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Lettere

La lettera

“Mesi di attesa per curare la mia cisti: è questa la sanità lombarda?”

Una nostra lettrice, Liliano Marino, ci ha scritto per raccontarci la sua odissea per la cura di una cisti e si chiede se sia questa l'efficienza della sanità lombarda

Una nostra lettrice, Liliano Marino, ci ha scritto per raccontarci la sua odissea per la cura di una cisti e si chiede se sia questa l’efficienza della sanità lombarda:

Buonasera, sono la signora Liliana Marino vi scrivo perché vorrei portare alla luce quello che mi sta succedendo. È dal 31 ottobre che mi è stata diagnosticata un’ernia (all’inizio sembrava fosse un’ernia crurale sinistra) una cosa molto piccola e di lieve importanza.

Prenoto due visite, una al Papa Giovanni e una alla Gavazzeni di Bergamo. Al Papa Giovanni mi dicono subito di rivolgermi altrove perché hanno cose più importanti a cui pensare. Con tutto il rispetto per la gente che ha tumori o patologie più gravi, che ben venga la loro priorità, mi chiedo, io non ho più diritto a essere curata? Ho diritto solo se la situazione peggiora e rischio la vita, ma stiamo scherzando?  Al Gavazzeni quasi stesso trattamento. Se faccio tutto a pagamento anche il giorno dopo il posto si trova altrimenti lista d’attesa e chissà quando mi chiameranno.

Ma la cosa non finisce qui. La mia “presunta” ernia aumenta di volume di giorno in giorno. Decido di fare un’ecografia e la situazione non appare molta chiara. Quindi io preoccupata prenoto subito tac e risonanza con contrasto. Esito: cisti di Nuck.

Contatto entrambi i chirurghi, per la seconda volta il Papa Giovanni mi chiude le porte in faccia mentre il chirurgo della Gavazzeni chiede di rivedermi e mi fa fare subito il prericovero il 18 gennaio 2024. Sono passati due mesi e ancora nessuna chiamata ma sento soltanto risposte che dicono: deve attendere!

Nel frattempo io mi ritrovo una cisti grossa che si vede anche al di sotto dei vestiti, dolori al fianco e alla gamba, difficoltà a guidare per andare al lavoro, ma devo andare non posso mettermi in malattia illimitata visto i tempi di attesa, e stato d’animo sotto terra. Mi sembra di vivere in un labirinto senza via d’uscita.

Questa è la sanità italiana ma soprattutto lombarda, o stai bene economicamente oppure… peggio per te!

Mi scuso per lo sfogo.

Distinti saluti
Liliana Marino

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Gentilissima Signora Marino,
Innanzitutto, la informiamo che, per qualsiasi comunicazione, può fare riferimento all’URP, Ufficio Relazioni con il Pubblico della nostra ASST che affronta ogni questione in modo completo e trasparente.
Desideriamo chiarire alcuni punti riguardo alla sua interazione con il reparto chirurgico presso l’ASST Papa Giovanni XXIII, evitando i dettagli delle date del percorso seguito, a tutela della sua privacy.
Inizialmente, ad ottobre, ha prenotato una visita chirurgica tramite il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) durante la quale è stata identificata una tumefazione inguinale/crurale sinistra paucisintomatica, sospetta ernia. È stato quini consigliato un ulteriore esame ecografico per confermare la diagnosi. Contrariamente a quanto affermato nel suo reclamo, non abbiamo mai indicato di rivolgersi altrove, ma abbiamo suggerito ulteriori esami diagnostici per garantire una diagnosi accurata.
Seppur il nostro reparto si occupi principalmente di interventi complessi per patologie tumorali, il che può causare tempi di attesa più lunghi per interventi non urgenti, siamo stati in contatto con lei tramite varie modalità di comunicazione, rispondendo tempestivamente alle sue domande e monitorando attentamente la sua condizione.
Non abbiamo ricevuto ulteriori comunicazioni da parte sua dall’inizio di gennaio. Siamo disponibili a fornire una copia delle e-mail scambiate tra lei e il nostro specialista chirurgo, al fine di chiarire ulteriormente qualsiasi malinteso. Ci scusiamo per eventuali incomprensioni e rimaniamo a disposizione per l’eventuale assistenza necessaria.

L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII

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