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Ambiente

Bergamo sigla il “climate city contract”: obiettivo decarbonizzazione entro il 2030 fotogallery

Il capoluogo è una tra le nove città italiane impegnate nella transizione ecologica verso la neutralità climatica insieme a Milano, Firenze, Padova, Torino, Parma, Roma e Prato

Bergamo. È stato siglato nella mattina di venerdì (5 aprile) a Palazzo Frizzoni il “Climate city contract”, il patto territoriale che le 112 città scelte dall’Unione Europea per guidare la sfida alla decarbonizzazione stanno mettendo in cantiere nei rispettivi Paesi e che ha trasmesso nei giorni scorsi alla Commissione Europea a Bruxelles.

Bergamo è infatti una tra le nove città italiane impegnate nella transizione ecologica verso la neutralità climatica: insieme al capoluogo orobico anche Bologna, Milano, Firenze, Padova, Torino, Parma, Roma e Prato.

“La scelta di Bergamo — commenta il Sindaco Giorgio Gori — tra le 112 città che guideranno la sfida alla neutralità climatica del nostro Continente è una straordinaria opportunità per il nostro sviluppo futuro. Si tratta di un obiettivo particolarmente ambizioso e sfidante, a cui ci siamo candidati con entusiasmo proprio perché l’Amministrazione è determinata (ancora di più dopo l’emergenza Covid19) a mettere al centro delle scelte locali le tematiche ambientali e di progressiva decarbonizzazione”.

“La sfida non è del Comune di Bergamo – spiega l’Assessore all’ambiente Stefano Zenoni –, ma della città tutta e questa fase di allargamento della platea dei partner è stata fondamentale nel percorso di costruzione della strategia verso la decarbonizzazione 2030. Auspichiamo che molti altri soggetti vogliano salire in corsa su questo treno che sta iniziando a prendere velocità e ringrazio sin d’ora i 40 partner che han deciso di affiancare il Comune in questa sfida così importante”.

climate city contract

I partner

Il Climate City Contract rappresenta un’assunzione di responsabilità nella riduzione delle emissioni di CO2, non solo da parte dell’Amministrazione, ma da parte dei soggetti, compresi quelli privati, che hanno deciso e che decideranno di partecipare alla sfida della transizione ecologica.

A rispondere alla chiamata del Comune son stati 41 enti, imprese e realtà del territorio. C’è la Provincia di Bergamo, A2A, ATB Azienda Trasporti Bergamo, vi sono l’ASST Papa Giovanni XXIII, l’ASST Bergamo Est e l’ASST Bergamo Ovest; BergamoScienza, l’Istituto Mario Negri, l’ATS Bergamo, l’Ordine dei Medici, l’Università di Bergamo, Confindustria, Confcooperative, il Consorzio Sol.Co. Città Aperta, SACBO, SIAD, Legambiente, Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Bergamasca, Fondazione Casa Amica, Uniacque, Humanitas Gavazzeni; e poi imprese del settore privato, come Bemoa Srl, BRT Spa, Centro Servizi COESI, CERESS Srl, Consorzio SBAM, COSTIM, Different Solutions, Edison NEXT Spa, Zeliatech Srl, Esselunga, Fri-el Geo Srl, Legami Spa, Marlegno, SerCar Spa, SIMAP Srl, SuperUrbanity, Teal.Blue Srl, Verde21, W2W Solutions Italia. Nei prossimi giorni anche TEB siglerà il CCC.

Il percorso di avvicinamento alla sottoscrizione del Climate City Contract è durato qualche mese: il Comune di Bergamo ha lanciato dapprima una manifestazione d’interesse e poi ha costruito un percorso fatto di workshop per raccontare gli impegni richiesti e le possibili agevolazioni derivanti dalla sottoscrizione del patto di territorio.

Le città responsabili del 72% delle emissioni globali di gas serra

Puntare sulle città per raggiungere la carbon neutrality e salvare l’ambiente sembra una strada obbligata: occupano appena il 3% delle terre emerse, ma ospitano oltre metà della popolazione mondiale e in Europa si stima che entro il 2050 quasi l’85% degli abitanti vivrà in aree urbane. Sono responsabili di circa il 72% delle emissioni globali di gas serra: le città sono luoghi nei quali le iniziative per ridurre l’impronta di carbonio prodotta da energia, trasporti, edifici — ma anche da industria e agricoltura — possono trainare tutte le politiche green del continente.

Tra gli obiettivi da centrare nei prossimi 6 anni, sarà fondamentale raggiungere una piena efficienza energetica degli edifici (che significa zero emissioni): palazzi e altre costruzioni assorbono attualmente il 40% di tutta l’energia consumata nelle città. Altra azione fondamentale, l’attenzione alla distribuzione dell’energia rinnovabile. La promozione del trasporto pubblico, della mobilità pedonale e ciclabile, la multi-modalità e l’automazione dei trasporti sono altre priorità per cambiare in meglio qualità di vita e impatto sull’ambiente. Infine: economia circolare, drastica diminuzione nella produzione di rifiuti, emissioni di CO2 e inquinamento.

