Cologno al Serio. Più di 350 persone hanno partecipato al presidio indetto a Cologno al Serio dalla Rete bergamasca contro la violenza insieme alle istituzioni locali, per il femminicidio di Joy Omoragbon.
Diversi interventi al microfono, una straordinaria presenza a cittadinanza, presenti anche molti uomini e persone di tutte le età e provenienze.
Al microfono interventi sulla violenza di genere, il diritto all’autodeterminazione, perchè solidarietà, prevenzione e protezione possano fermare il terribile fenomeno dei femminicidi.
“Bisogna che ognuno si impegni nel suo quotidiano – ha detto al microfono un’insegnante – i femminicidi sono l’apice di un fenomeno che è prevalentemente culturale e si esprime in diverse formi nel nostro quotidiano”.
“Vogliamo essere libere – ha detto una rappresentante di uno dei centri antiviolenza bergamaschi – lo dobbiamo per le donne del futuro, perchè non accada più che la nostra libertà sia oppressa e limitata”.
“Non ci sono vittime di serie B – ha detto una rappresentante della Rete -, perchè di origine straniera o perchè persone Lgbtqia+. Le vite di tutte valgono allo stesso modo e dobbiamo continuare a riempire le piazze perchè il movimento sia sempre più forte”.
Presenti anche diversi sindaci dei paesi dell’ambito territoriale, con fascia tricolore.
La Rete invita al prossimo presidio: l’8 maggio alle 18 a Bergamo, in largo Rezzara.
commenta