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Giovedì pomeriggio

Cologno, uomo uccide la compagna a coltellate: arrestato fotogallery

Un vicino di casa ha riferito di aver visto la donna, 49 anni, piangere pochi giorni fa: pare a causa di problemi con l'affitto. La sindaca: "Altro femminicidio. La strada è ancora lunga, ogni piccolo passo sembra insignificante"

Cologno al Serio. Un altro femminicidio in Bergamasca: nel primo pomeriggio di giovedì 28 marzo un uomo ha ucciso la compagna a coltellate al civico 19 di via Donizetti a Cologno al Serio.

Secondo le primissime informazioni, ancora frammentarie, l’omicida sarebbe un nigeriano con problemi di natura psichica, Aimiose Osarumwense, arrestato dai carabinieri del comando di Treviglio. La vittima, Joy Omoragbon, aveva invece 49 anni.

Un vicino di casa ha riferito di averla vista piangere martedì, nel cortile della palazzina: “C’erano anche i vigili”,  ha detto. La polizia locale conferma di essere intervenuta, ma non a causa di liti o maltrattamenti. Forse, alla base del malessere della donna, c’erano delle presunte difficoltà nel pagare l’affitto.

La riflessione della sindaca

“Non sono tragedie, non sono drammi della gelosia, non sono liti finite male, non sono inevitabili esiti dell’imperante disagio psichico che si fatica a leggere e ad affrontare nella nostra società. Sono femminicidi – ha scritto su Facebook il sindaco Chiara Drago -. Ogni giorno accadono nel nostro paese, esiste un bollettino di guerra, annotiamo i nomi per non dimenticarle, ricordiamo le nostre sorelle, amiche, conoscenti, compaesane, non senza un sospiro per essere ancora vive, non senza il senso di colpa per essere ancora vive.

Oggi è successo nuovamente anche a Cologno al Serio, nella nostra comunità. Siamo sopraffatte da un dolore che è ancestrale e che ci vogliono scritto dentro, nei nostri destini. Dobbiamo continuare a lavorare per cambiare le cose. La strada è lunga e in momenti come questo sembra che ogni piccolo passo fatto sia insignificante; sembra che il lavoro su noi stesse, la consapevolezza costruita a fatica, gli intrecci di relazioni, i rapporti di sorellanza, le alleanze con gli uomini contino davvero poco.

 

Oggi piangiamo una nostra concittadina ed è il tempo del lutto, il tempo del dolore, della rabbia e della riflessione. Ogni giorno deve continuare a essere il tempo della reazione, il tempo di parole nuove, di rapporti diversi. Perché la cura, il disagio e la rassegnazione di fronte alle problematiche dell’altro non debbano sempre essere assorbiti dalle donne. Perché possiamo pensarci realizzate e vive, intere e in mille pezzi, vive”, conclude il sindaco Drago.

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