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Verso il voto

Gafforelli: “Farò diventare Romano la città più bella della provincia di Bergamo”

Gianfranco Gafforelli: "Non amo autodefinirmi. La mia carriera politica dovrebbe essere garanzia delle mie capacità e le cinque elezioni come sindaco al Comune di Calcinate le valuto anche come un apprezzamento del lato umano da parte delle persone"

Gianfranco Gafforelli è il candidato sindaco del centrodestra di Romano di Lombardia. Il suo nome era nell’aria da tempo ma l’ufficialità è arrivata solo settimana scorsa, dopo una tumultuosa trattativa tra le forze politiche. Lo abbiamo incontrato per la prima volta dopo il commissariamento del circolo di Fratelli d’Italia di Romano.

La prima domanda sorge spontanea. Quali sono i motivi che l’hanno spinta ad accettare questa nuova sfida?

È una passione e ho bisogno di rendermi utile per la comunità. Devo ammettere che la chiamata mi ha inizialmente sorpreso ma, maturata l’idea, mi sono messo subito al lavoro.

La conferma della sua candidatura a Romano ha portato un terremoto all’interno del circolo locale di Fratelli d’Italia culminato persino con un commissariamento. Cosa ne pensa in merito?

Non utilizzo i social media e per questo non sono al corrente di tutte le critiche. Ho saputo di questo loro malessere e ho voluto parlare per valutare se c’erano prospettive di dialogo. Quando ci siamo incontrati ho trovato da parte loro chiusura con l’esito che conosciamo. Rimango comunque dispiaciuto per il commissariamento.

Nell’ultimo comunicato di Fratelli d’Italia sotto la direzione di Daniela Foschetti lei viene descritto inadatto per il ruolo di sindaco visto “la sua età avanzata, la non residenza a Romano, la vicinanza al Pd durante la sua carriera politica”. Come risponde a queste critiche?

Riguardo l’età posso dire con serenità che mi sento ancora in perfetta forma per mettermi a disposizione dei romanesi e far crescere insieme la città. È vero non sono cittadino di Romano ma ho lavorato per molto tempo e questo mi ha permesso di conoscere la città. In ultimo, mi definisco democristiano di centrodestra, il dialogo per me è fondamentale con chiunque e le relazioni che ho maturato con il Partito Democratico sono dovute al mio ruolo di Presidente della Provincia. Inoltre, quando sono stato eletto avevo l’appoggio della Lega, oltre che del PD.

Martedì sera Valentina Tugnoli, insieme ad Alessandro Vicentini, hanno preso il timone del gruppo locale esprimendo il totale appoggio alla sua candidatura. Conosce già i nuovi vertici del circolo? Ha già avuto modo di confrontarsi?

Valentina la conosco da tempo, è assessore al comune di Treviglio e tra l’altro è romanese di nascita. Abbiamo un rapporto consolidato e l’ho sentita telefonicamente questa settimana. Alessandro lo conosco meno ma ho già in programma un incontro per confrontarmi anche con lui.

Alessandro Sorte, deputato di Forza Italia eletto nella circoscrizione di Romano dice che lei è un ottimo candidato, capace, pragmatico ed esperto. Sostiene anche che è una figura moderata, in una delle città più moderate della provincia. Si ritrova in questa descrizione? Aggiungerebbe qualcos’altro?

Non amo autodefinirmi. La mia carriera politica dovrebbe essere garanzia delle mie capacità e le cinque elezioni come sindaco al Comune di Calcinate le valuto anche come un apprezzamento del lato umano da parte delle persone. Ciò che posso dire è che metterò a disposizione tutto me stesso per Romano. Sarò lì tutti i giorni.

Settimana scorsa sono comparsi due lenzuoli nelle vie nevralgiche della città con le scritte: «Basta con il teatrino, Romano non è un bottino da spartire. Romano ai romanesi». Qual è la sua reazione a questi fatti? Questo la spaventa?

Non fa piacere è chiaro, ma lo contestualizzo al momento in cui sono comparsi. Dopo l’incontro che ho fatto con il circolo di Fratelli d’Italia ero molto demoralizzato, pensavo che la mia candidatura decadesse. Personalmente ho sempre dichiarato che se il centrodestra avesse trovato una figura di Romano che unisse le diverse anime, io avrei fatto un passo indietro. Sono 10 anni che il centrodestra non riesce a governare una città importante come Romano, la mia candidatura penso sia stata indicata con lo scopo di unire e sono contento di correre per questa nuova sfida.

La questione della residenza a Romano sembra cruciale. Lei che rapporti ha con la città, la conosce bene?

Da un punto di vista professionale ho lavorato 15 anni come direttore amministrativo dell’ospedale e avevo gli uffici nella rocca quando ho fatto per 7 anni il presidente del Parco del Serio. Sotto l’aspetto personale avevo un legame con il compianto sindaco Giuseppe Longhi che pur su posizioni diverse nel nostro partito, avevamo una stima reciproca e devo dire che mi ha insegnato molto. Ho molto da imparare e devo dire che sono in quotidiano confronto con l’attuale opposizione sulle tematiche. Sicurezza, riqualificazione del centro storico, nuove attività commerciali; queste sono alcuni degli aspetti emersi.

Quando era Presidente della Provincia ha avuto modo di confrontarsi e di lavorare con l’attuale sindaco?

Sì, quando ero Presidente della Provincia avevo contribuito alla realizzazione della pista ciclabile che collega la stazione dei treni al polo scolastico. Ci siamo anche confrontati su altre tematiche e ho avuto sempre un dialogo costruttivo.

Dopo la recente conferma della candidatura, quali sono i prossimi passi? C’è già una data per la prima assemblea pubblica con la cittadinanza?

Nel giro di una decina di giorni ci sarà la presentazione della candidatura alla stampa e alla Città. Nel frattempo ho degli incontri per definire programma e lista.

Per chiudere, se potesse dire solo una cosa ai cittadini di Romano che non la conoscono, cosa gli direbbe?

È vero non sono di Romano ma per prima cosa mi metterò all’ascolto delle esigenze di ogni cittadino per potermi dedicare a tempo pieno a risolvere istanze e problemi che mi verranno sottoposti. Lo sforzo sarà massimo e il sogno sarà far diventare Romano la città più bella della Provincia di Bergamo. È un augurio che mi faccio con tutti i romanesi.

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