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Camera di commercio

L’agroalimentare orobico traina la Lombardia: Bergamo è la seconda provincia per esportazioni

Bergamo è la prima provincia lombarda per export di bevande. La produzione lattiero-casearia continua a crescere nonostante le difficoltà della filiera. Meglio in assoluto fa solo Milano

Il 2023 ha registrato un aumento delle esportazioni agroalimentari pari a +16,8% rispetto a un anno fa, risultato di gran lunga superiore sia rispetto alla Lombardia (+7,2%) che all’Italia (+5,8%). L’ottimo andamento provinciale si spiega sia con la spiccata crescita dell’industria alimentare e delle bevande (+17,9%) che con quella più contenuta registrata dal settore primario (+7,5%).
L’industria delle bevande, che rappresenta oltre la metà delle esportazioni agroalimentari bergamasche, è aumentata del +31,7% rispetto a un anno prima. Bergamo risulta in questo ambito la prima provincia lombarda per valore esportato.

L’industria alimentare ha registrato, invece, complessivamente una variazione del +3,9%. A pesare maggiormente sono la crescita delle esportazioni di altri prodotti alimentari (+10,8%), dei prodotti delle industrie lattiero-casearie (+10,8%) e di frutta e ortaggi lavorati e conservati (+7,2%). Sono, invece, in calo la carne lavorata e i prodotti da forno e farinacei, che rappresentano però solo il 15% delle esportazioni dell’industria alimentare.

Il settore primario, infine, ha avuto una variazione positiva grazie all’andamento dei prodotti di colture non permanenti (+2,2%) e permanenti (+11,7%), due comparti che da soli rappresentano la quasi totalità delle esportazioni in valore del settore. Positiva anche la variazione di prodotti della pesca e di animali vivi e prodotti di origine animale. In calo invece le piante vive e i prodotti della silvicoltura.

 

Tabella Camera di Commercio

 

Nel 2023 le esportazioni agroalimentari bergamasche ammontano complessivamente a 1.430 milioni di euro e rappresentano il 7% delle esportazioni complessive, una quota rimasta abbastanza stabile negli ultimi quattro anni. Rispetto alle altre province lombarde, Bergamo rappresenta circa il 14% delle esportazioni agroalimentari regionali, confermandosi la seconda provincia per export agroalimentare dopo Milano, che da sola vale quasi il 30% del valore esportato dalla Lombardia. A seguire si trovano stabilmente Mantova, Cremona, Brescia, Varese, Pavia, Lodi, Como, Lecco, Monza-Brianza e, infine, Sondrio.

Rispetto alla destinazione, circa il 70% dell’export agroalimentare bergamasco si dirige verso 10 Paesi. Tra questi, gli Stati Uniti, con una quota pari a 24%, sono il primo Paese. A seguire si trovano Francia (12,8%), Paesi Bassi (8,0%), Germania (7,6%), Regno Unito (4,5%), Spagna (3,8%), Svizzera (3,5%), Belgio (2,6%), Polonia (1,9%) e Cina (1,3%).

Confrontando con l’anno precedente, sono cresciute soprattutto le esportazioni agro-alimentari verso gli Stati Uniti (+66%), quasi interamente composte da bevande. A seguire si riscontra l’aumento delle esportazioni verso Polonia (+38%), Francia (+18%) Spagna (+15%) e Cina (+8%).

I dati sulla produzione lattiero-casearia scontano parzialmente la forte riduzione dei prezzi del latte. A Bergamo tra gennaio e novembre 2023 le consegne di latte hanno avuto un lieve calo (-0,3%) rispetto all’anno precedente. A livello regionale le consegne sono in lieve aumento (+0,7%), in controtendenza rispetto alla media nazionale che segna invece un calo. Rispetto alle altre province della Lombardia, Bergamo si mantiene in quinta posizione per tonnellate di latte consegnato.
Quanto alla produzione casearia, Bergamo si conferma la quarta provincia lombarda per volume di produzione di Grana Padano DOP. La produzione bergamasca, che rappresenta il 3% di quella regionale, ha registrato una crescita del 4,6% nell’anno.

Circa la demografia di impresa, al 31 dicembre 2023 le imprese bergamasche attive nell’agricoltura, silvicoltura e pesca erano 4.834, in calo di 68 unità rispetto a un anno prima. La variazione tendenziale provinciale, così come quella regionale e nazionale, continua a essere negativa, confermando una tendenza strutturale in corso da molti anni. (Vedi grafico 3).

La congiuntura agricola bergamasca attraversa quindi un periodo positivo. I costi di produzione sono calati mentre i prezzi alla produzione tengono, sicché sono cresciuti i margini di redditività delle imprese. Bergamo è il secondo polo lombardo per l’export agroalimentare e addirittura primo nel comparto delle bevande, fattori che sottolineano la forza dell’industria agroalimentare bergamasca.

Anche per quanto riguarda il quadro lombardo, lo studio congiunturale di Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia indica un andamento complessivamente positivo nel secondo semestre 2023. A determinarlo sono soprattutto i risultati molto positivi del comparto suinicolo e di quello vitivinicolo, mentre il lattiero-caseario, le carni bovine e il cerealicolo sono in territorio negativo.

Il quadro si spiega soprattutto con il rallentamento dei costi dei mezzi di produzione, iniziato nella prima parte dell’anno, e con il rialzo dei prezzi agricoli alla produzione, che ha inciso positivamente sui profitti. Anche le aspettative degli imprenditori restano mediamente positive con oltre il 40% degli intervistati che si attende un miglioramento nei prossimi 2-3 anni.

Rispetto ai singoli settori, che non dispongono di dati a livello provinciale, le carni bovine nonostante un lieve miglioramento risultano in territorio negativo a seguito del calo dei prezzi medi dei bovini da macello. Positivo l’andamento delle carni suine, che grazie alla tenuta della domanda ha beneficiato della pressione sui prezzi lungo la filiera. Il cerealicolo mantiene un andamento abbastanza stabile nell’anno. Il vitivinicolo osserva un andamento degli affari in ripreso soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno.

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