6 anni per azzerare le emissioni di CO2

L’obiettivo dichiarato della missione delle 112 città coinvolte dall’Unione Europea è quello di azzerare le emissioni di CO2 entro l’anno 2030. Bergamo ha notevolmente ridotto la produzione di emissioni, che dal 2005 a oggi si son ridotte circa del -37%.

A partire dalle emissioni totali rilevate al 2021 (465.645,30 tonCO2eq/anno), la città prevede una riduzione di -20,7% già solo attraverso le azioni misurabili incluse nel Climate City Contract (-96.996,28 tonC02eq/anno).

Altre -92.049,45 tonC02eq/anno saranno ridotte grazie alle strategie che il solo Comune di Bergamo mette in campo da qui al 2030; le strategie contenute nel PAESC – il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima approvato a marzo 2024 dall’Amministrazione – comportano un ulteriore beneficio di -111.903,38 tonC02eq/anno di riduzione delle emissioni; grazie alle azioni di sensibilizzazione e al conseguente cambiamento delle abitudini dei cittadini di Bergamo, attraverso azioni misurabili incluse nel Climate City Contract, si prevede un ulteriore riduzione di -74.503,25 tonC02eq/anno. In questo modo la riduzione calcolata è già dell’80% delle attuali emissioni nell’aria della città.

Il 20% residuo si considera compensato dalla riduzione delle emissioni derivanti cambiamento dei comportamenti dei cittadini e altre azioni tendenziali, tutte non misurabili: in questo modo il 2030 può essere davvero l’anno in cui Bergamo avrà completato il proprio percorso verso la completa decarbonizzazione.

Il lavoro già in corso a Bergamo

Il Contratto Climatico arriva in contemporanea alle trasformazioni legate agli investimenti del PNRR, con la città al centro di un processo di profondo cambiamento. In tema di mobilità sostenibile si prevedono importanti interventi. È già in cantiere la realizzazione della seconda linea tranviaria, con la linea T2 che collegherà Bergamo a Villa d’Almè, in Val Brembana, aggiungendosi alla linea T1 Bergamo–Albino che collega il centro urbano del capoluogo alla Valle Seriana. È previsto il raddoppio del passante ferroviario “Est-Ovest” sulla tratta Ponte San Pietro Bergamo; son partiti i lavori per la realizzazione del collegamento stazione ferroviaria – aeroporto di Orio al Serio; è iniziato da qualche giorno il cantiere per realizzare una linea di trasporto pubblico su gomma, completamente elettrica, per collegare Bergamo a Dalmine.

Anche in ambito urbanistico, l’impegno verso la sostenibilità ambientale è particolarmente significativo. A questo proposito va ricordato il nuovo PGT, che riduce sensibilmente gli interventi di cementificazione e prevede un incremento di 3,5 milioni di metri quadrati dell’estensione del Parco dei Colli, dando vita al Parco delle Piane Agricole, una grande area verde tutelata che si estenderà dalla Valle di Astino fino alla città di Bergamo, al confine con Torre Boldone. Una volta completato, poco meno del 50% della superficie del Comune di Bergamo sarà un parco regionale.

L’energia e il suo approvvigionamento sono al centro del Climate City Contract. Fondamentale sarà l’ampliamento della rete del teleriscaldamento urbano: Bergamo oggi conta circa 35mila appartamenti serviti dal teleriscaldamento, collegati a una rete centralizzata, numeri importanti, soprattutto in considerazione della presenza in città di circa 80-85mila appartamenti. Il teleriscaldamento oggi è alimentato per il 60% dalla termovalorizzazione dei rifiuti e per la restante quota da gas: proprio su questo aspetto il Comune intende lavorare per espandere la rete e de-carbonizzare la produzione di calore del teleriscaldamento, operando sul ciclo dei rifiuti e cercando di ridurre la componente gas.

216 azioni già in campo

L’obiettivo di azzerare le emissioni, obettivo al quale il Comune di Bergamo e i 41 partner del Climate City Contract puntano ad arrivare attraverso una grande quantità di azioni concrete, è sfidante e ambizioso: le strategie le azioni e il lavoro in corso trova già oggi spazio sul portale ufficiale del progetto, comunedibergamo.forimpact.ai

Nelle ultime settimane sono state raccolte ben 216 azioni differenti, suddivise per categorie tematiche principali:

  • • 85 azioni nel settore Edifici;
  • • 32 azioni nel settore Trasporti;
  • • 5 azioni nel settore AFOLU (forestazione e gestione dell’uso del suolo);
  • • 29 azioni nel settore Rifiuti;
  • • 65 azioni nel settore Trasversale;

Il numero di azioni è destinato ovviamente a incrementare in futuro: è possibile anche ovviamente aderire in corsa alla sfida raccolta dal Comune di Bergamo, rafforzando l’intesa territoriale verso la neutralità climatica 2030.

Si va dalla riqualificazione energetica degli edifici all’ampliamento della rete del teleriscaldamento, dall’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili all’espansione della rete di ricarica dei veicoli elettrici, dalla rigenerazione sostenibile di particolari ambiti urbani all’implementazione di sistemi di telemedicina, da progetti di riforestazione all’installazione di impianti fotovoltaici a molto molto altro ancora.

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