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Il riconoscimento

Sostenibilità: Stemin ottiene la certificazione ISO per la Carbon Footprint

L'azienda bergamasca, attiva nel recupero, trattamento, commercializzazione di rottami metallici e produzione di leghe in alluminio secondario, certifica l'impatto ambientale dei suoi prodotti e si impegna a ridurre le emissioni di CO2

La Stemin, azienda appartenente al gruppo industriale Fecs, attiva nel recupero, trattamento, commercializzazione di rottami metallici e produzione di leghe in alluminio secondario, ottiene le certificazioni Iso per la Carbon Footprint, prosegue il proprio percorso Esg ed aggiunge un altro tassello fondamentale alla propria roadmap di sostenibilità.

Bureau Veritas Italia, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione, ha certificato l’approccio sistematico di Stemin nell’analisi del ciclo di vita dei prodotti, in una logica cradle-to-gate in linea con gli standard previsti dalle norme ISO 14067:2018 e ISO 14064-1:2019. Coinvolte nel confine organizzativo le tre fonderie di lingotti in alluminio secondario della provincia di Bergamo: due a Ciserano e una a Comun Nuovo.

“In un momento storico in cui la sostenibilità ambientale è la prima preoccupazione globale nonché un fattore critico di successo -spiega Olivo Foglieni, presidente di Stemin-, quantificare l’impatto ambientale della nostra azienda e della nostra specifica produzione gioca un ruolo sempre più significativo. Le informazioni raccolte vengono dettagliate e comunicate in modo chiaro e trasparente a clienti, rivenditori e consumatori finali, consentendo loro di prendere decisioni informate sulla sostenibilità del prodotto e sull’operato della nostra azienda nel suo insieme. Infine, identificare le aree con le emissioni più elevate ci permetterà di implementare strategie per ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza energetica nell’ottica di un continuo miglioramento futuro”.

La norma ISO 14064-1:2018, recepita in Italia dalla UNI EN ISO 14064-1:2019 è uno standard di certificazione volontario in grado di offrire ad aziende ed organizzazioni una metodologia sistematica e riconosciuta a livello internazionale per implementare e gestire inventari delle emissioni di Ghd (Greenhouse Gases) prodotte a livello di organizzazione al fine di attuare un’efficace strategia di carbon management per una loro riduzione.

La norma ISO 14067:2018, recepita in Italia dalla UNI EN ISO 14067:2019 è un secondo standard di certificazione che definisce principi, requisiti e linee guida per una quantificazione e reporting della Carbon Footprint di prodotto (Cfp). Basandosi sugli standard internazionali sull’Lca (Life Cycle Assessment) ISO 14040 e ISO 14044, la norma consente di rendicontare l’impatto sul riscaldamento globale generato da un prodotto o servizio lungo l’intero ciclo di vita (nel caso di Stemin la certificazione è stata ottenuta sulla lega pilota 46000).

“L’intero gruppo di lavoro di Stemin – sottolinea Foglieni – ha lavorato alacremente all’ottenimento di queste due importanti certificazioni che permettono alla nostra azienda di caratterizzarsi come fornitore capace di distinguersi nel mercato e di costruire una reputazione basata su valori condivisi con i propri stakeholder”.

 

Olivo Foglieni

 

“Il lavoro di Stemin e del gruppo FECS, di cui Stemin fa parte – conclude una nota aziendale -, non si fermerà in termini di attenzione alla sostenibilità aziendale, efficientamento energetico e produttivo e attenzione al sociale e alla governance, valori fondanti dalla nascita nel 1999 ed in linea con le aspettative della società e gli obiettivi globali di sostenibilità”.

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