mi chiamavano tutti i giorni e mi facevano vedere dei grafici. Più le operazione erano alte, più si guadagnava. Così ho perso i miei risparmi"

Bergamo. C’è chi ha perso poche centinaia di euro e chi centinaia di migliaia. Tutti, però, hanno imparato una lezione: diffidare da chi promette guadagni altisonanti, da chi parla di “algoritmi miracolosi” e chiede bonifici esteri o bonifici per “sbloccare” i fondi. Parliamo di truffe dei bitcoin, criptovalute. “Questa nuova frontiera dell’investimento mi incuriosiva. Ero attratta dai messaggi pubblicitari online, magari sponsorizzati da personaggi famosi. Ho iniziato con 250 euro, poi…”. Poi non è andata come immaginava.

A.M., ex funzionaria statale, è una delle tante persone cadute nella trappola dei falsi bitcoin. La sua storia è arrivata all’attenzione di Adiconsum Bergamo, l’associazione in difesa dei consumatori. “Ho cominciato a informarmi in rete – racconta la donna -. Ho risposto a diversi messaggi pubblicitari apparsi sulle piattaforme social. Volevo capirci di più, così ha lasciato i miei recapiti e sono stato contattata da diverse società. Offrivano assistenza gratuita a chi si affacciava per la prima volta a questo settore. Ho iniziato investendo 250 euro, poi gli importi hanno cominciato a salire”.

La vittima faceva bonifici sui conti correnti di banche straniere, conti che di volta in volta le venivano indicati. “Dov’era il trucco, vi chiederete? Dopo pochi giorni mi ricontattavano facendomi vedere dei grafici con guadagni altissimi, raddoppiati nel giro di poco tempo”. Seguivano inviti a versare altre cifre. “Più le operazioni erano alte, più si guadagnava”.

Le cifre raggiunte erano “molto soddisfacenti”, così le definisce A.M. Guarda caso, i problemi sono iniziati proprio quando ha chiesto di percepire gli utili. “Decisi di di prelevare i soldi dal conto, ma mi fu impedito con una serie di scuse. Morale, non potevo incassare finché non pagavo altri 20 mila euro per le tasse. Gli investimenti erano stati effettuati nel Regno Unito, mentre le tasse andavano versate su una banca dell’Est”.

Una domanda sorge spontanea: come ha fatto a non insospettirsi? “In certi frangenti è successo – ammette la donna bergamasca -, ma loro mi rassicuravano. C’era un operatore che mi seguiva amichevolmente, costantemente. Ci sentivamo quotidianamente, anche due volte al giorno. Mi sono sembrati affidabili”. Invece, chissà che fine hanno fatto i suoi soldi: “Li avranno distratti in qualche paradiso fiscali”, ipotizza.

Le conseguenze sono facili da immaginare. “Sono subentrate difficoltà economiche e vergogna – prosegue A.M. -. Non mi davo pace per essermi fatta imbrogliare in questo modo. È stata una cosa troppo grossa. Avevo perso 160 mila euro, i risparmi di una vita”. Una volta caduti nella truffa, non c’è quasi modo di recuperare i soldi. La donna dice di avere sporto denuncia. “Ho contattato Polizia postale, Guardia di finanza e Interpol, ma da quel che mi risulta è ancora tutto fermo”.

Come difendersi

Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo, spiega come prevenire queste pericolose truffe. O almeno provarci.

Ricerca approfondita: prima di investire in qualsiasi progetto o piattaforma legata alle criptovalute, è fondamentale informarsi adeguatamente. Leggere recensioni, opinioni e confrontare informazioni da più fonti autorevoli può aiutare a identificare potenziali truffe.

Verificare i siti web: molti truffatori creano siti web falsi che imitano piattaforme di scambio di criptovalute autentiche. È importante controllare sempre l’Url e assicurarsi che il sito utilizzi una connessione sicura (https).

Proteggere le chiavi private: non condividere mai le chiavi private del crypto wallet  (in italiano “portafoglio di criptovalute”) con terzi e conservarle in un luogo sicuro. Le truffe di tipo “phishing” mirano spesso a rubare queste informazioni.

Evitare offerte troppo allettanti: se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è. Le promesse di rendimenti elevati in tempi brevi sono spesso un segnale di truffa.

Contatti sconosciuti: non inviare mai denaro o dati personali a contatti sconosciuti o non verificati.

Utilizzare tecnologie di sicurezza: installare software antivirus e antimalware affidabili sul proprio dispositivo e mantenere sempre aggiornati i software.

Opinioni di altri investitori: cercare recensioni e opinioni da parte di altri investitori per capire se la criptovaluta ha un potenziale reale sul mercato.

Segnalare le truffe: se si sospetta di essere stati vittima di una truffa o si identifica un potenziale schema fraudolento, è importante segnalarlo alle autorità competenti per prevenire ulteriori casi.

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