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Il progetto

Laurea europea, Nicora: “È una buona notizia, l’Università di Bergamo aderisce alla proposta”

La Commissione europea lancia la proposta di una laurea europea. Il progetto prevede programmi congiunti tra atenei su base volontaria a partire dal 2025

Un titolo di laurea valido in tutta l’Unione Europea con infinite opportunità e sbocchi professionali. Ecco a cosa mira la Commissione Europea che, giunta quasi alla fine del mandato, dà il via a un nuovo progetto che agevolerà la mobilità studentesca e semplificherà le carriere dei docenti, rendendole più attrattive.

“Abbiamo accolto con grande favore la notizia, ma non è stata una sorpresa per noi del settore – commenta Flaminia Nicora, prorettrice dell’Università degli Studi di Bergamo con delega all’internazionalizzazione –. È l’esito di una politica europea per un’educazione universitaria superiore con molti punti di forza”.

Il processo parte quindi da lontano, passando attraverso il programma Erasmus + e, in particolare, tramite le alleanze delle università europee, di cui fa parte una nuova generazione di studenti europei, che possono così studiare e lavorare in diversi Paesi dell’Unione, formandosi parlando lingue diverse e apprendendo discipline di campi differenti.

Anche l’Università degli Studi di Bergamo, che offre quindi possibile double degrees (doppie lauree), ha aderito al circuito delle alleanze, che hanno il compito di lavorare alla progettazione di piani di studio trasversali, nell’ottica di una cooperazione transnazionale tra campus e atenei e proiettando i laureati verso un mercato del lavoro europeo, pensando a un mercato del lavoro europeo, non più solo nazionale.

 

Flaminia Nicora

 

Emerge quindi “un’Europa intesa non più come semplice comunità di Stati, ma anche valorizzata come comunità di studio un luogo di innovazione, una dimensione di ricerca competitiva che abbiamo il dovere di continuare ad alimentare”. Per questo motivo “La laurea europea è la logica conclusione di questo processo che immagina l’UE come un grande laboratorio di formazione, più efficace ed efficiente per tutti”, aggiunge Nicora.

La strada è spianata da tempo: “All’interno dell’alleanza di cui facciamo parte, la Bauhaus4EU, prevediamo dei percorsi congiunti moderni e migliori, nati dalla collaborazione tra università”. Il che si traduce in molte opportunità in più per gli studenti durante e dopo gli anni universitari.

La prorettrice è più che positiva sulla possibilità di realizzazione della laurea europea entro i prossimi tre anni.

“Si farà perché da sempre UE ha l’intento di rendere la formazione universitaria transnazionale. Ci arriveremo per gradi superando le varie eventuali difficoltà: le competenze legislative in ambito universitario sono nazionali; quindi, sarà necessario che l’UE sostenga il processo e aiuti i vari stati a disegnarlo dal punto di vista giuridico”. L’unità di intenti sicuramente agevolerà il raggiungimento dell’obiettivo che “non è un bollino di facciata”, ma anzi “c’è una Unione Europea che lavora da tempo alla qualità delle proposte formative, ma per una un’istruzione superiore avanzata e competitiva bisogna coltivare una collaborazione reciproca”. “Per tali ragioni aderiremo sicuramente al progetto della Commissione europea”, conclude Nicora.

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